Venezia, Johnsen è tornato “Magic”: 2 gol e 1 assist che valgono nove punti
L’ultima volta che scrivevamo di Johnsen, scrivevo di quanto Vanoli lo avesse messo davanti a un bivio. “Johnsen deve prendersi delle responsabilità per fare vedere chi è, sono convinto che ci arriverà, però magari per arrivarci a volte bisogna cambiare aria” diceva a inzio stagione. Parole che sembravano tanto un ultimatum al norvegese, che aveva appena intrapreso una grigia strada dopo l’enorme prestazione di Como all’esordio, finendo per accomodarsi comodamente in panchina e far esasperare Vanoli con palloni persi in malo modo ogni qualvolta entrasse in campo.
Vanoli però la fiducia non gliela ha mai tolta, continuando a sperare di riaccendere quel talento che tutti sappiamo al norvegese non manca. Col Pisa arriva la svolta: una partita difficile, con il Venezia che dopo essere stata sotto 1-0 ed aver recuperato, ha estremamente bisogno di una fiammata per arrivare ai tre punti.
Lui entra ancora una volta dalla panchina, ma stavolta illumina: sponda di tacco di Pohjanpalo, imbucata di Tessmann per Johnsen che, perso dalla difesa pisana, si trova incredibilmente solo davanti al portiere. Chiunque degli 8000 presenti al Penzo in quel momento ha pensato al peggio, avendo ancora negli occhi il clamoroso gol a porta vuota che si era mangiato solo poche giornate prima. Il norvegese però quel giorno ha idee diverse, stop di suola (paradossalmente la cosa più semplice per lui), ma anche destro secco all’angolo (molto più complicato, visti i precedenti). Esultanza pacata, come se in carriera ne avesse fatti altri 100 così, e tre punti fondamentali in saccoccia.
A Terni si ripete: partita complicata, Venezia che non si rende più di tanto pericoloso dalle parti di Iannarilli ma che ha in panchina il suo asso nella manica. Sciabolata morbida di Tessmann, stop senza senso di Dennis, che percepisce Busio arrivare e senza guardare lo mette davanti al portiere. Busio non sbaglia e altri tre punti in saccoccia.
Ma è proprio quando Dennis sembra essersi finalmente ritagliato un ruolo, quello di impact player che spacca le partite, che Vanoli mischia ancora le carte e con il Catanzaro lo ripropone titolare, dicendosi felice di potergli dare un’altra chance dal primo minuto.
La difesa alta del Catanzaro lo aiuta a trovare le sue giocate e al calare del primo tempo spacca in due la difesa giallorossa, guarda dritto verso la porta e tira, cosa non proprio comune per lui. Anche Fulignati sembra sorpreso della cosa e si lascia sfuggire il pallone che lentamente entra in porta. Due a uno mantenuto per tutto il secondo tempo e altri 3 punti per consolidare quel “sogno” chiamato secondo posto.
Non bisogna essere laureati in matematica per sapere che 3+3+3 fa 9 e che tutti questi nove punti portano finalmente anche la firma di Dennis Johnsen, che sembra finalmente tornato “Magic”. A tabellino per tre partite di fila, non succedeva da dicembre 2022, Vanoli era appena arrivato e il norvegese era la sua arma segreta da mettere alle spalle di Pohjanpalo. Il Venezia viaggiava in acque ben diverse, e il talento di Johnsen era un’arma fondamentale per provare a tirarsi fuori dai guai.
Oggi il Venezia ha invece un “sogno” ben più grande, e può permettersi di usare il norvegese a piacimento, con Pierini e Gytkjaer che scalpitano e possono benissimo ricoprire il suo ruolo. Ma Vanoli sa bene che certe partite possono essere decise solo da qualcosa di “Magic”, come il talento di Dennis a cui manca solo un pizzico di continuità per “arrivare” a quel livello che Vanoli è tanto sicuro lui possa raggiungere. Seguiranno, dunque, aggiornamenti.