Speggiorin: "Walter è spumeggiante, una volta Sonetti lo rincorse urlandogli addosso in livornese fino agli spogliatoi"

16.10.2018 09:00 di  Davide Marchiol   vedi letture
Speggiorin: "Walter è spumeggiante, una volta Sonetti lo rincorse urlandogli addosso in livornese fino agli spogliatoi"

Fabiano Speggiorin, ex compagno di Walter Zenga ai tempi della Sambenedettese, ha raccontato a La Nuova Venezia alcuni aneddoti sull'Uomo Ragno: "Walter prese il posto di Pigino nella Sambenedettese. Aveva poco più di vent'anni ma una personalità straordinaria. Un leader già da giovane. E soprattutto una grande tecnica, una dote che va rimarcata anche nei portieri, non solo nei fantasisti. Me ne accorgevo in allenamento da come copriva la porta. Era difficile fargli gol, anche per me, che avevo il piede buono.. Non ci volve un genio per capire che avrebbe fatto una grande carriera. Per punirlo per una uscita serale, una volta Sonetti gliene disse di tutti i colori e in allenamento lo bombardò di tiri: Walter alla fine, raccogliendo i palloni, lo mandò a quel paese e successe un casino, dovette fuggire negli spogliatoi inseguito da Sonetti che gli urlava in livornese. Ma alla partita successiva era al suo posto, in porta. Volete un aggettivo per Walter? Esuberante. Nel modo di fare, di parlare. Segno di personalità. Di lui ho apprezzato subito anche un'altra dote: quella di prendersi le sue responsabilità. Non l'ho mai sentito inventare una scusa o accusare l'arbitro o un compagno. Ce ne sono pochi che a vent'anni sono i primi a mettere la faccia. Walter è un uomo spumeggiante e genuino, questa è la sua forza, ma forse anche un limite. Penso che il suo parlare schietto gli abbia chiuso tante porte. Se vi capita di fare una chiaccherata con lui vedrete che dopo 10 minuti vi sembrerà arrogante, dopo 20 minuti direte "no, tutto sommato non è vero" e dopo mezz'ora penserete che è di una simpatia straordinaria, una persona con la quale non ti stuferesti mai di parlare".