Ecco il nuovo episodio de “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “

18.04.2021 11:23 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Ecco il nuovo episodio de “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “

SALERNITANA - VENEZIAMESTRE 2-1

LA REGOLA DI LOTITO

Anni fa, quando Mauro il Forner del Canton teneva bottega in Strada Nova dove ora c’è Original Marines, un simpaticone, a conti fatti non suo accanitissimo fan, amava scrivere al fianco dell’insegna il non lusinghiero epiteto “el merdon”. Leggenda narra che l’autore fosse un arzillo settantenne che tornava puntualmente a rimarcare l’epiteto ogni qualvolta il disperato fornaio riusciva a cancellare l’ingiuria. Non ci è dato sapere cosa sia capitato al Signor “Forner” Fourneau che gli abbia fatto odiare Venezia, se sia stato spennato anni fa ordinando una fiorentina all’ “Osteria da Luca” o se abbia provato a giocare senza successo al gioco delle scatolette sul ponte degli Scalzi, fatto sta che dopo il famoso derby con il Padova di qualche anno fa oggi in tre clamorose occasioni la sua terna ha clamorosamente indirizzato il match a favore della Salernitana. Vinceremo cavallerescamente la tentazione di trasformarci in settantenni dal dente avvelenato e cercheremo di tralasciare per un momento l’arbitraggio più casalingo di una casalinga di Voghera per raccontare un match che, fino al 92 esimo minuto vedeva l’Unione corsara e fino al 94 esimo con almeno un punto in saccoccia. Punto che non avrebbe spostato la classifica ma che avrebbe comunque evitato questa sesquipedale batosta morale. Perché ci sono batoste salutari, i cosiddetti bagni di umiltà, ma poi ci sono le bastonate che distruggono senza lasciarti alcun insegnamento, come quando per esempio colpisci uno spigolo con un mignolo. Che insegnamento vorrai mai trarne, potevo stare più attento? Forse, ma vi assicuro che non sarà certo quello il pensiero, né prima né dopo. 

Partita dai diversi volti oggi, che si potrebbe però dividere in sommi capi in due grandi capitoli: i primi 60 minuti in cui l’Unione è stata pienamente dentro il match, creando anche i presupposti per il raddoppio e gli ultimi 30, in cui ci si è trasformati in una versione sbiadita della Grecia di Otto Rehaggel imbarcando salernitani che sbucavano da tutte le parti come Gremlin impazziti. Eppure, dopo un avvio timidamente granata, il VeneziaMestre aveva rapidamente preso il pallino del gioco chiudendo il primo tempo in vantaggio grazie alla rete da pochi passi di Abedì Maleh. Nel mezzo, un rigore abbastanza solare negato, ma soprattutto un clamoroso fuorigioco fischiato a Johnsen & Johnsen: bocciato dall’EMA ma non da Zanetti, il biondo dagli occhietti senza lacrime si involava prima della metà campo, venendo inspiegabilmente fermato dal guardalinee; roba da scomodare Francesco Marcozzi. Avremmo l’onestà intellettuale di Elio Corno se non segnalassimo la prestazione da Karol Wojtyla (santo subito) di Maempaa, letteralmente strepitoso a togliere due palloni dall’incrocio nel giro di un minuto.

Il secondo tempo si apriva in modo promettente, ma l’inerzia col passare dei minuti passava sempre più a favore dei padroni di casa. Merito certo degli uomini di Castori, ma anche di un atteggiamento insolitamente remissivo dei nostri, aggravato dall’uscita dei contropiedisti. La nostra manovra diventava più incerta di un discorso in italiano di Sting, ma la baracca in qualche modo reggeva e quando il palo salvava la porta di Denti Bianchissimi per un secondo, un solo maledetto secondo, la sensazione che poteva essere la giornata del trionfo ha ottimisticamente fatto capolino nelle nostre menti. Invece, puntuale come un treno giapponese, arrivava in pieno recupero il pareggio della Salernitana, nonostante un altro miracolo in salsa ugro finnica. Pareggio meritato, meritatissimo per quanto si è visto, ma anche un grande classico della stagione nostrana. Quello che però non si poteva immaginare nemmeno nei peggiori incubi è che dopo nemmeno due minuti sarebbe arrivato il vantaggio salernitano, anche perché l’armadio Djuric abbatteva clamorosamente Mӓempӓӓ ma il Signor Forneau, che probabilmente stava consultando l’oroscopo di Paolo Fox, convalidava il tutto. Roba inammissibile persino al trofeo Topolino della Gazzera. 

