Filloy sempre più lontano da Venezia, il saluto al Gaucho

10.06.2020 16:00 di  Alberto Bison   vedi letture
Filloy sempre più lontano da Venezia, il saluto al Gaucho

Ariel Filloy, play/guardia di origine Argentina, ma naturalizzato italiano, sembra in procinto di lasciare la Reyer Venezia. Le voci di mercato più insistenti dicono che la sua prossima destinazione sarà la Spagna.
Ariel è stato uno dei punti fermi della squadra orogranata già nella stagione 2016/2017, quando la società lagunare lo acquistò da Pistoia per migliorare il roster a disposizione di coach Walter De Raffaele. Fin da subito si è dimostrato pedina fondamentale per quella stagione, che raggiunse il suo culmine con la conquista del terzo scudetto della storia Reyerina, a ben 74 anni di distanza dalla doppietta 1941/42 e 1942/43.

Ariel fu uno dei trascinatori di quella squadra, De Raffaele lo carico di responsabilità, ma lui non s’intimorì e regalo alla squadra e ai tifosi grandissime prestazioni. 
Filloy fu uno dei beniamini del tifo orogranata, molti dei suoi tifosi si ricorderanno sicuramente che fu lui a tagliare e a portarsi a casa la retina del canestro della BLM Group Arena di Trento dopo la vittoria in Gara 6 della finale scudetto.

Dopo lo scudetto però Ariel decise di lasciare la Reyer è si trasferì ad Avellino per due stagioni, ma nell'estate del 2019 De Raffaele, che ha sempre creduto in lui, chiese alla società di riportare in maglia orogranata il play/guardia argentino.
Nella scorsa stagione però il ragazzo non è riuscito a distinguersi come nella precedente esperienza in laguna. La sua stagione ha vissuto di alti e bassi, sicuramente ad inizio stagione la sua condizione fisica non era al massimo visto che nel mese di settembre ha disputato il mondiale con la nazionale italiana.
Infatti dopo un inizio stagione difficile era riuscito a trovare un momento favorevole e le sue prestazioni erano notevolmente migliorate anche se il suo rendimento non era costante.

La stagione di Ariel, che ormai è un giocatore di grande esperienza visti i suoi 33 anni, è stata oltremodo influenzata negativamente dal non aver potuto svolgere la preparazione fisica prestagionale con il resto della squadra, ma anche dall' aver trovato due compagni di ruolo come Andrea De Nicolao, che quest'anno ha giocato una stagione di alto livello, e un Julian Stone, se pur non concentratissimo, ma che sicuramente grazie ai suoi centimetri, oltre alle note capacità di regia, può tranquillamente aiutare la squadra anche contro avversari ben più imponenti di lui.  

Resta comunque il dubbio di non aver potuto vedere il finale di stagione, dove di solito Ariel era uno di quelli che riusciva ad esprimersi al meglio.