VeneziaMestre, così non va!

14.07.2020 10:10 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
VeneziaMestre, così non va!

Beh. Bisogna dire che ieri sera un obiettivo l’abbiamo raggiunto. Abbiamo fatto di tutto per non vincere. Missione compiuta.

Ed a dir la verità non sono nemmeno i due punti gettati al vento la parte più drammatica di questa nottata da incubo, ma è la sensazione di fondo che lascia il match con il Pescara. Questo senso di inadeguatezza, di vuoto, una dimostrazione di pochezza che a questo punto del torneo lascia quantomeno basiti. In soli novanta minuti la squadra arancioneroverde manifesta chiaramente la sua totale impreparazione dal punto di vista tecnico, fisico ma soprattutto mentale. Un VeneziaMestre che si ritrova ancora una volta in superiorità numerica, in uno scontro diretto d’importanza capitale, trova persino il vantaggio e ciononostante non aggredisce, non morde la partita, non legge i momenti e le situazioni. Quando poi la scelleratezza di un Caligara, di cui è meglio che non parli, rimette in partita gli abruzzesi, gli undici di Dionisi perdono ogni briciolo di autostima, incapaci di opporre qualsiasi tipo di reazione alle ondate di un Pescara rimesso improvvisamente in partita. Lo “spettacolo” degli ultimi quindici minuti non può che lasciare impietriti gli appassionati unionisti che hanno assistito ad una squadra semplicemente terrorizzata, inabile ad imbastire qualsivoglia idea di gioco alternativa e costretta ad accontentarsi di un pareggio sanguinosissimo in ottica classifica.

Giunti ormai a luglio inoltrato in un'unica sfida si sono palesati per intero tutti i limiti di questa rosa. In primis l’errore di fondo di questa stagione, ovvero la mancata sostituzione di Domizzi all’interno dello spogliatoio lagunare. L’assenza di un leader è il freno più evidente alla crescita di questa squadra, e la partita di ieri non poteva esporlo più chiaramente. Se poi si preferisce inserire un ragazzo di vent’anni autore di un campionato quantomeno irrilevante nel momento decisivo della partita decisiva invece di uno dei pochi possibili trascinatori di questo team come Zuculini, allora ci si chiede quale sia l’ottica di questa società, quale l’obiettivo di un mister che sembra non vedere né capire i momenti in cui la sua squadra perde la lucidità. Arriviamo così al secondo grosso blocco, ovvero un gioco che nemmeno in superiorità numerica riesce a chiudere gli avversari nella propria metà campo, una manovra ampia ed ordinata ma che sviluppata con ritmi così blandi non porterà mai pericoli con continuità alla difese avversarie. Ed il fatto che mister Dionisi non sia tuttora riuscito a trovare alternative a quest’idea di calcio che potrà aver successo con rose di un certo livello tecnico, ma difficilmente con giocatori in ristrettezza fisica e morale, può costare carissimo in questo pauroso finale di torneo. Al tecnico toscano va dato il merito di aver rispolverato Montalto, un giocatore ritrovato e con una spensieratezza che può far comodo; condivisibile anche il tentativo di convivenza tra Vacca e Fiordilino che purtroppo però non sembra funzionare granché, dovendo allontanare quest’ultimo dalla zona in cui fa più male. Dispiace però non aver visto in Dionisi la voglia ed il coraggio di andare a strappare il match, insistendo con Marino ancorato in un ruolo non suo, e riproponendo anche in vantaggio e con un uomo in più quel trequartista che persiste a non portare grandi risultati in termini di occasioni da gol. Avremmo voluto vedere un VeneziaMestre all’arrembaggio, mettere alle corde gli avversari, lottare su ogni pallone per urlare chiaramente “si, la salvezza sarà nostra”.. ma invece ciò che è emerso è una grande, estrema paura. Ed adesso diventa difficile persino per un’ottimista come me riuscire quantomeno a pensare a quattro, cinque formazioni che possano finire dietro di noi in classifica, considerato il ritmo che si sta tenendo nelle retrovie.

Speriamo sia stato solo un brutto incubo. Un lungo, interminabile incubo…

Avanti Unione, mostrateci che ci stiamo sbagliando!