Vanoli: "Una fortuna poter preparare gare così difficili a mente sgombra, ora sognamo i playoff. Perugia? Ho ben in mente cos'è successo all'andata..."

12.05.2023 14:30 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Fonte: Giuseppe Malaguti, trascrizione a cura di Davide Marchiol
Vanoli: "Una fortuna poter preparare gare così difficili a mente sgombra, ora sognamo i playoff. Perugia? Ho ben in mente cos'è successo all'andata..."

Mister Paolo Vanoli ha parlato in conferenza stampa per inquadrare la sfida tra Venezia e Perugia di domani, queste le sue parole.

Domani partita che per il Venezia vale la corsa playoff, per il Perugia invece sarà un’ultima spiaggia:

“Penso che sia una fortuna arrivare oggi a preparare una partita molto difficile, perché il Perugia arriverà qua giocandosi il tutto per tutto e noi ci giochiamo il tutto per tutto per arrivare ai playoff. Da quando sono qua ho detto ai ragazzi di guardare sempre a noi, ora dobbiamo farlo cercando tre punti pesanti per arrivare ai playoff, è il nostro sogno ora e dobbiamo andarcelo a prendere. Per quello penso che sarà una partita difficile, perché sotto l’aspetto psicologico si sfidano due squadre che hanno una psicologia diversa e su questo dobbiamo essere bravi a trarre noi vantaggio nella tranquillità mentale, mantenendo la fame per arrivare a un risultato prestigioso. In più è l’ultima partita davanti al nostro pubblico, vogliamo chiuderla nel migliore dei modi, questo pubblico si merita un’altra grande prestazione, poi il risultato è frutto di tante cose, voglio vedere però una squadra tosta. Voglio raggiungere un sogno, la partita d’andata fu una delusione, avevamo detto che l’unica partita da non perdere era quella e l’abbiamo persa, voglio vedere se in questo siamo maturati. Sulla Reggina, quello che da cambiare è il sistema, sul campo si sono meritati certi punti, non è possibile poi vedere un metti tolgo continuo, i giocatori si meritano tutti i punti conquistati sul campo. Non capisco perché negli altri campionati non succeda, in Inghilterra ci sono stato e non succede. Alla partenza dev’essere già tutto regolare, invece qua è un continuo dai e togli, anche a livello psicologico per chi gioca e per chi ci deve giocare contro le cose cambiano, perché con i due punti ridati ieri c’è un’altra squadra in corsa. Il sistema è da cambiare per il bene del calcio, penso comunque che la Reggina abbia tutti i punti fatti sul campo, non sono questi, perché i giocatori quei punti se li sono guadagnati sul campo”.

La salvezza aritmetica è arrivata con due giornate di anticipo, potendo affrontare gare contro squadre della zona calda a mente più libera:

“Per me è stata una cosa grandiosa, e ringrazio ancora il mio staff. Quando sono arrivato ho trovato tante difficoltà, da fuori non me le sarei neanche immaginate. Però questo è il mio carattere, ho sempre voglia di mettermi in gioco, non l’avessi avuta non avrei scelto una squadra ultima in classifica. Ci ho visto delle potenzialità, ci ho creduto, ho trovato delle difficoltà, ma insieme al mio staff abbiamo capito gli errori e ne siamo usciti. La mia preoccupazione era quella del calendario, conosco bene questa categoria, sapevo che le ultime partite sono difficilissime e per la squadra che siamo ho spinto per uscirne prima, era la mia preoccupazione più grande. Penso ci siano delle squadre sotto importanti da questo punto di vista, il Cosenza è da due anni abituato a fare queste finali, per quello ho fatto i complimenti alla squadra dopo Cosenza, perché hanno fatto una grande partita contro una squadra che si giocava tutto. La stessa cosa la voglio domani, ma a Cosenza mi hanno confermato di aver voglia di lottare e sognare. Abbiamo preso gol al novantesimo, ma fa parte di un contesto, andare a giocare a Cosenza adesso è dura, ma come lo sarà la partita di domani, che dovevamo preparare da ieri. Se non le prepariamo le squadre di Castori le conosco, ti assaltano. Domani in partenza non sarà una partita necessariamente spettacolare, ma dobbiamo essere bravi a fare più partite e diverse partite, questa è la Serie B. Tu incontri il Perugia ha un certo tipo di gioco, incontri il Parma e ha completamente un altro gioco. Devi costruire una squadra capace di capire all’interno della partita quali sono gli stili”.

