ESCLUSIVA, Binda: "Nel Venezia solo Oristanio ha la testa in Serie A"

20.08.2025 22:25 di  Flavio Zane   vedi letture
ESCLUSIVA, Binda: "Nel Venezia solo Oristanio ha la testa in Serie A"

In occasione dell'appuntamento social Talk TVS, ospite speciale della puntata trasmessa questo pomeriggio è stato Nicola Binda, nota firma de La Gazzetta dello Sport, con il quale si è approfondito di alcuni degli ultimi temi relativi al Venezia, alla Serie B e al calciomercato. Di seguito l'intervento integrale espresso dal giornalista nel corso della trasmissione.

Come vedi il Venezia a sette giorni dall'inizio del campionato di Serie B?

"Al momento bene, ma credo che il vero Venezia lo vedremo dopo l'1 Settembre. Perché finché non sarà finito il mercato, non si sa se potrà contare su Nicolussi Caviglia e Oristanio. Quindi è un pò un incognita perché se rimangono hai una squadra, se vanno via ne hai un'altra e se arrivano dei sostituti ne hai un'altra ancora. Adesso è un pò difficile ed è un discorso che vale un pò anche per il Monza. Se il Monza sarà quello di oggi, con Pessina, Colpani, Caprari, Dany Mota e questo tipo di giocatori sarà una squadra mentre, se questi saranno ceduti, sarà un'altra. Credo che il vero volto del Venezia lo vedremo dopo il mercato di Agosto però, di sicuro, la base di partenza mi sembra di alto livello con un marchio di garanzia che è quello portato da Giovanni Stroppa, che è un allenatore che sa fare benissimo il suo mestiere, cioè allenare e anche vincere i campionati di Serie B".

Al Venezia la musica sembra un pò cambiata, con il club che è riuscito sinora a trattenere alcuni pezzi pregiati in squadra: secondo te cosa è cambiato?

"Su questo bisogna un pò mettersi il cuore in pace e pensare che tutti quanti ragionano così. Il trading player, ovvero la compravendita dei calciatori, è la prima necessità, il primo obiettivo e ambizione di ogni club, dalla Juventus al Milan: se si compra e si vende bisogna far girare la moneta. Quindi, a maggior ragione, che lo facciano anche le altre squadre a scendere. E' normale; non è più il calcio con una squadra che si identifica, che per anni è sempre quella e tu ti rivedi e riconosci. Invece, ci sono sempre dei grandi movimenti, con giocatori che vanno e vengono, arrivando anche da ogni parte del mondo perché il calcio è cambiato anche in questo, con le frontiere che si sono abbattute. Vedremo sempre un vorticoso giro di calciatori di ogni provenienza che arrivano, si mettono in mostra e poi partono subito.

Anche il Venezia agisce su questa lunghezza d'onda e lo sta facendo bene. La società ha avuto qualche sussulto e prurito a livello economico un paio di anni fa però, tra la Serie A e tra una serie di operazioni tra entrate e uscite importanti, mi sembra sia riuscita a sistemarsi. Oggi il playing trader è diventata la materia numero uno per i club, quasi più importante che vincere o perdere campionati. Ci dobbiamo rassegnare a vedere questo vorticoso andirivieni di calciatori".

Cosa potrebbe significare avere o non avere Nicolussi Caviglia?

"E' un ottimo giocatore che non a caso lo stanno cercando diverse squadre di Serie A, anche il Bologna, che è una squadra che fa le coppe europee. Non sarà una prima scelta del Bologna, quello lo si è capito, ma è un giocatore di altissimo livello. Se dovesse rimanere è logico che deve essere mentalizzato, come hanno fatto Berardi e Laurienté l'anno scorso (al Sassuolo ndr), che sono rimasti con la testa giusta e non con il broncio. Se Nicolussi Caviglia dovesse rimanere dovrà essere convinto che dovrà affrontate un campionato come la Serie B, che è completamento diversa dalla Serie A e lo si può costatare con i vari sali-scendi di queste stagioni.

