Uno di noi!

14.06.2021 03:43 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Uno di noi!

Sarà pur vero che non bisogna affezionarsi agli allenatori ed ai giocatori. Però io ricordo quando correvo con una bandiera appesa alla bicicletta per il viale San marco gridando “Novellino alè”, e questo non si dimentica. Non si può scordare un uomo che ha contribuito in maniera così massiccia a scolpire uno dei ricordi più grandi della mia vita. Sarà pur stato un uomo di passaggio, una meteora nella lunghissima storia del VeneziaMestre, ma io lo porto dentro. Per sempre sarà parte della mia storia, degli apici che contraddistinguono il sali e scendi delle nostre esistenze. Per un breve, brevissimo momento, è stato lui il bersaglio di ogni mio sogno, di ogni mia speranza. È un lavoratore, ha compiuto solo il suo mestiere prima di essere esonerato ed archiviato dalla storia della nostra città. Eppure quando sento nominare Novellino, non posso che pensare ai momenti di pura straordinaria, giovanile, immatura, estasi. 

Nella vita di noi semplici e comuni tifosi di una immensa città nonché di una comune realtà calcistica, sono questi i personaggi che ci restano dentro, che si appendono alle nostre anime e che comunque vadano a finire le nostre esistenze resteranno lì, come uno zio a cui si è particolarmente affezionati, come un amore che non si è coltivato fino in fondo. Sarebbe semplice pensare al mondo del calcio come a qualcosa di lontano, fuori portata. Poi in quel mondo ci finisce tuo padre, ci si avvicina a personaggi che sembravano totalmente ad un altro piano, e ci si accorge che questo calcio, il nostro calcio, in fondo in fondo, è fatto ancora di passione. E di conseguenza ci si sorprende se un allenatore così talentuoso decide di proseguire il cammino in questa piccola realtà; suona strano percepire la riconoscenza verso una società ed una dirigenza che ha aiutato a renderlo grande. Com’è possibile restare interdetti dal Dionisi di turno quando chiunque di noi, restando in un puro ambito lavorativo, avrebbe fatto lo stesso, rinunciando all’onore nel nome della fama e del guadagno?

Eppure mi faceva così strano leggere dei dubbi di mr Zanetti. Come scegliere ancora Venezia quando le sirene si facevano ogni giorno più forti ed ammalianti? Ma bisogna essere uomini. Uomini veri. Quelli che ancora oggi riescono a dare il giusto valore al loro lavoro. Quelli che riescono a comprendere come questo non sia solo un gioco, ma un motivo di vita, un sollievo ed una speranza per tanti di noi. Quegli uomini che pesano il valore di una parola data, ed intravedono le possibilità di altri uomini capaci.

Dicono di non affezionarsi mister. Ma io non ce la faccio. Mi hai regalato i momenti più belli immersi in un mare di merda, hai redento anni ed anni di sofferenza calcistica attraverso semplici allenamenti, e brillanti partite. Ed hai iniziato a capire. Hai compreso che non siamo Roma, non siamo Napoli nè Vicenza, siamo ancora una piccola tifoseria in cerca di una rapida quanto sorprendente crescita, ma sappiamo amare, sappiamo entrare nell’anima delle persone come poche città, con la non indifferente aggiunta di un contorno che no, a Vicenza come ovunque nel mondo, non puoi trovare.

Per cui, mi dispiace Mattia, ma io ad un uomo così, ad uomini come voi, mi affezione eccome. Dopo vent’anni di serie d e serie c, dopo fallimenti e scherni continui, dopo battaglie all’interno della mia stessa città e della mia stessa curva, adesso è il tempo di godere e di rendervi omaggio per ciò che ci avete regalato. Il VeneziaMestre vissuto così non si può raccontare. Non si può nemmeno provare a psicanalizzare. È qualcosa che va oltre, una passione che ci parte da ogni cellula e si espande attraverso il nostro corpo. È una passione che fa da collante ad un intero popolo, una ragione di vita nonostante vite pessime o vite straordinarie. Tutti insieme, in quei novanta minuti, abbiamo un unico scopo. Uno scopo che voi avete realizzato. E potete scherzare, pensare a dove sarete fra qualche anno, ma questa annata resterà, siete parte di una storia fantastica e da una storia si può solo imparare. 

Abbiamo ancora tante avventure avanti, mister tu ne avrai ancora di più splendenti e te le meriterai tutte, ma c’è una cosa che non cambierai mai, sei un veneziano. E lo sarai per sempre. Almeno per me e per la mia bicicletta arancioverde.

Avanti Unione e avanti mr Zanetti!