Venezia, Antonelli: "Raggiunti gli obiettivi prefissati in entrata, in uscita trattative difficili"

18.09.2023 16:47 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Venezia, Antonelli: "Raggiunti gli obiettivi prefissati in entrata, in uscita trattative difficili"
© foto di Credits: Venezia FC

Finito il calciomercato, è arrivato il momento di fare il punto della situazione in casa Venezia con il ds Filippo Antonelli, intervenuto quest'oggi in conferenza stampa. Queste le sue parole.

L’introduzione con il riassunto sul mercato:

“Ci tengo a ringraziare il presidente Niederauer e tutto il cda per la fiducia di questi mesi. Con l’inizio della stagione sono stati molto presenti ed aggiornati su tutti gli argomenti. È stato un mercato lungo, che ci ha tenuto impegnati in mese e per questo ringrazio tutte le persone coinvolte in questa opera di ristrutturazione dichiarata nei mesi di luglio. Partirò dalle cessioni, che sono state tante, 28, 3 a titolo definitivo, 16 in prestito e 9 risoluzioni contrattuali. Per quanto riguarda acquisti e rinnovi di contratto, sono stati fatti 10 acquisti e 3 rinnovi di contratto e, se vogliamo aggiungere anche le operazioni della Primavera, anche grazie al lavoro del Responsabile del Settore Giovanile, sono stati portati dentro 5 nuovi ragazzi. L’obiettivo di questo mercato è sempre stato quello di avere una squadra con valori umani alla base delle motivazioni, una mentalità forte, che possa in qualche modo stupire sempre rispettando un certo equilibrio. In questo momento di grande entusiasmo è giusto averlo, ma non deve diventare esaltazione. Ultimo, ma non meno importante, abbiamo cercato un equilibrio economico che possa permetterci di fare calcio in maniera sostenibile. Il mercato è stato difficile e complesso, ma la nostra squadra piace, per questo si è deciso di portare avanti un programma con il quale i nostri tifosi si possano identificare. In questo momento positivo, anche grazie ai nostri tifosi, l’opinione pubblica e la conoscenza del nostro brand sta crescendo in tutti gli ambiti. Ringrazio i tifosi, i numeri allo stadio stanno crescendo sia allo stadio che in trasferta. Vogliamo quindi portare avanti questo entusiasmo, cercando di fare iniziative che possano coinvolgere il nostro territorio”.

Il rinnovo di Pohjanpalo:

“Sicuramente è stata un’operazione importante che ha reso orgoglioso tutto il nostro staff. Tutti i ragazzi che abbiamo preso e mantenuto però portano entusiasmo, quindi non faccio distinzioni. Sicuramente però per come è arrivata e per le modalità con cui è avvenuta la firma sicuramente è piaciuta. Però a me ogni firma porta gioia. Sicuramente Pohjanpalo, anche grazie ai gol fatti, ha avuto una settimana perfetta”.

TVS Giuseppe Malaguti – Pohjanpalo quanto è stato realmente chiacchierato sul mercato?

“Come ho detto prima questa squadra piace, i nostri giocatori hanno avuto diversi apprezzamenti, Pohjanpalo compreso. Questo rinnovo è arrivato anche grazie alla spinta di Pohjanpalo, questo ha sicuramente fatto effetto. Abbiamo fatto una sorpresa ma se vedete come ha reagito alla sorpresa ci ha colto poi a sua volta a sorpresa, mettendosi la maglia dei gondolieri. Si identifica molto in questa città, con uno spirito di appartenenza da cui gli altri giocatori dovrebbero imparare”.

Le clausole del contratto di Joel:

“Pohjanpalo è arrivato al Venezia e il suo contratto sia con il Venezia che con il Bayer Leverkusen aveva qualche falla, ma è il passato. Abbiamo combattuto in questi mesi, con diversi incontri andando anche fuori da Venezia, per rimodellare i bonus che c’erano con il Leverkusen e la clausola aumentandola affinchè fosse più a favore nostro più che degli altri. Il rinnovo, quindi, non comprende solo la data ma anche le clausole. C’erano dei bonus sul rendimento di Pohjanpalo per il Bayer Leverkusen che si è reso disponibile nella trattativa”.

Tranquillo dopo questo mercato?