Che dire? Un epilogo che non macchia e non macchierà la strepitosa stagione dei ragazzi. La regola dell’Amico, cantavano gli 883, non sbaglia mai e anche oggi gli amici salernitani ci hanno regalato una nerissima giornata di sport. Ma nemmeno la regola di Lotito sembra malaccio, visto che per l’ennesima volta ci troviamo a doverci leccare le ferite arbitrali in un match contro la squadra del Presidentissimo. Sarebbe però ingiusto ridurre il tutto a una questione di arbitraggio, per quanto più funesto dell’ira di Achille. Speriamo che l’ennesima rete subita sul gong ci aiuti a migliorare i finali di partita, senza i quali probabilmente saremmo a giocarcela con l’Empoli più che con Cittadella & co. Senza mai dimenticare che stiamo facendo un percorso virtuoso e inaspettato e che il futuro, dopo anni amari come la cicoria selvatica, non è mai stato così pieno di speranza.

AVANTI UNIONE.

IL PAGELLONE

MAENPAA: Nella difficile trasferta di Salerno il nuovo santo patrono dell’area di porta arancioneroverde rimane in standby per una mezzora, ma poi viene chiamato a sfoderare l’intero repertorio esibendo parate in tuffo, in angolo, di piede, di sopracciglio e di puro ardore guerriero. Fa saltare le coronarie ai più con una scivolata fortunatamente senza conseguenze. Nella follia del recupero non ha colpe, anche perchè abbattuto da un tir da diverse tonnellate a 200 km/h. MARTIRE voto 7,5

RICCI: presosi a sorpresa il centro della scena come il Power Ranger verde che spunta all’improvviso e c’ha la tuta più ganza degli altri, il ragazzo offre una prestazione solida e propositiva, oramai una garanzia di qualità sulla fascia sinistra. MADE IN ITALY voto 6,5

MODOLO: lucido e sempre presente in una difesa sotto pressione come l’ala destra dello schieramento inglese a Waterloo. Sfortunatamente, non arrivano i prussiani a dar manforte. NAPOLEONE voto 6,5

CECCARONI: dopo un buon primo tempo, va in difficoltà nella ripresa per via degli energumeni da due quintali cui deve far fronte. Regge fino alla capitolazione finale. LA VITA E’ DJURIC voto 6

MAZZOCCHI: più preoccupato a non concedere troppo agli avversari che a proporre le sue proverbiali scorribande sulla destra, nel secondo tempo va in affanno e l’unico modo che avrebbe per prendere Kyine sarebbe sparargli a sangue freddo con un fucile a canne mozze. HITMAN voto 5,5

FIORDILINO: diligente in cabina di regia, incarognito al punto giusto in fase di contenimento. Soffre anche lui la massa muscolare avversaria nel secondo tempo. Ma che gli vuoi dire? Eh? HAI DETTO SANDRO? Voto 6

CRNIGOJ: ci aveva sedotti con una prestazione da brodo di giuggiole una settimana fa, ora ci abbandona sul più bello con una prova incolore: nel secondo tempo perde le misure e quando carica il tiro da fuori distrugge l’argenteria della signora del sesto piano. CASANOVA voto 5,5 - TAUGOURDEAU: dieci minuti per poter evitare di raccontare ai nipotini che lui c’era. IT WASN’T ME voto SV

MALEH: se ne avessimo due in squadra avremmo vinto il campionato, purtroppo dobbiamo accontentarci di uno solo: gol, corsa, recuperi, quantità, qualità, capello sempre più fluente e fascino esotico. Scusate se è poco. HIGHLANDER voto 7,5

DI MARIANO: campione mondiale di generosità, anche oggi Kekko gioca bene e dà tutto, propiziando anche il gol del vantaggio. Viene sostituito nel momento della partita in cui forse avrebbe potuto sfoderare meglio la potenza pistonica dei suoi prosciutti ben stagionati. DISINNESCATO voto 6,5 - ESPOSITO: venti minuti per fare a sportellate con una banda di wrestler imbizzarriti PESCE FUOR D’ACQUA voto SV

JOHNSEN: con i suoi strappi sembra poter disintegrare la difesa avversaria da un momento all’altro, ma alla fine non riesce a incidere: merito di una conclusione artigliata dal portiere avversario, e di un guardalinee inviso agli dei, che lo ferma segnalando un fuorigioco molto creativo. Anche lui esce sul più bello. FIORI NEI CANNONI voto 6 - ARAMU: entra in punta di piedi e ballonzola qua e là senza trovare la quadra in una partita che sta scivolando dalla parte sbagliata. SPAESATO voto 5,5

FORTE: il bomber gioca tutti i novanta minuti e ci prova con tanto movimento e un paio di zuccate cattive, ma la pinna dello squalo rimane a mezz’asta. ​WAITING FOR YOU (SULLE NOTE DI NICK CAVE) voto 6 

ZANETTI: partita preparata bene, con la squadra che per un tempo gioca in modo gagliardo pur con delle difficoltà. Poi però ci scivola di mano, e facciamo un secondo tempo di barricate e guerriglia urbana con feriti e contusi. I cambi non sono un toccasana, ma la baracca regge fino agli sgoccioli. GONDOGLIANZE voto 6