Venezia-Fiorentina 2-1: UP&DOWN degli arancioneroverdi

Nella trentaseiesima giornata di Serie A, al Pier Luigi Penzo il Venezia supera la Fiorentina con il risultato di 2-1. In un primo tempo dai ritmi blandi, l’occasione più limpida è sui piedi di Fagioli che al 27’ minuto intercetta un passaggio spensierato di Zerbin, trovando l’opposizione di Radu. Nel secondo tempo, è il Venezia ad accendere la partita con Oristanio che al 59’ spara a lato un assist di Yeboah. Un minuto ci pensa però Candè ad approfittare della palla scodellata da Kike Perez, trovando il vantaggio per gli arancioneroverdi.
La reazione della Fiorentina non tarda ad arrivare e, al 68’ minuto, Ranieri colpisce a botta sicura in area trovando ancora una volta la risposta di Radu. Dopodiché, sull’immediato cambio di fronte, il cross di Zerbin trova la testa di Oristanio, che porta i suoi sul doppio vantaggio. Il 2-0, non spegne le velleità degli ospiti, i quali al 77’ minuto trovando il gol di un ispirato Mandragora, capace di colpire perfettamente in caduta, girandosi in area di rigore. Il gol carica la Fiorentina, costringendo il Venezia a resistere a denti stretti, riuscendo in questo modo a condurre in porto la missione di fare suoi tutti e tre i punti in palio.
UP
3) CANDE’
Meno efficace di Schingtienne e meno raffinato di Idzes, ma comunque il protagonista che non ti aspetti. La partita con la Fiorentina racchiude bene tutta la sua esperienza sin qui con il Venezia: qualche leggerezza di troppo, tra cui in parte anche sul gol di Mandragora, ma anche personalità e coraggio, come quello che lo porta al 60’ minuto in area per il gol dell’1-0 dopo un suo stop di petto e, ancor prima, di un involontario tocco di polso. Realizzazione che, da regolamento, andava annullata, ma che, per qualche gioco del destino, sembra quasi dar credito a una squadra dopo tanti episodi dubbi in diverse partite precedenti.
2) KIKE PEREZ
Recuperato quasi in extremis, dall’inizio alla fine si prende l’incarico di innescare le folate del Venezia, riuscendoci in più di un occasione, come in quella dell’assist per il gol di Candé. Se Nicolussi Caviglia ruba l’occhio per il sangue freddo e una delle partite più complete dal suo arrivo del Venezia, lo spagnolo ha il merito di spiccare in concretezza nella velocizzazione del gioco con le sue verticalizzazioni.
1) RADU
Due parate miracolose, una per tempo, di un importanza capitale. Nel primo tempo, ipnotizza Fagioli, parando un rigore in movimento; nella ripresa ci mette l’istinto e la rapidità nell’intervento di piede che dice no a Ranieri, tra l’altro iniziando il contropiede che vale il 2-0. Poi, tante uscite, tutte perfette. Così bravo da diventare “noioso”.
DOWN
1) YEBOAH
Vera e propria croce e delizia degli arancioneroverdi. Nel primo tempo, l’esterno offensivo ecuadoriano sembra tornare la versione più confusionaria di se stesso, riuscendo a sbagliare la maggior parte delle scelte. Già nel finale della stessa frazione, Yeboah pare però ritrovarsi, confermando i segnali nella ripresa con ottimi movimenti, ma anche scelte molto più precise. Al 72’ minuti, sul risultato di 2-0, sbaglia però ancora una volta, calciando alto da ottima posizione, impedendo alla squadra di vivere con nettamente maggiore serenità un altro stato d’animo nell’ultima parte di partita.