“Sarò più tranquillo quando la squadra rispecchierà del tutto lo spirito di questa società e i conti saranno a posto, lì sarò più tranquillo. La scelta è ricaduta sul proteggere e valorizzare questo gruppo affinché tutto il mondo legato al Venezia possa crescere”.

I rinnovi di Bjarkason e Svoboda sono sul tavolo?

“I rinnovi sono quelli di Bertinato, avevamo già esercitato l’opzione ma abbiamo prolungato poi l’accordo di un altro anno. Pohjanpalo sapete. Poi c’è Modolo. Ci sono adesso Bjarkason in scadenza, ma ha un’opzione e parleremo con il suo procuratore, Svoboda anche siamo in contatto e la volontà è di trovare un accordo. Abbiamo deciso di dare via Ceppitelli per puntare tutto su Svoboda”.

Pohjanpalo poteva rappresentare un buon introito, ma è un segnale dato dalla società:

“La proprietà è sempre stata presente, è un segnale che si voleva proteggere un nostro capitale. Rischiavamo sempre di perderlo e non essere felici, bisogna quindi ringraziare la proprietà, il ragazzo e i tifosi”.

Gli obiettivi sul mercato:

“C’è grandissima sintonia con Vanoli. Gli obiettivi che ci eravamo prefissi in entrata li abbiamo raggiunti. Sapevamo che poteva succedere qualcosa in uscita. Lui è un grandissimo lavoratore, sa che la strada più importante era quella della ristrutturazione e poi c’è quella della mentalità. Aver trattenuto Pohjanpalo ci aiuta sicuramente ad avere una mentalità più forte. Ora serve un sano equilibrio di tutte le parti, l’esaltazione ora non serve”.

TVS - Carboni era un’opzione concreta? C’è rammarico per non averlo riportato a Venezia?

“Abbiamo valorizzato Carboni che veniva da un periodo no. Sicuramente aver valorizzato un giocatore passato per qua ci dà un ritorno di immagine. Ci fosse stata la decisione di scendere in B sarebbe venuto a Venezia, me l’ha sempre detto.  Però è anche vero che ora sta giocando in Serie A, il Monza ha fatto un investimento sul ragazzo. Non è corretto parlare di rammarico, ci sarebbe stato fosse andato altrove in B. Non ci sono rammarichi su questo mercato, gli obiettivi sono stati raggiunti. Ci sono state magari occasioni scappate, ma la pazienza poi ti porta a raggiungere gli obiettivi e alla fine il mister è stato accontentato”.

Trattative che avresti voluto chiudere e non sono andate in porto?

“Non ci sono cose particolari che volevo fare e non abbiamo fatto. Tra le cose capitate alla fine quello che abbiamo scelto ci soddisfa del tutto”.

Gytkjaer copriva già l’eventuale partenza di Pohjanpalo?

“Sicuramente era per evitare di dover fare scelte a livello emozionali alla fine del mercato. Sapevo di prendere un grande professionista e un giocatore fortissimo. Penso che i giocatori bravi possano giocare insieme, non ho pensato a piani B. Ho pensato a tutelare la scelta emozionale. Anche quella è stata un’operazione a costo zero con un ragazzo che conoscevo benissimo e aveva voglia di venire. C’erano quindi tutte le componenti per prenderlo. Non dobbiamo convincere per forza i giocatori a venire qua perché questo è un posto con un certo brand e un certo fascino”.

Tenere in panchina un giocatore così può essere un problema?

“Non parlerei di problema, ma di opportunità. Gytkjaer a Monza ha avuto momenti da protagonista indiscusso e altri in cui si doveva sedere, conosco il professionista e so che aiuterà a crescere tutti, quando entrerà lui darà tutto, come sta succedendo adesso, chi sta entrando ora nel secondo tempo sta dimostrando di dare qualcosa in più. Penso che un gruppo è fatto da tutti, non solo dall’undici iniziale. Oggi quindi questa per il Venezia è un’opportunità e che venga sfruttata nel miglior modo. Avere giocatori così importanti per il Venezia è un valore aggiunto”.

L’infortunio di Svoboda ha dato spazio a Sverko e Idzes:

“Sverko è arrivato l’anno scorso indietro di condizione, si è messo a lavorare duramente per sei mesi, dimostrando la mentalità giusta. Mai una parola fuori posto, ha giocato poco, ma si è sempre impegnato e si è meritato la fiducia di club e società. In massima condivisione quindi lo abbiamo confermato. Idzes lo abbiamo voluto fortemente a inizio stagione, è stato il primo acquisto, era uno di quei ragazzi individuati a marzo aprile. I ragazzi che vengono da fuori devono avere tempo di inserirsi. L’infortunio di Svoboda ha aperto loro le porte e devo dire che stanno dimostrando. Per Svoboda non so quando recupererà, ma il dottore mi ha detto che sta molto meglio, sono fiducioso di recuperarlo intorno alla prossima sosta”.

