Il PAGELLONE di fine anno del Venezia: Soncin e Zanetti si meritano il 6

01.06.2022 13:51 di Giuseppe Malaguti Twitter:    vedi letture
Il PAGELLONE di fine anno del Venezia: Soncin e Zanetti si meritano il 6
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Il pagellone di fine anno per il Venezia, retrocesso subito in Serie B dopo la promozione in A dell'anno scorso. Tante ovviamente le insufficienze, anche se più di qualcuno ha fatto vedere che i mezzi tecnici ci sarebbero anche, ma non è bastato per evitare l'ultimo posto. Si chiude con i due tecnici.

PAOLO ZANETTI 6 - Pesano come un macigno le otto sconfitte consecutive (diventate dieci con le due di Soncin) che di fatto sono costate la retrocessione in Serie B al Venezia. Sulla qualità, l’intelligenza tattica e la grande personalità dell’allenatore nemmeno si discute, basta pensare - nella passata stagione - il miracolo della promozione in Serie A giocando sempre un ottimo calcio, ma anche nella massima serie - da esordiente - la sua squadra a tratti ha dimostrato un’identità di gioco ben precisa raccogliendo punti e prestazioni prima del giro di boa, nonostante una rosa totalmente nuova con troppi stranieri decisamente inesperti peraltro clamorosamente indebolita nel mercato invernale con scelte scellerate: la partenza di Pasquale Mazzocchi (rafforzando una diretta concorrente) e quella di Francesco Forte; la rinuncia a Simone Verdi con un accordo già raggiunto con lo stesso Zanetti che si era mosso in prima persona con il giocatore e poi alla fine si è preferito virare su un nome di grande fascino come Luis Nani che alla fine si rivelato una sorta di oggetto misterioso. L’esonero a cinque giornate dalla fine, con un contratto in essere fino al 2025, ha avuto poco senso e probabilmente l’ex allenatore del Venezia avrebbe meritato una diversa riconoscenza e un aiuto che non ha certamente avuto.

ANDREA SONCIN 6 - Non era semplice subentrare in un una situazione del genere con la squadra sfiduciata e sostanzialmente rassegnata alla retrocessione. L’arrivo del “Cobra”, proveniente dalla Primavera arancioneroverde ma a piena conoscenza di una parte dei giocatori della prima squadra - visto che nella cavalcata in Serie A faceva parte dello staff tecnico di Zanetti - ha avuto comunque un certo buon impatto con un cambio di modulo (3-5-1-1) abbastanza netto e ripetuto nella cinque gare disputate. Va detto che nella partita più importante, quella decisiva all’Arechi con la Salernitana, i Leoni hanno fatto tanta fatica giocando un match troppo morbido per essere una sorta di spareggio e la scelta di un centrocampo a due composto da Peretz e il tutto fare Ampadu era probabilmente rivedibile. Nel complesso Socin ha raccolto punti (cinque in altrettante partite) e gol (6 fatti e 7 subiti) chiudendo con un buon fatturato: di più non poteva fare.