Valtolina: "Zamparini impazzì l'anno della B, Recoba si comportò bene"

30.06.2020 09:00 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Valtolina: "Zamparini impazzì l'anno della B, Recoba si comportò bene"
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Fabian Valtolina è tornato a farsi sentire. A intervistarlo è stato itasportpress.it e l'ex ala ha ovviamente parlato del suo passato a Venezia, svelando però anche quale sia attualmente la sua occupazione: “Alleno l’Aldini che è una società giovanile affiliata al Milan. Devo dire che si lavora bene. non ha niente da invidiare ad altre società. Al di fuori del calcio faccio consegne per un negozio. Questo mi tiene impegnato quasi tutto il giorno, ma riesco sempre a ritagliarmi lo spazio per allenare".

L'approdo al Venezia: "La prima stagione è stata un anno fantastico. Abbiamo realizzato una rincorsa incredibile dopo il girone d’andata. Recoba era incredibile. Ha sempre avuto la fama di essere uno poco propenso al sacrificio, ma con noi, per merito del mister, se non si allenava non giocava. Si comportava molto bene e ha trovato con noi quella continuità che gli è sempre mancata. Aveva 20 anni e qualche raddrizzata gliel’abbiamo data. Lui in allenamento difficilmente sbagliava un calcio piazzato. A volte si allenava con noi il terzo portiere Alessio Bandieri. Durante le gare di punizioni, Recoba gli diceva: ‘Se vuoi, ti puoi mettere lì’, indicando il punto in cui avrebbe calciato. E segnava sempre. Non ricordo di aver mai visto un giocatore calciare con una simile potenza mista a precisione”.

Non solo le gioie della A: “L’anno della discesa in B era stato incredibile. Il presidente (Maurizio Zamparini ndr.) impazzì cambiando sempre allenatore, ma i colpevoli eravamo noi giocatori. Cercava di darci una scossa, ma ha creato solamente confusione. Anche perché i nuovi tecnici avevano idee diverse tra loro e per noi non era facile adeguarci. Qualche volta il presidente veniva a chiederci cosa ne pensassimo dell’allenatore. Ognuno di noi parlava con lui in separata sede. A me una volta aveva chiesto e gli ho detto che l’allenatore era valido, semplicemente eravamo noi il problema. Non è stato dato tempo a Novellino e a chi è arrivato dopo di lui di lavorare con serenità. L’ho ritrovato alla Samp dove abbiamo vinto il campionato di Serie B. Il progetto era di andare in A in tre anni, ma ci siamo riusciti al primo colpo. Il mister ha portato parecchi suoi giocatori in modo da assembrare una squadra che conosceva già. Quando non si dà il tempo all’allenatore di programmare al meglio la filosofia di calcio preferita, è normale che si ricorra ai calciatori che già conoscono le sue idee".