Jayson Granger entusiasta e determinato nel portare la Reyer verso grandi obiettivi

14.09.2022 16:40 di  Alberto Bison   vedi letture
Jayson Granger entusiasta e determinato nel portare la Reyer verso grandi obiettivi
© foto di www.reyer.it

Questa mattina l'Umana Reyer ha presentato in conferenza stampa il suo nuovo playmaker Jayson Granger. Jayson è un giocatore di grandissima esperienza, nelle ultime 9 stagioni ha sempre disputato l'Eurolega. Jayson insieme a Marco Spissu saranno le due guide del roster a disposizione di coach Walter De Raffaele.

"Il primo impatto con la nuova realtà è stato molto positivo. Sto trovando una grande chimica di squadra sia con i compagni che con lo staff. Siamo una squadra totalmente nuova, servirà del tempo perché siamo una squadra totalmente nuova però stiamo lavorando nel modo giusto. Con il tempo stiamo costruendo qualcosa di importante. Non vediamo l'ora di crescere e diventare una squadra importante sotto tutti i punti di vista".

Quest'estate ha avuto molte offerte da squadre importanti. Nella sua scelta di venire a Venezia hanno contribuito le ambizioni del club e il valore dello staff tecnico?

"Avevo diverse offerte sia da squadre di Eurolega sia da squadre di Eurocup. Quest'estate mentre valutavo le offerte ho cercato di trovare una situazione in cui io mi posso concentrare sulla pallacanestro ma anche la situazione migliore per la mia famiglia. A Venezia la società e il coach mi hanno presentato un bel progetto e ambizioso che punta ad avere risultati importanti. Inoltre,  ho visto la crescita che la Reyer ha avuto negli ultimi anni e ho pensato che potesse essere la mia soluzione ideale. Questa è la mia prima volta in Italia, la città di Venezia è unica al mondo e questo, in parte, ha contribuito a farmi accettare questa sfida. Il mio obiettivo è quello di vincere, competere e per questo sono qui".

Cosa si aspetta dal livello del basket Italiano e cosa pensa di poter portare a livello tecnico e di leadership in questa squadra?

"La mia grande esperienza in Eurolega e uno dei motivi per cui ho scelto di venire qui. Cercherò di essere un leader sia a voce sia come atteggiamento. Questa sfida mi entusiasma molto e non vedo l'ora di affrontare il campionato e l' Eurocup sia come sfida personale ma soprattutto di squadra. Uno dei miei più cari amici è Simone Fontecchio, con il quale ho parlato molto quest'estate per capire meglio il livello del campionato italiano. La Legabasket è un campionato che è cresciuto molto e lo testimoniano i giocatori di Eurolega ed NBA che sono venuti a giocare in questo anno. Sarà una competizione entusiasmante che non vedo l'ora di cominciare. Il mio ruolo sarà quello di fare da guida alla squadra cercando di aiutare i miei compagni a migliorare".

Per integrarsi al meglio con la nuova squadra ha preferito non disputare la Basketball America's cup. Questa è stata una scelta concordata con la sua nazionale?

"E' stata una mia decisione che ho voluto fortemente perché volevo aggregarmi alla squadra il prima possibile. Avevo già perso il ritiro di Alleghe, che era un'importante occasione di conoscenza e aggregazione con i nuovi compagni. Ho voluto essere a disposizione della squadra il prima possibile perché sono conscio di quello che sarà il mio ruolo e quindi ho voluto prendere fortemente questa decisione".

Le esperienze in Eurolega quanto l'hanno aiutata nel tuo percorso da atleta professionista e dal punto di vista umano?

"L'Eurolega è sempre stata il mio sogno. Fin da bambino è la competizione che mi ha maggiormente attirato e nel quale avrei sempre voluto giocare. Ho lavorato duramente per arrivare a giocare questa competizione, sono stato molto fortunato ad esordire nella massima competizione europea a soli 22 anni per poi disputarla per il resto della mia carriera. Ho scelto di venire a Venezia perché il club ha un progetto molto ambizioso e quando mi è stato presentato ho subito colto la sfida di alzare il livello internazionale di questo club. Fisicamente mi sento molto bene fisicamente e voglio aiutare Venezia a raggiungere qualcosa di più importante".

Nella sua carriera ha giocato con tanti giocatori forti. Qual è stata la prima impressione generale dei compagni di squadra?

"Ho visto cose molto interessanti. Abbiamo già dato delle dimostrazioni di cosa possiamo essere però è un processo lungo in cui bisogna credere e in cui dobbiamo crescere. Sicuramente abbiamo giocatori di spessore in cui ho visto ottime potenzialità, abbiamo giocatori che da tanto tempo sono in questo club. Dovremmo fare un percorso di squadra ed essere tutti sulla stessa barca perché la nostra non deve essere una performance di singoli ma una performance di squadra. Questa è sicuramente una sfida e sarà un processo lungo, adesso avremmo altre partite che ci aiuteranno a trovare la chimica giusta. Siamo sulla giusta strada e i compagni hanno tutti la stessa mentalità e lo stesso obiettivo".

Qual è stata la sua più grande soddisfazione in carriera?

"Il punto di svolta della mia vita è stato all'inizio della stagione 2019-20. Giocavo al Baskonia e mi sono rotto il tendine d'achille alla prima partita della stagione. Non riuscivo più a gestire il dolore nemmeno con le terapie, poi è nato il mio primo figlio e la stagione è stata momentaneamente interrotta a causa del Covid. Quando la Liga ACB è ripresa con i miei compagni di squadra abbiamo riportato al titolo di campione di Spagna il Baskonia dopo 10 anni. Da quel finale di stagione non ho più sentito dolore ed ho potuto esprimermi al 100%. Nella stagione successiva sono andato all' Alba Berlino e ho vinto uno scudetto tedesco e il titolo di MVP delle finali. Quelli sono stati i due anni più belli della mia carriera anche se sono partiti con una grande sofferenza