Vanoli ha il suo Altare: esperienza e centimetri per le ambizioni del Venezia

Dopo alcuni giorni di attesa, il Venezia ha ufficializzato l'acquisto di Giorgio Altare. Il difensore alza l'asticella della qualità del reparto difensivo
26.08.2023 09:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Vanoli ha il suo Altare: esperienza e centimetri per le ambizioni del Venezia
© foto di Credits: Venezia FC

Paolo Vanoli ha dovuto attendere più del previsto per avere finalmente il suo nuovo difensore. La notizia era nell'aria, ma alla società è servito qualche giorno in più per poter avere il via libera del prudentissimo Cagliari e ufficializzare finalmente l'arrivo di Giorgio Altare al Venezia. Il difensore bergamasco, dal nome particolarmente significativo, sembra quasi innalzare metaforicamente le rinnovate seppur caute ambizioni di Serie A degli arancioneroverdi.

E in effetti Altare, carriera alla mano, sembra proprio il profilo ideale per un Venezia mai così consapevole della propria forza. Quasi sfumato il sogno di rivedere Andrea Carboni in arancioneroverde, i lagunari possono "consolarsi" con un giocatore fresco di promozione in Serie A conquistata con la vittoria negli ultimi playoff di categoria.

Innanzitutto, l'arrivo di Altare permette di colmare un vuoto lasciato in un sol colpo dalla tripla partenza sopraggiunta nel reparto difensivo, già caratterizzato nella scorsa stagione per la non troppa impermeabilità. Classe 1998, il calciatore approdato in prestito dal Cagliari si contraddistingue subito per la sua grande stazza. Altare è infatti un gigante di 190 cm per 84 chilogrammi; un ennesimo corazziere di una squadra dove il più "minuto" del settore è capitan Marco Madolo con i suoi "miseri" 186 cm. Ancora inarrivabile invece risulta Michael Svoboda che continua a svettare a 195 cm di altezza dal suolo. L'austriaco, alla quarta stagione consecutiva in maglia arancioneroverde, è però uno dei punti di domanda della squadra di mister Vanoli.

Le noie fisiche che si trascinava dietro nella scorsa stagione, hanno continuato a tormentarlo anche durante la preparazione estiva. Ad oggi, il suo recupero è ancora considerato un incognita. Ecco perché l'arrivo di Altare permette al Venezia di poter finalmente respirare anche semplicemente a livello numerico. Nelle prime due uscite stagionali, mister Vanoli ha potuto contare sui soli Jay Idzes, alla prima esperienza italiana, Marin Sverko, non abituato da tempo ai 90' minuti, e capitan Marco Modolo, reduce da due stagioni problematiche a livello di infortuni.

Giorgio Altare, da un punto di vista atletico, è già invece pronto a dar battaglia; non a caso, il neo difensore arancioneroverde è stato immediatamente convocato per il match di campionato con il Cosenza senza praticamente aver mai preso parte ad alcun allenamento con i suoi nuovi compagni. Il giocatore ha lavorato sino all'ultimo tra le fila della squadra di mister Claudio Ranieri. Nella scorsa stagione, il difensore italiano è stato sempre nel giro dei titolari: sono 26 le partite disputare nella scorsa annata, di cui l'80% giocate dall'inizio. Se consideriamo invece le 37 giornate di campionato (una giornata è stata saltata per squalifica), Altare è partito dal 1' minuto nel 70% dei casi, mentre per 9 volte è rimasto a osservare la partita dalla panchina.

Un dato molto incoraggiante è quello che riguarda la casella di incontri saltati a causa di infortuni. Infatti, nella scorsa stagione Altare non ha mancato a nessuna partita, dimostrandosi uno stakanovista della rosa del Cagliari. Un dettaglio importante per un giocatore che cinque anni prima ha subito la rottura del legamento crociato. Avvenimento accorso nel settembre 2018 tra i ranghi della FeralpiSalò in Serie C e che ha rallentato probabilmente la sua crescita da calciatore. 

Dopo le 31 partite in cui ha dovuto dare forfait, Altare è tornato in campo 171 giorni dopo nel marzo 2019, scendendo in campo tra le fila della stessa squadra lombarda. Da allora non è risultato nella lista dei convocati solo in due occasioni nell'arco di quattro anni. La lunga gavetta del giocatore cresciuto nelle giovanili del Milan, passando per quelle del Genoa, gli ha permesso infine di assaggiare la Serie A  per la prima volta proprio con il Cagliari. Questo è avvenuta nella stagione 2021/22; quella costata la retrocessione sia ai sardi che al Venezia.

La scorsa annata invece è stata probabilmente la più importante della carriera di Altare, culminata appunto con l'immediato ritorno del Cagliari in massima categoria. L'augurio dei suoi nuovi tifosi del Venezia è che il nuovo marcantonio arancioneroverde possa ripetere la stessa impresa anche in laguna.