Vanoli: "Inutile piangersi addosso, abbiamo un obiettivo da centrare per tutti. Cheryshev? Senza Jajalo può darci il respiro che ci serve"

04.03.2023 13:19 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Fonte: Giuseppe Malaguti, trascrizione a cura di Davide Marchiol
Vanoli: "Inutile piangersi addosso, abbiamo un obiettivo da centrare per tutti. Cheryshev? Senza Jajalo può darci il respiro che ci serve"

Mister Paolo Vanoli ha inquadrato la sfida di domani del Venezia contro il Frosinone. Queste le sue parole in conferenza stampa.

Un commento sulla lettera del presidente? C’è qualche recupero?

“Penso che le sue parole siano chiare, hanno parlato lui e il ds, io come allenatore e noi come squadra dobbiamo continuare il nostro processo perché dobbiamo continuare a lottare per il nostro obiettivo che è la salvezza. Come detto in sala stampa sta a voi poi giudicare quanto accaduto, noi non dobbiamo avere alibi, domani ci attende un’altra partita difficile contro una grande squadra. Abbiamo avuto un problemino al flessore con Busio, Modolo non rientrerà”.

Un commento sulle parole usate dal presidente? Il cambio tattico all’intervallo?

“Penso che il presidente abbia il dovere di dire quello che pensa, io faccio l’allenatore e non giudico queste cose qua, io devo migliorare questa squadra. E’ un piano che avevo in testa, ma purtroppo continuo a dire ciò che ho detto per mesi, Cheryshev è un giocatore importante, ma sta lavorando per entrare in condizione. Sto incominciando a vedere il Cheryshev che a noi serve e la mancanza di Jajalo sicuramente mi porterà a pensare ad altre cose, il primo tempo avevamo una squadra di 23 anni in campo e abbiamo giocato con una grande personalità. Quando non sei abituato poi a giocare ogni tre giorni devo portare a permettergli di recuperare, affrontiamo in poco tempo tre squadre che ti fanno sprecare tante energie, soprattutto per una squadra giovane come la nostra. Avete visto Ciervo, magari all’inizio spendi anche più energie perché sei all’esordio. Sono arrabbiato perché sono stanco di sentire complimenti trovando pochi punti, però ai ragazzi vanno effettivamente i complimenti, in questo periodo avremo sbagliato mezza partita, quella con il Sudtirol. Tutti quelli che entrano oggi devono darci qualcosa, come fa Cheryshev”.

Potrebbero esserci altre correzioni tattiche?

“Da quando sono arrivato ho cercato di stimolare tutti, tutti penso abbiano avuto l’opportunità per sentirsi protagonisti, non quanti sarebbero andati a Bari facendo quella formazione lì. Io credo in questi ragazzi, so che possono commettere errori, poi però vedi anche l’altro lato della medaglia, quando li vedi giocare con quella personalità capisci che il mercato di gennaio è stato stimolante. Non abbiamo tanti giocatori da Serie B, abbiamo tanti giocatori da Serie A, ma la Serie B è un altro campionato, la difficoltà nostra sta nel diventare più giocatore da Serie B, più sporchi in tutte le piccole situazioni. Questa squadra non lo fa apposta, è il suo DNA, se ho una speranza di salvarmi è portandoli a giocare a calcio insistendo sui dettagli e le piccole cose. Ho fatto vedere per esempio a Johnsen il primo intervento fatto da Di Cesare su di lui, cartellino arancione, a inizio partita. Gli ho detto che doveva capire che tipo di partita aveva davanti, doveva continuare a giocare su di lui, la potenzialità c’è ma sono ragazzi talmente puliti che non pensano a queste cose. Queste sono le piccole cose in cui dobbiamo velocemente riuscire. Noi oggi siamo in questa situazione, non mi sento neanche di dire da oggi lanciamo su la palla e giochiamo sulle seconde palle, non abbiamo le caratteristiche per farlo, Cheryshev quando la prende così? Nel momento in cui devi recuperare la partita, in cui metto Pierini come quinto, Zampano addirittura come terzo per spingere e Novakovich in area, ma abbiamo messo pochissimi palloni alti, è successo anche con il Sudtirol. Dobbiamo ancora lavorare su queste cose, queste astuzie, queste finezze, devo insegnarle ai ragazzi, fargliele capire. Sono sicuro che Johnsen in questo caso, Milanese e altri sono giocatori che danno il massimo, ma che possono imparare certe furbizie, chi è lassù ha giocatori esperti di Serie B”.

Cheryshev in che ruolo lo vedi meglio?

“Cheryshev per le qualità che ha può fare più di un ruolo, per l’esperienza e la qualità che ha la seconda punta, l’esterno a piede invertito nel 3-4-3, ha la classe per fare questi ruoli. Quando però hai un giocatore con questa qualità gli devi costruire intorno una struttura. La partita di domani è una partita contro una squadra forte, penso che quando devi salvarti devi valutare anche chi hai di fronte, le variazioni tattiche fatte sono di interpretazione, ma per Cheryshev è veramente solo un problema di condizione, ci manca tanto perché senza Jajalo può darci quel respiro che ci serve senza andare a 2000 all’ora”.

Come si trasforma la rabbia per l’accaduto a Bari in punti?

“Io vivo molto di emozioni, è normale che faccio fatica a capire determinate situazioni, ma ho una grande fortuna ed è quello che voglio dai miei giocatori: girare pagina e concentrarsi sull’obiettivo. Conosco solo il lavoro, che senso ha piangersi addosso? Se so che facendolo mi danno i punti mancanti mi metto a piangere, ma non è così. A me piace vederlo come stimolo, per fare e dare qualcosa in più, abbiamo un obiettivo che dobbiamo cercare per noi stessi, per il club e per i tifosi di raggiungere”.

Con la diffida ti vedremo più tranquillo in panchina?

“Oggi posso dire di sì, domani purtroppo non lo so (ride ndr). E’ una cosa comunque che bisogna migliorare, a volte lo faccio per tenere accesa la mia squadra, quando in campo hai un certo calibro come per esempio è Jajalo puoi stare tranquillo, quando non c’è allora cerchi un pochino di tenerli su di morale. A me quello che è piaciuto della mia squadra è stata la reazione dopo tutto quello che è successo, i ragazzi hanno provato comunque a pareggiarla. Penso che nella vita però prima o poi ci sia un ritorno, come la fortuna, la si va a cercare. Dopo Frosinone avremo tante partite da dentro o fuori”.