Brescia-Venezia 3-1: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

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L'avventura del Venezia nella Coppa Italia 2024/25 termina esattamente come nella stagione precedente ai trentaduesimi di finale della competizione. Gli arancioneroverdi, neopromossi in Serie A, sono sconfitti con un perentorio 3-1 dal Brescia. La squadra di cadetteria mostra per l'intera partita un collaudo decisamente migliore dello sperimentale Venezia di mister Di Francesco. Dopo un paio di squilli iniziali, in particolar modo quello del palo di Gytkjaer, proprio dall'azione del legno degli arancioneroverdi, i padroni di casa colpiscono con Borrelli al 14' minuto, prima sortita vera e propria per Le Rondinelle. Da lì in poi, il Venezia faticherà tremendamente a dare continuità e incisività alla manovra offensiva, scoprendosi molto fragile in fase difensiva.

Nel secondo tempo, pronti via e dopo poco più di dieci secondi il traversone da metà campo di Bisoli sorprende tutta la difesa arancioneroverde, lasciando a Olzer la possibilità di confezionare il raddoppio. Sullo 0-2 gli ospiti riescono a creare faticosamente un paio di presupposti per accorciare le distanze, ma ne El Haddad, ne Gytkjaer riescono a sfruttare al meglio le loro occasioni. Nell'ultima parte di match ci prova anche Crnigoj, ma è Olzer a mettere in ghiaccio il match al 82' dopo essersi bevuto l'opposizione di Svoboda.

Raimondo cerca nei minuti finali almeno il gol della bandiera ma Lezzerini gli nega la gioia del gol, mentre poco dopo Lella non inquadra di poco la porta del Brescia. L'ex portiere del Venezia non riesce a rimanere imbattuto al 89', quando Idzes riesce a trovare un gol di testa sulla battuta da calcio d'angolo di El Haddad che rende meno netto la sconfitta dei lagunari.

TOP

NESSUNO

Molte note negative, poche positive nella prima uscita ufficiale del Venezia in Coppa Italia. Sulla corsia di sinistra, la prestazione di Zampano appare tra quelle più solide delle fila arancioneroverde, così come quella di Duncan, almeno per un primo terzo di gara. Entrano bene Crnigoj e soprattutto El Haddad ma non è abbastanza per elevarli dal grigiore complessivo.

FLOP

3) SVOBODA

Nell'imbarazzo della scelta tra i giocatori che non hanno ben figurato nel match contro il Brescia, inseriamo per primo il difensore austriaco del Venezia. Come sopra citato, nonostante degli spunti interessanti e una personalità sopra la media, il calciatore dimostra ancora una volta qualche amnesia e imprudenza in fase difensiva. Sul gol del 2-0 di Olzer, non è completamente esente da colpe nella gestione della difesa di cui è al comando; in quello del 3-0 appare ingenuo nel cercare di anticipare il contrasto su Olzer, il quale poco poteva oltre tentare di liberarsi di lui per rendersi pericoloso. Cosa che riesce appunto a fare, chiudendo definitivamente i giochi della partita.

2) SAGRADO

Pochi allenamenti dopo il suo arrivo al Venezia e mister Di Francesco decide di provarlo immediatamente in una partita ufficiale. Contro il Brescia, Sagrado si evidenzia per qualche buona sortita offensiva e anche qualche spunto nella conclusioni. Le note positive finiscono però qui: in fase difensiva, il calciatore belga appare molto svagato, facile ostacolo in diverse occasioni per i giocatori delle Rondinelle. Sul gol del 2-0 rientra nel gruppo dei giocatori abbacinati dal lancio di Bisoli. Inoltre, anche in fase di costruzione sembra a volte troppo frettoloso. Nel complesso, il calciatore appare necessitare comprensibilmente di tempo per assimilare gli schemi della sua nuova squadra.

1) IDZES

Nella scorsa stagione, il suo esordio ufficiale contro lo Spezia in Coppa Italia aveva sollevato qualche preoccupazione sulla sua prestazione, l'unico neo di una stagione, almeno fino allo stop per il serio problema di salute che lo ha costretto a fermarsi per diversi mesi. In questa stagione, Izdes decide di replicare la stessa partita scricchiolante. In occasione del primo gol, fatica a opporsi in duello areo con Borrelli, che sovrastandolo batte Joronen per l'1-0. Sul 2-0, si fa trovare colpevolmente in ritardo in ripiegamento. Il gol ininfluente nel finale del match non basta per riabilitarlo.