Zanetti: "Bisogna essere onesti, il Bologna ci ha messo sotto, ma siamo stati bravi a soffrire"

23.11.2021 18:40 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Zanetti: "Bisogna essere onesti, il Bologna ci ha messo sotto, ma siamo stati bravi a soffrire"
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Mister Paolo Zanetti ha parlato a margine della premiazione come miglior allenatore del calcio triveneto ha rilasciato alcune dichiarazioni. Questo quanto riportato dal Corriere del Veneto.

Assemblaggio della rosa prova superata?

«In parte sì e in parte no. Quello che posso dire è che tutti noi sapevamo che ci saremmo presi un grosso rischio con la campagna acquisti che abbiamo fatto, perché la tempistica per mettere assieme un gruppo completamente nuovo era ignota. Adesso che abbiamo compiuto la prima parte del lavoro, non possiamo sederci e il motivo lo spiego subito. Oggi sono qui a ritirare il premio come miglior allenatore del calcio triveneto e ci sono tanti elogi. Fra un mese la musica potrebbe essere completamente diversa. Ricordiamoci che il Benevento ha girato a 22 punti lo scorso anno ed è retrocesso».

Bologna:

«Bisogna essere onesti e riconoscerlo. Nel primo tempo a centrocampo siamo stati messi sotto, a livello atletico e anche a livello fisico, ma siamo stati bravi a soffrire, facendo una partita importante sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello difensivo».

Caldara e Ceccaroni:

«Sono contento che stiano dimostrando entrambi il loro valore. Se siamo riusciti a non subire gol con il Bologna nonostante il gran numero di corner battuti e il possesso palla a favore avversario, è evidente che i meccanismi dietro siano funzionati a dovere».

Henry e Tessmann sono entrati bene contro il Bologna:

«Mi dispiace che Thomas non abbia segnato nel finale, lo avrebbe meritato. Io non lo abbandono di sicuro, credo in lui e sono sicuro che ci darà una grossa mano. Doveva vincere i duelli e lo ha fatto, ha tenuto palloni e ha fatto valere la sua forza fisica. Sta imparando cosa richiede il campionato italiano, ci vuole tempo e pazienza. Sono stati tanti gli stranieri che al primo anno fanno fatica, ma verrà fuori anche Henry».

Aver riportato la gente allo stadio è la sua vittoria più bella?

«Quando sono arrivato c’erano macerie. La tifoseria era divisa, poi c’è stato il covid e vedere tutta quella gente allo stadio anche in trasferta mi riempie di orgoglio e di felicità».