Bertinato: l’amore per Venezia e quella capacità di farsi trovare sempre pronto

20.10.2023 19:40 di Davide Turco   vedi letture
Bertinato: l’amore per Venezia e quella capacità di farsi trovare sempre pronto

Ci sono giocatori che catturano il cuore dei tifosi senza dover per forza essere il miglior giocatore in rosa, senza dover per forza giocare tutte le partite, ma solo grazie alla loro enorme caratteristica di farsi trovare sempre pronti nel momento del bisogno. Ecco, io credo che Bruno Bertinato faccia parte di questa categoria. 

Viene preso come un giovane prospetto dal Brasile, strappato addirittura alla concorrenza della Roma. Viene mandato in prestito per due stagioni, per poi tornare e fare un anno senza praticamente mai giocare, una figura quasi totalmente invisibile, anche perché non dice mai una parola fuori posto. Solo qualche amichevole o partita di coppa qua e là, ma il suo momento non sembra mai arrivare.

Fino a quella che possiamo definire senza dubbio come la partita che ha fatto innamorare di Bruno i tifosi arancioneroverdi. E' dicembre 2022, Joronen, tra i migliori portieri della B, si infortuna, complicando ulteriormente una stagione già disastrosa per il Venezia, in zona retrocessione, che deve ospitare al Penzo una Ternana che invece è in zona play-off. Una di quelle partite che puoi solo vincere per sperare di uscire dalle sabbie mobili, ma giocata senza la propria stella in porta. Chiunque, prima di quella partita, pensava al peggio.

Ciò che succede, però, nel nostro cuore lo ricordiamo tutti. Pohjanpalo fa due goal e il Venezia è sopra 2-1, la Ternana assedia il Venezia tirando 17 volte verso la porta, ma il loro problema quel giorno è solo uno: Bertinato para l’impossibile e ogni tiro finisce tra le sue braccia. Il Venezia vince e la squadra può finalmente tornare sotto la sua curva, al tempo ancora semi vuota, a festeggiare una vittoria in casa che in quella stagione ancora mancava, dopo 7 partite senza successi. Ma quel giorno dalla curva un solo spontaneo coro si alzava: “BRUNO! BRUNO! BRUNO!”. Di motivi per festeggiare ce ne erano ancora pochi, ma Bertinato era l’eroe di giornata e andava proclamato. 

Viene poi giustamente premiato come giocatore della settimana dell’intero campionato, ma nel momento in cui Joronen torna disponibile, lui torna a sedersi in panchina, come se nulla fosse successo. 

Da quel giorno però l’amore e la fiducia dei tifosi verso di lui non crollano, anzi si rafforzano, con il brasiliano che ha solo parole d’amore per Venezia e la sua gente. In estate arriva anche il rinnovo, perché lui a Venezia si trova benissimo. 

Nonostante continui ad avere davanti un portiere come Joronen, lui continua a fare quello che sa fare meglio: parlare poco e allenarsi tanto.

Anche questa volta l’occasione arriva quando il portiere finlandese si fa male. Contro il Parma, primo in classifica e tra le squadre offensivamente più pericolose del campionato, tocca di nuovo a lui. Questa volta però è tutto cambiato. Nonostante l’importanza di Joronen, alla preoccupazione si sostituisce una certa serenità. Tra i tifosi questa volta si sente sempre più spesso “Tanto c’è Bruno!” e lui, come sempre, si fa trovare dannatamente pronto. La partita, in un Penzo ribollente di passione, è vinta per 3-1 dai lagunari, e la squadra questa volta può esultare eccome sotto a una curva stracolma. Nessun coro per Bruno questo giro, ma solo cori di gioia per una squadra che ha ritrovato un’anima e l’alchimia con la sua gente. 

Ma se questa squadra ha ritrovato un senso, lo si deve anche a giocatori come lui, silenziosi uomini spogliatoio, che non sbagliano mai un allenamento e hanno la capacità di farsi trovare pronti, sempre. Giocatori che per questo sono amati dai tifosi, senza dover per forza essere in copertina, ma sempre pronti a dare una mano e a lasciare il proprio posto quando serve. 

Più giocatori come Bruno.