Zanetti: "Passare sotto il ponte di Rialto dopo la A è stato incredibile, spero di rifarlo per la salvezza"

Paolo Zanetti è stato raggiunto dai microfoni di Sky per fare il punto della situazione in casa Venezia, queste le sue parole.
14.10.2021 19:21 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Zanetti: "Passare sotto il ponte di Rialto dopo la A è stato incredibile, spero di rifarlo per la salvezza"
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“In totale siamo in venti ragazzi stranieri, di quindici nazionalità diverse”. Paolo Zanetti racconta così il suo Venezia, multietnico e multi-talentuoso: “Era normale - dice a Sky il mister- che ci volesse un po’ di tempo per creare un’amalgama, creare una squadra. La cosa più importante era creare feeling interno al gruppo. Ci viene chiesto di farlo il prima possibile, penso che si sia creato ma è normale che serve del tempo, soprattutto dovendolo fare in una lingua diversa”

Che emozione è stata la festa per la promozione?
“Sicuramente quando siamo passati sotto al ponte di Rialto dopo la promozione è stato qualcosa di incredibile, che solo a Venezia si può vivere. È qualcosa che non dimenticherò mai per tutta la vita. E inseguo un altro sogno, mi piacerebbe riviverla con una salvezza che sarebbe un piccolo miracolo”.

Come si lavora a Venezia?

“Noi abbiamo un tipo di pressione diversa a quella cui si è abituati, da calcio estero, dove si lavora bene. Il risultato è importante, ma è ancora più importante la crescita dei calciatori. Nelle difficoltà si cerca di combattere, non di distruggere. C’è il progetto di portare il nome di questa città, attraverso la squadra di calcio, un po’ in tutto il mondo, come accade già per Venezia”.

Date il meglio con l’acqua alla gola?
“Dobbiamo abituarci a giocare con l’acqua alla gola, ogni punto è d’oro per noi. Questa sensazione di pericolo ce la dobbiamo avere sempre. Quando ho iniziato questo mestiere mi sono imposto di essere sempre me stesso, di non scendere a compromessi, di sbagliare con la mia testa. Però sono ambizioso”.

I suoi modelli da allenatore?
“Sono affascinato da Guardiola e Klopp, in Italia penso che Gasperini abbia trovato un modo nuovo di giocare. Un altro riferimento per noi giovani è sicuramente De Zerbi”.

Cosa farebbe in caso di salvezza?
“Mi sono già buttato nella Laguna e ho bevuto anche l’acqua, non è proprio il massimo… Ma mi piacerebbe rifarlo, è stato meraviglioso”.