La vera giornata di festa Unionista
È anche difficile commentare una giornata del genere. Un sabato in cui si vive qualcosa che va al di là del calcio. Ho spesso raccontato di quanto vorrei che la nostra città si riscoprisse unita, nel nome di una venezianitá che tutto il mondo ci invidia. Eppure oggi, ospiti dai fratelli modenesi, ho veramente compreso quanto questo mondo sarebbe incredibilmente più bello se lo sport fosse solamente un tramite tra due popoli che si vogliono bene e che vedano una partita di calcio per ciò che è . Un gioco. Un gioco meraviglioso che fa tremare il cuore, che ti fa sospirare ad ogni occasione, che palpita al grido di due città che hanno scelto di camminare assieme. Bello. Ogni volta, indescrivibilmente bello. Questa è Unione. Questa la nostra storia scritta da chi ci ha mostrato la strada prima di noi. E questa è la fantastica squadra di Giovanni Stroppa. Un undici che stasera ci ha palesato una faccia diversa, quella di una big che sa anche soffrire, chiudersi, leggere il momento per poi andare a chiuderla. Ed è forse questo il passo avanti che volevamo vedere, un VeneziaMestre che si rende consapevole di avere un tasso tecnico superiore rispetto alle dirette rivali. Frosinone, Monza, Modena e Palermo. No ghe xe. Però poi una promozione passa attraverso quelle gare che dai per scontato, ed i punti persi a Pescara, Carrara, Avellino valgono lo stesso dei successi come quelli di oggi. Della gara sento poco da dire, un Unione che ha colpito nei momenti giusti, creando le premesse per quella che poteva diventare un match a senso unico. Ma davanti avevamo invece una squadra vera, l’unica veramente capace di chiuderci in area per venti minuti abbondanti. Eppure l’armata arancioverde non ha mai dato l’impressione di vacillare, portando a casa tre punti fondamentali non solo per la classifica, ma per l’autostima dei nostri leoni. Un approccio al big match quasi perfetto, in cui le difficoltà in impostazione si sono sciolte col passare dei minuti. È la sensazione di paura che i rivali hanno mostrato nel momento chiave del match ad aver fatto la differenza. Un Modena che si è dimostrato squadra di vertice, con un centrocampo capace di lottare alla pari, ma che ha lasciato ai lagunari la percezione di poter prendere in mano la gara, fino al naturale vantaggio targato Yeboah, al termine di un’azione da manuale. La ripresa però è stata tutt’altra storia, con gli arancioneroverdi per la prima volta consapevoli del tenore tattico che li aspettava. La precisione e l’equilibrio con cui abbiamo affrontato i primi venti della ripresa, in cui i gialloblù ci hanno chiusi nella nostra metà campo sono il vero salto di qualità dei nostri leoni, che hanno stretto i denti ripartendo ogni volta nel modo e nei tempi giusti. I perfetti cambi del mister hanno poi disegnato la rete del 0-2 chiudendo in pratica ogni velleità di rimonta. Ed anche questo è uno dei segnali che illuminano di più la nostra scalata, la coscienza di avere anche una panchina all’altezza di un sogno che ora inizia a farsi decisamente concreto. La classifica inizia ad accorciarsi, la vetta è ora a pochi passi di distanza. Ma la cosa che conta di più è vedere un gruppo totalmente calato nell’atmosfera della B, quella che richiede qualità si, ma soprattutto presenza. Ora è però il momento di spingere, di non alzare il piede dall’acceleratore, per andarci a riprendere quei punti che abbiamo buttato. Noi nel frattempo ci godiamo questa serata tra gli amici modenesi, consapevoli che questo si, sia un gioco, ma soprattutto un messaggio di vita. Avanti Unione!


