Orizzonti Veneziani: l'intervista completa a Max DS per parlare del folto gruppo di tifosi spagnoli del Venezia
Purtroppo l'intervista a Max DS sul magazine risulta in un punto tagliata, è sorto un problema di caratteri che in fase di impaginazione ha fatto saltare un pezzo, vi pubblichiamo quindi qui l'integrale, puoi leggere il primo numero di Orizzonti Veneziani cliccando qui.
Alcuni esistono da sempre, indipendentemente dalla categoría ci sono sempre stati e spesso affrontato viaggi allucinanti, per seguire una passione irrazionale contro squadre di cui pochi conoscono l’esistenza. Il loro amore in alcuni casi veniva messo a durissima prova dalla quasi totale assenza di interesse da parte dei media, unici strumenti attraverso i quali si potevano seguire le sorti della squadra. Chi scrive è uno di questi, un innamorato pazzo dell’Unione e nessun altra, con un amore inversamente proporzionale alle soddisfazioni sportive che sfiora il masochismo calcistico.
Altri si sono avvicinati a questa realtà da pochi anni, molti non sono nemmeno italiani e non hanno mai bevuto uno spritz come si deve, sono stati spinti dalla curiosità legata ad una città famosa ovunque nel mondo, ma che per caratteristiche geografiche non fa venire in mente la pratica dello sport più seguito al mondo. Questa curiosità, insieme ai risultati sportivi e ad una propietà con una naturale predisposizione internazionale, a volte anche eccessiva, hanno poco a poco portato questa singolare società calcistica ad essere conosciuta ben aldilà di Santa Maria di Sala.
Non importano le origini degli uni e degli altri, per molti i tifosi arancioneroverdi fuori dai confini provinciali sono e saranno sempre “i foresti”. Tutti sanno che più tifosi “foresti” e “occasionali” ci sono, più è segnale che le cose dal punto di vista sportivo vanno a gonfie vele. Molte altre realta più blasonate ci schiacciano in quanto a tifosi duri e puri, hanno però avuto modo di farli avvicinare con risultati e senza fallimenti a catena, costruendo uno zoccolo duro fatto di tanti ragazzini arrivati come occasionali e mai più andati via. D’altro canto è innegabile anche una naturale, insana e inconscia gelosia, di chi è sempre stato li al Vecchio Penzo, con la pioggia e il vento, con i mezzi pubblici sempre insufficienti, senza perdersi nemmeno uno dei tantissimi momenti deprimenti degli ultimi 20 anni. Tutto giusto, tutto normale. Cerchiamo però di aprire le porte a tutti, approfittando della ritrovata dignità sportiva, per costruire anche noi il nostro zoccolo duro di innamorati dell`Unione, del VeneziaMestre o del Venezia… come meglio preferite.
Abbiamo contattato Max DS, arancioneroverde da sempre, espatriato a Barcellona da tanti anni, che con le pagine Facebook e Instagram “Venezia FC en Español”, sta cercando di riunire i tifosi unionisti sparsi nei paesi “latini” e non, dando notizie e promuovendo dibattiti sul Venezia FC, in lingua spagnola.
A: Da dove nasce l’idea di “venezia FC en Español”?
M: Nasce dal fatto che io personalmente conoscevo già prima alcuni veneziani residenti in Spagna, argentini che tifavano i nostri colori e il mítico Luis Hugo Gomez, il messicano più veneziano che ci sia. Ho pensato che oltre al mercato anglosassone, bisognava cercare di coinvolgere gli appassionati in lingua spagnola, la seconda più parlata al mondo. Credo sia un’occasione da non perdere, anche per superare finalmente le stucchevoli polemiche campanilistiche e identitarie, che viste dall’estero fanno un pò sorridere.
A: Qual’è il profilo del “nuovo” tifoso arancioneroverde all’estero?
M: È un profilo abbastanza eterogeneo, il tifoso “foresto” più che dalla città in sè, è stato attratto dai colori e dalle maglie, insolite e diverse da quelle già conosciute. La società negli ultimi anni ha di certo fatto passi da gigante, aumentando esponenzialmente la visibilità nei social network, dove però siamo ancora abastanza indietro ripetto ad altre piazze.
A: Abbiamo tifosi da tutto il mondo, credi che possano nascere altre iniziative come la tua in altre lingue?
M: Mi auguro di si. Spero che nascano pagine ad esempio in portoghese, francese e tedesco, lingue parlate da milioni di appassionati di calcio. Per il momento alcune sono nate e sparite velocemente, perché ci vuole costanza ed è importante fornire continuamente notizie in lingua, per coinvolgere anche chi non parla italiano, in questa ottica la pagina in inglese attualmente non la trovo necessaria, visto che la società fornisce già comunicazioni in questa lingua.
A: In un calcio sempre più legato al business, credi che ci sia ancora spazio per realtà “romantiche” come la nostra?
M: Certo, ovunque nel mondo c’è voglia di calcio “romantico”, con riviste come “Rivista Undici” in Italia, “Panenka” in Spagna o “WSC” nel Regno Unito. Nell’era del business il tifoso ha nostaglia del calcio di una volta, le piccole realtà come la nostra possono essere conosciute ovunque grazie ai social, e sono viste con molta simpatia.
A: Manda un messaggio/invito a tutti i tifosi “foresti”.
M: Invito chi non lo avesse ancora fatto a venire a Venezia per vedere una partita dal vivo. Impossibile non innamorarsi. Non importa se non conoscete la lingua, fatevi una passeggiata in Via Garibaldi e mischiatevi tra le sciarpe arancioneroverdi, sarete accolti splendidamente e potrete vivere la magia di un Penzo stupendo e rinnovato, che spero un giorno di vedere coperto. Un gioiello scomodo si, ma che ha un fascino unico al mondo.