Vanoli ha parlato di autocritica per quanto riguarda Svoboda:

“Si portava avanti un piccolo problemino, dovevamo forse anticipare i tempi, i feedback dei ragazzi però erano positivi. L’autocritica di cui parlava Vanoli sta nel fatto che forse era meglio fermarsi prima, abbiamo avuto però fiducia nel ragazzo che ci diceva di convivere con questo dolore da un po’. L’idea di avere ragazzi giovani a mezzo servizio non è il massimo”.

C’è ancora preoccupazione dopo il grande lavoro di ristrutturazione fatto?

“La preoccupazione deriva dal fatto che il compito è quello di sistemare i conti, la matassa è ancora grande, ci sono state cessioni un po’ forzate, questi giocatori vanno messi in vetrina, fatti giocatori, penso a Crnigoj e Cuisance. Alcuni prestiti li abbiamo fatti per continuare il programma di investimento, penso ai ragazzi dati alla Vis Pesaro, abbiamo visto che la C è formativa, basti vedere Bjarkason. Altri prestiti sono stati fatti per cercare di far sì che chi ha preso in prestito questi ragazzi poi possa tenerli. Per Fiordilino, per esempio, in caso di salvezza scatta l’obbligo. Stiamo cercando di sistemare le cose. Cuisance non è partito benissimo? Mi auguro possa trovare la strada della continuità. Il suo procuratore ha insistito fortemente per portarlo in questa squadra, c’era una richiesta in Turchia insistente anche, ha chiesto di rimettersi in discussione in una squadra più piccola. Alcuni prestiti vedono la compartecipazione per l’ingaggio. I numeri sono in discesa rispetto a gennaio, sul monte ingaggio si è risparmiato molto, non siamo ancora scesi sotto i 12 milioni. Noi abbiamo una rosa competitiva, chi è andato in prestito ha curriculum, qualcuno di loro si spera possa fare bene”.

Sorpreso da questo avvio di campionato?

“Abbiamo fatto 11 punti che sono una partenza importante, sono più di due punti a partita. Sorpreso non è il termine giusto. Entusiasmato sì. Quello che mi sta piacendo di più è la voglia di fare risultato. Sicuramente è la cosa che vogliamo cercare di avere. Sono entusiasta di questa partenza e da quello che percepisco dall’esterno. Poi è l’equilibrio quello che conta di più per me. Adesso conta andare a Brescia, contro una squadra che ha vinto due partite e che vuole battere il Venezia. Troveranno una squadra con la maglia arancioneroverde che vuole vincere a sua volta. Questo campionato è così, ogni settimana hai una squadra da battere. Anche l’inizio con le due partite in casa sembrava in discesa, ma il Cosenza è venuto qua molto agguerrito. Poi ci sono state le due trasferte consecutive. È un campionato tosto”.

Prossima sosta utile anche per Jajalo?

“Jajalo sta bene, bisogna fare tutti i test per portarlo a condizione con gli altri, speriamo che con la prossima sosta la situazione sua e di Svoboda siano in via di definizione”.

Sulle parole di Vanoli sul calendario:

“Il mister lo sappiamo, vive tutto con grande emozione, è la sua forza. Il mio compito è anche trasmettere all’allenatore che queste cose sono importanti, è giusto farci caso e porci attenzione, ma non ci devono condizionare e bisogna andare avanti. Dobbiamo farci caso ma non devono essere limitanti”.

Candela come sta?

“È in via di recupero, penso sia stato un qualcosa arrivato durante la settimana e che  ne ha un po’ rallentato il percorso in allenamento.

Olivieri?

“Olivieri non siamo riusciti a prenderlo prima, lui è un giocatore che non è lineare, strappa e scatta molto, l’anno scorso ha avuto più di qualche problema. Ora c’è fiducia nella preparazione del mister. Lui attualmente è pronto, si allena, ma non è in condizione come vorremmo, dipenderà il mister quando lo sarà. Deve crescere di condizione”.