L’Unione batte la viola ed ora può sognare l’impresa

12.05.2025 22:40 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
L’Unione batte la viola ed ora può sognare l’impresa

La meritavamo una serata così. Meritavamo di essere ancora lì, a giocarci fino all’ultimo le nostre chance. Lo meritava questa gente, la nostra gente, che anche oggi ha dimostrato un amore senza senso, per due ore sotto l’acquazzone senza smettere nemmeno per un istante di credere, di lottare, e di cantare per questa maglia. Ed i ragazzi in campo lo hanno sentito, assimilato ed hanno risposto da squadra, da vera squadra. Una crescita, quella della squadra arancioneroverde, lenta ma costante. Il livello si è alzato soprattutto nelle idee, nella convinzione, ovvero, nella testa. L’Unione ha finalmente capito di potercela fare, ha interiorizzato quello che per tutto il campionato è apparso, quantomeno, realistico. Ha trasformato la rabbia dei continui torti in furore agonistico.  Ha realizzato che se per trentasei giornate hai giocato ogni partita, se non alla pari, almeno avendo chance, allora forse, forse, un altro giro di giostra lo valiamo veramente. Perché questo è un VeneziaMestre che sembra aver fatto tesoro degli errori, ha compreso quanto siano importanti quegli atteggiamenti al momento giusto, quel falletto tattico, quella gestione del cronometro e dei momenti della gara. Con un materiale tecnico che è, e resta, carente di qualità, mister Di Francesco appare aver trovato il modo giusto per accendere il cuore dei ragazzi che mai come stasera hanno mostrato un calcio attento, concentrato, e colmo di grinta. E nonostante un primo tempo in cui la Fiorentina è sembrata in controllo della gara, sono stati i padroni di casa ad avere le occasioni migliori, concedendo ai viola solamente qualche tentativo da fuori. Un Nicolussi Caviglia sontuoso ha abbinato la solita eleganza ad una cattiveria agonistica insperata, ed ai suoi fianchi sono tornati su buoni livelli sia Kike Perez che Busio, che al netto dei classici errori, ha gettato sul terreno del Penzo cuore e polmoni come gli si chiedeva da parecchio. Ancora positivo Yeboah, vera mina vagante dell attacco lagunare, mentre Oristanio, dopo un primo tempo decisamente opaco, si è trasformato nella ripresa ritrovando quella rete che speriamo possa sbloccarlo definitivamente. Ottima la prova difensiva, con un Idzes mai impensierito dall’evanescente Beltran, ma bene anche i suoi giannizzeri Candè e Schingtienne, diligenti e vigili in particolare su Dodó e Fagioli. Ma quel che è piaciuto di più è stata sicuramente l’attitudine dell’Unione nel resistere all’assedio finale dei toscani, senza mai andare in affanno, portando a casa una vittoria la cui importanza non trova aggettivi. Ed ora sì che si può ricostruire la propria fede. Ora sì che a questi ragazzi bisogna credere, perché sono loro ad averci scaraventato con veemenza dentro una realtà che si fatica a realizzare. Siamo fuori dalla zona retrocessione, centottanta minuti al termine. Una situazione che nemmeno il più ottimista tra noi avrebbe sognato dopo l’incubo di gennaio. Ed invece eccoci, prima dei due incontri che decideranno il nostro destino, tutti in piedi ad applaudire un gruppo che abbiamo scoperto col tempo, una famiglia che ci sta rendendo orgogliosi come forse non avremmo mai immaginato. Ma ora è tutto nelle vostre mani, quel sogno che per tanti mesi non avevamo il coraggio di rendere concreto, ora potete andarvelo a prendere. E c’è solo un modo per farlo. Continuare così! Avanti Unione mia, manca poco..