Come vedi la Serie B di quest'anno rispetto a quella dell'anno scorso sul piano tecnico?

L'anno scorso è stata una Serie B un pò particolare, perché sono salite quattro squadre dalla Serie C che hanno avuto tutte un ottimo rendimento e nessuna è retrocessa. Due si sono salvate con disinvoltura e due hanno addirittura fatto i play off. Quindi, il fatto che tutte le neopromosse fossero di ottimo livello, hanno messo in difficoltà delle altre squadre che avevano altre ambizioni e invece hanno toppato ritrovandosi nei guai, dalla Salernitana in poi fino al pasticcio di Brescia e Sampdoria che ha movimentato un pò l'estate. Quest'anno voglio vedere queste neopromosse come sono, perché se anche queste sono di quel livello, anche qui si pone una domanda che è intrigante tanto quanto quella che ci facciamo tutti su chi andrà in Serie A.

In Serie B, a volte, è interessante capire chi retrocede. La Serie A se la giocano in cinque o sei squadre, per non dire in due o tre, come l'anno scorso per i primi due posti. Poi la Cremonese ha vinto i play off. Sotto, dove si rischiava di retrocedere, sono rimaste in ballo dodici-tredici squadre e da neutrale è risultato più divertente seguire quella bagarre. Penso che anche quest'anno sarà così. Tutte le squadre convivono con delle problematiche economiche notevoli: le risorse si sono ridotte, a livello televisivo si incassa pochissimo e le società devono sperare o nei loro finanziatori e investitori, oppure con gli sponsor, il botteghino e il mercato di portare denari per essere all'altezza. Quindi, ci sono dei problemi economici generali notevoli.

Tutti quanti hanno fatto abbassare il livello degli investimenti, abbassando un pò tutti il monte ingaggi. Quest'anno tutti sperano che, facendo giocare i classe 2004, si possono incassare più denari grazie al minutaggio perché quest'anno premierà i giocatori nati da quell'anno in poi però, quando poi ci sarà il campionato e la classifica e contano i risultati, la tensione lì salirà e qualcuno dovrà fare degli sforzi economici che fino a quel momento non aveva preventivato. Al momento si parte tutti o quasi, tranne il Palermo e poche altre che hanno altri pensieri, con occhi e orecchie basse, cercando di fare le cose a risparmio, ma già dopo le prime due partite, che precederanno la fine del mercato, a qualcuno comincerà a venire l'ansia e dovrà per forza fare qualche sacrificio per mettersi a posto o se no fino a gennaio dovrà aspettare".

Un parere sui pronostici che danno Palermo e Venezia favorite sulle altre nella corsa promozione rispetto alle altre?

"Io il Monza fino a che alla fine non vedo che squadra è, non mi esprimo. Se è il Monza di oggi, non dico possa fare il Sassuolo, ma con Pessina, Colpani e giocatori di questo livello, se è motivata, in Serie B è tanta roba; uno squadrone. Per me andranno via, però finché non succede e non sono sostituiti, sul Monza non mi sbilancio. L'Empoli è cambiato completamente ed è una squadra completamente nuova. Pagliuca è un allenatore interessante, ma l'Empoli è tutta da scoprire. Io citerei lo Spezia, che ha fatto la finale dell'anno scorso e che dà continuità a quella squadra, anche se ha perso Pio Esposito e sostituirlo non sarà semplice. Però, io credo molto nello Spezia tra le favorite. Poi, il Bari e il Modena sembra hanno fatto delle discrete squadre. Il Modena è già definito, mentre il Bari sta inserendo gli ultimi tasselli. Queste due squadre potrebbero arrivare ai play off e giocarsela, però aspettiamo la fine del mercato per capire le forze in campo". 

Osservando la partita contro il Mantova, il Venezia è competitivo anche senza Oristanio e Nicolussi Caviglia?