Cosa hai pensato dopo la salvezza? Che voto dai al tuo lavoro e alla squadra?

“Purtroppo, l’allenatore non ha il tempo neanche di gioire, penso a quanto ha detto Spalletti post Scudetto. Tagliato il traguardo pensi già a qualcosa di più importante. Ho pensato alla salvezza un giorno, poi ho guardato alla classifica e ho pensato subito ai playoff. Pensi subito a come migliorare la squadra in prospettiva futura, con la salvezza ora hai magari due settimane in più per pensare al futuro, perché non c’era in bilico solo il futuro della prima squadra, ma anche quello del settore giovanile, perché c’è tutta una catena intorno a noi, magari non ci si pensa. Fatto un obiettivo si pensa a quello dopo, questo voglio che pensi la mia squadra. Come voto penso che il 9 se lo meriti, con tutto quello che viene detto fuori tra potenzialità e altro, quando ti trovi sotto alla fine devi avere la testa concentrata. A me voti non ne do, perché spero di poter dare qualcosa di più e crescere, vedrò a fine carriera quale sarà il voto, alla squadra sicuramente un 9, dobbiamo essere bravi ad arrivare al 9,5”.

Il tuo futuro?

“Ho ancora un altro anno di contratto. Indipendentemente da quello sapete che nel mondo calcistico nessuno è infinito, io comunque la penso ancora in base al contratto. Quello che ho imparato da Conte è che quando ha lasciato ha sempre lasciato un gruppo vincente, con un aumento di capitale del valore dei giocatori e un qualcosa che poteva continuare da solo. La Juventus di Conte l’ha costruita, poi Allegri l’ha presa e ci ha messo del suo continuando a vincere. Stessa cosa all’Inter. Il lavoro di un allenatore bravo è quello di lasciare una costruzione importante indipendentemente dal futuro di Vanoli. Quindi sono felice, ho la fortuna di avere un direttore che mi stima, abbiamo le stesse vedute, questo è un vantaggio”.

TVS Giuseppe Malaguti – Che Perugia ti aspetti?

“Sarà una partita dove nei primi 20/25 minuti ci sarà da stare attenti. La squadra è aggressiva, sa conquistare seconde palle, ti sporca il gioco. Una squadra difficile. Ho sempre ammirato Castori, parla la sua storia per lui. Dovremo essere molto attenti lì e rispettare una squadra che si trova in una condizione difficile, ma con buoni giocatori da metà campo in su. Mancherà Olivieri squalificato, un giocatore importante. Dobbiamo conoscere le caratteristiche degli avversari, ma pensando alle nostre. Se andiamo dietro al loro stile di gioco perdiamo, perché non siamo costruiti per battagliare. Sapendo il loro stile di gioco dobbiamo affrontarli di conseguenza. L’andata ne è l’esempio, pronti via siamo andati sotto di due gol. Lisi è l’emblema del lavoro di Castori, era un periodo in cui non giocava e ha fatto doppietta, due grandi gol. Ho la fotografia di quella partita”.

Hai già scelto il sostituto di Johnsen squalificato?

“Gioca Pierini”.

Infermeria?

“Stiamo tutti bene, è recuperato anche Maenpaa, a parte i lungodegenti stiamo bene, i ragazzi stanno veramente bene”.

Sul discorso programmazione:

“Quando si costruisce qualcosa bisogna guardare tutto, quando parlo di responsabilità è normale che tutto gira intorno al funzionamento della prima squadra. Gli introiti arrivano da lì, l’ho sempre detto ai ragazzi per responsabilizzarli. Salvandosi penso che anche il settore giovanile possa programmare, Soncin ha fatto un ottimo lavoro, ma penso anche alla finale femminile di Coppa Italia. Oggi ne puoi parlare in prospettiva futura, se ti giochi la salvezza sono tutti programmi invece che devi accantonare. Forse i ragazzi che sono giovani non se ne accorgano, ma dietro c’è un’intera macchina, penso che sia bello responsabilizzarli sotto questo punto di vista. Siamo dei privilegiati che fanno funzionare un’intera macchina insieme a chi ci circonda”.