Due chiacchiere con... Skardy!

28.07.2025 11:19 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Due chiacchiere con... Skardy!

Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con il grande Oliver Skardy, in vista dell’uscita del suo prossimo singolo dedicato all’Unione.

Allora, da quel che abbiamo sempre saputo non sei mai stato un vero tifoso di pallone, giusto?

No, è vero, non sono un grande appassionato di calcio, anzi, non c’entro proprio nulla. Lo capisco, capisco quel mondo, ma non ci sono mai entrato. Ho visto solamente una partita al Penzo l’anno della prima promozione, ancora negli anni novanta.

Però saprai di certo del rito di fine gara, quando si vince..

Si si certo.. ed è proprio quello che mi ha lasciato particolarmente stupito perché pensavo fossero due mondi che c’entrassero poco l’uno con l’altro. Invece la musica fa partecipare chiunque. Chiaramente, dopo tanti anni di Pink Floyd allo stadio, mi son sentito di fare qualcosa per ricambiare l’affetto. Non posso dire di averlo fatto da vero tifoso, d’altronde da piccolo ero proprio negato con il calcio, però trovo una connessione tra l’urlo del pubblico dopo un gol, e quello della folla nei concerti. Su questo provo le stesse identiche sensazioni. Così ho indirizzato verso la squadra di calcio della mia città, con la speranza che faccia piacere ai tifosi.

Credi che possa diventare il nuovo inno della tifoseria?

E’ una canzone, non ho la pretesa che possa diventare un inno. Tra le cose che ho fatto ultimamente è una di quelle che mi ha fatto più piacere.

E puoi svelarci qualcosa del testo..?

Solo.. Tormenton, tormenton, nero verde e arancion.. il resto lo scoprirete presto.

I pitura invece me li ricordo più coinvolti nel tifo, sbaglio?

Qualcuno dei pitura era più tifoso di altri, Furio andava spesso allo stadio, altri seguivano la squadra come potevano. Io ne sono sempre rimasto fuori perché ho sempre pensato che il mondo della musica, rispetto a quello dello sport, sia più inclusivo, coinvolga più tipologie di persone, è più variegato. Gli sportivi possono coinvolgere i musicisti, certo, ma la musica invece può trascinare qualunque categoria. E non mi sono perciò mai appassionato più di tanto. Ma chiaro, son nato a Venezia, abito a Marghera e se la squadra vince mi fa molto piacere.

Come pensi verrà accolta la canzone dalla tifoseria?

Spero che gli piaccia, che la ballino in discoteca, insomma, che diventi proprio un tormenton! Non credo che le squadre di calcio abbiano “inni” così moderni o particolari, questa invece potrebbe essere un pochino differente rispetto agli altri, spero che possa piacere. Di sicuro ci contraddistinguerebbe.

Stai per diventare, ancor di più, un simbolo dell’Unione. Il cui ideale è stato quello di unire le due anime della città. Eppure c’è ancora qualcuno che vorrebbe alzare dei muri. Come la vedi su questo tema?

Mentalità del primo dopo guerra, chioggiotti contro marinanti, veneziani contro mestrini.. è persino assurdo continuare a parlarne oramai. Quando nacqui io a Venezia vivevano 250 mila persone, ora meno di cinquanta, basta fare due conti. Tutta quella gente, i loro figli, sono sparsi per la terraferma. E’ evidente che adesso, veneziani e mestrini siano lo stesso popolo.

E tra poco avremo lo stadio in terraferma, che però ha già creato le prime polemiche..

Il problema del mondo del calcio è che dietro ci son troppi interessi economici. Come le olimpiadi di Cortina per esempio, i cui costi vanno a ricadere sulla comunità invece che sul privato. Ed è chiaro che anche nello stadio nuovo ci siano interessi. Se poi il problema è quello dei colori dei seggiolini.. credo che probabilmente qualcuno ha ancora in testa le baruffe del dopo guerra.. mi dispiace per lui.

Credi che sia un anno buono per la pronta risalita in serie a?

Da quel che ho capito i calciatori sono come i musicisti. Puoi avere i più bravi del mondo ma se non c’è feeling, se non si va d’accordo, non si va lontano. Quindi se non c’è la squadra non si vince ed il gruppo non sfonda. La cosa più importante è questa, l’unità.

Cosa ti piace invece di questo mondo?

Il bello del calcio è che resta comunque popolare ed allo stadio si può vedere uno spaccato della città, il problema però è che spesso è in mano agli stessi proprietari della città..

Nel caso che a fine stagione ci fosse un bel risultato..?

Speriamo proprio che si possa fare una bella festa e di sicuro non mancherò!