 "Sì, ma se parte Nicolussi Caviglia può essere che venga acquistato un altro play, per esempio Bohinen che certamente è un signor giocatore. La valutazione la farai lì. Il Venezia visto contro il Mantova, se fosse quella la squadra, allora si gioca solo per il secondo posto perché è stata una partita perfetta. Yeboah e Doumbia sembravano Vinicius e Bellingham. Il Mantova è stata una squadra rivelazione, ma Stroppa, 4 gol adesso e altrettanti l'anno scorso, ha capito come anestetizzarlo. Per me loro rimangono tra le candidate a confermarsi nel ruolo di rivelazione anche in questa stagione, però Stroppa l'ha annichilito. Lui con questi giocatori che, visti così, diresti che Doumbia viene dal Manchester United e poi guardi che viene invece dall'Albinoleffe. Se fosse veramente quello il Venezia, allora può dire "ciao" a tutti, però bisogna capire che è calcio d'Agosto".

Quanto ci dobbiamo fidare di quanto visto nella partita del Venezia con il Mantova?

"Ripeto, Stroppa ha fatto 4 gol al Mantova anche l'anno scorso. E' una squadra molto ben organizzata ma, se riesci ad anestetizzarla, i risultati sono questi. Stroppa ce l'ha fatta l'anno scorso con la Cremonese e ce l'ha fatta anche adesso con il Venezia in Coppa Italia. Però, io non mi illuderei più di tanto, il Mantova, quando tornerà al Penzo in campionato, sarà sicuramente un'altra squadra e Stroppa dovrà trovare nuovamente il modo; lui stesso lo sa che non sarà una passeggiata. Comunque, vedo le squadre di Stroppa da diversi anni e ricordo il Crotone quando andò in Serie A, così come lo stesso il Monza e la Cremonese, ed erano squadre che facevano un certo tipo di calcio con un grande palleggio nella metà campo avversaria, tanta qualità e difesa alta. Ho visto la partita in televisione e la partita del Venezia ha fatto vedere qual è il tipo di calcio di Stroppa. Pur avendo fatto una preparazione con viaggi in Belgio, non potendo lavorare tanto sul campo quanto piace a lui, però l'idea che ha lui in testa si è vista in quella partita. Quando la squadra avrà capito qual è il calcio di Stroppa, riuscendo a metterlo in pratica, vedremo qual è il vero Venezia. Se il punto di partenza è quello visto con il Mantova, Stroppa è già al 80%".

Cosa serve per vincere un campionato di Serie B?

"Il Palermo ha tutte le luci dei riflettori addosso ed è considerata la grande favorita perché obiettivamente ha una grossa squadra e un allenatore vincente. Forse questo aiuta anche il Venezia che può un pò partire all'ombra del Palermo. Il calciatore non è l'omino della play station che, dove lo metti, in qualsiasi squadra, categoria o stadio, gioca nella stessa maniera. In Serie A si gioca un calcio e in Serie B un altro ancora, molto più veloce e intenso. Però, se la qualità ce l'hai e affronti il campionato con la testa giusta, il giocatore di Serie A emerge. Sarà fondamentale capire, ma penso che la società e Stroppa hanno lavorato molto su questo aspetto, se i giocatori che rimangono lo fanno contenti oppure demotivati. Però, sicuramente l'anno già capito e annotato.

Oristanio penso sia l'unico giocatore con la testa alla Serie A e che ci vuole andare, anche giustamente. Magari Nicolussi Caviglia, se dovesse mai rimanere, ho la sensazione che possa essere più mentalizzato. A Sassuolo, l'anno scorso hanno fatto un lavoro psicologico incredibile dopo la fine del mercato dicendo ai ragazzi che non sono andati via di giocare e riportarli in Serie A visto che sono retrocessi con loro. I giocatori si sono convinti e il Sassuolo ha fatto quello che ha fatto. Il Venezia dovrà sicuramente superare questo lavoro e dovrà essere capace di motivare quei giocatori che magari volevano andare via. Però, non penso ci siano dei mal di pancia nella rosa di Stroppa. Forse l'unico è Oristanio, mentre gli altri credo siano tutti convinti che il loro destino sarà questo".