Ecco a voi il nuovo episodio de “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “

24.05.2021 23:00 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Ecco a voi il nuovo episodio de “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “

CITTADELLA - VENEZIAMESTRE 0-1

ZITTI E BUONI

Aaron Nimzowitsch, geniale scacchista vissuto a cavallo tra l’800 e il 900, amava ripetere che “la minaccia è più forte della sua esecuzione”. Tralasciando gli svariati episodi in cui tale simpatica massima può venire bellamente smentita, si può forse riassumere così l’andata di questa finale playoff. Non temano gli amici già pronti a stringersi vigorosamente le pudende in segno di scongiuri, il Cittadella c’entra ben poco e siamo ben consci che al ritorno ci verranno riversate mestolate di sofferenza. Il concetto che voglio esprimere è che, complici forse le numerose pinte di birra trangugiate per ammazzare l’attesa e che vi confesserò essere parte integrante del ritardo con cui vi giunge questa cronaca, la terribile ansia, mancanza di respiro, irritabilità e crisi di pianto (in pratica un ciclo mestruale calcistico), si siano tutto sommato afflosciate nel vedere una squadra sul pezzo, sicura e matura, tenere testa all’assai temibile Sitadea. Che dunque l’attesa della finale dei play off sia stata essa stessa la finale dei play off? Chissà. Il nostromo Zanetti da Valdagno, provincia di Nazareth, tra convinzione e costrizione ridisegnava l’Unione in visita al Tombolato, con un centrocampo genio e sregolatezza con il Branduardi di Atri finalmente titolare e due punte decapottabili velocissime come Mr Coscia & Baby Shampoo in luogo del frombolino Aramu; da ultimo, veniva confermato in coppia con il Vallo di Sarzana Ash Ketchum Svoboda al centro della difesa, viste le condizioni ancora precarie di Capitan Modolo. Le scelte sembravano sorridere alla vita e proprio l’asburgico mandolone faceva da torre al compare Ceccawall che trovava nel portiere di casa la risposta che ci rendeva cornuti e Kastrati. Pochi minuti dopo Forte incideva poesia inventandosi una acrobazia delle sue, con la palla che finiva amara di poco a lato. Da segnalare anche un bel tiro di Di Mariano che, in quanto bello, veniva parato in tuffo plastico. E il Cittadella? Gli uomini del lamentosissimo Venturato forse sentivano un po’ troppo la responsabilità di fare il match, gironzolavano un po’ con la palla come gianduiotti da passeggio da Nico, ma quando decidevano di pungere, erano fastidiosi come zanzare tigre: Baldini scagliava una rasoiata delle sue su cui l’uomo dai denti molto bianchi si mostrava sicuro. C’era ancora tempo per una grande occasione e ancora una volta capitava a Forte, che incocciava il traversone di Sambuca Molinaro con la vigoria dei bei tempi ma la fortuna di chi pesta una merda e tenta di consolarsi pensando che porterà buona sorte. L’intervallo ci diceva bene e tutti noi, almeno un pochino nel nostro intimo, nutrivamo una certa pacata soddisfazione, ma il meglio doveva ancora venire. Minuto 50 circa. Da un piazzato del Cittadella parte una ripartenza velocissima dei nostri, Crnigoj la lancia in avanti per Aldo Savoldello Johnsen; Sim – sala – bim e il norvegese si beve con un movimento muy muy sexy il difensore avversario e la mette in mezzo per Gran Biscotto Di Mariano che spara una bella piattonata dritta dritta in bocca al portiere. I nostri più assidui lettori sapranno però sicuramente il famoso teorema di Di Mariano: la possibilità di segnare per Kekko Coscia sono inversamente proporzionali alla bellezza del suo tiro. E così anche questa volta Kastrati, non si sa bene come, apre le gambe accennando un passo di Macarena e la frittata è fatta. Nel cuore della notte, urla di gioia strazianti sferzano la serata veneziana. Qui la partita tutto sommato si arresta. A parte un nuovo tentativo in acrobazia di Forte, galvanizzato dalla presenza in tribuna degli osservatori del circo Orfei, la partita si trascinava più o meno stancamente fino all’ottantesimo, quando una percussione dei granata faceva cessare di battere per diversi secondi i cuori arancioverdi. Maempaa in versione pubblicità progresso fermava tutto con tanto di slogan “il vero sballo è dire di no”. Non c’era più tempo per altre emozioni. Innegabile, la vittoria ottenuta è gigantesca. Ma lo sport, la vita, il destino, è pieno di esempi beffardi di chi è caduto sentendosi già arrivato. Non è tempo di battersi il petto e ululare alla luna, non è ancora tempo che sogni irrealizzabili diventino realtà. È però tempo, ancora una volta di più, di stringersi attorno a questi campioni leggendari che comunque finirà, avranno scritto una delle pagine più belle e memorabili della storia del VeneziaMestre. Per il resto, come direbbero gli amici salernitani, meglio stare “zitt zitt”.

FORZA RAGAZZI!

IL PAGELLONE

MAENPAA: sarà l’incedere flemmatico, o la banale solennità delle movenze, ma l’estremo difensore finlandese comunica sicurezza ad ogni intervento e compie due parate che valgono il risultato. MANNERHEIM voto 7

MAZZOCCHI: prova a mettere il turbo in alcune occasioni ma la vita non è dalla sua parte, contiene con precisione salvo quando Baldini ci dà un’infilata che fa traballare i nostri intestini. GIBERNAU voto 6,5

SVOBODA: difende con la solidità di un veterano, prova anche a rendersi protagonista in attacco prima con una torre per il compare Ceccaroni, poi facendosi colpire deliberatamente dal pallone seminando il panico ma purtroppo senza fortuna. Diffidato prende un giallo evitabile, al ritorno non ci sarà. BERSAGLIO MOBILE voto 7

CECCARONI: ennesima prova di livello, non concede nulla a parte quando decide di ritardare un rinvio fino a che Tsadjut non gli entra in tasca; sfiora il gol a inizio partita ma un Kastrati apparentemente insuperabile ci mette la zampa. Ogni tanto prova a partire in superG come il miglior Fabio Bilica dei tempi che furono, ma viene richiamato all’ordine. COPRIFUOCO voto 7

MOLINARO: di nuono dal primo minuto, di nuovo novanta minuti, di nuovo senza sbavature. SCIAPO’ voto 7

TAUGOURDEAU: il puzzle della comunità linguistica internazionale gioca con la testa, col fisico, coi calci piazzati che creano sempre apprensione nel cuore degli avversari. SAY MY NAME voto 6,5

CRNIGOJ: nella serata del Tombolato gli occhi di Domen brillano di un azzurro più intenso del solito, ma anche la forma fisica non è male e quando parte in progressione sembra non doversi fermare mai, salvo poi sterzare con rapidità spaventosa. Non un individuo da far arrabbiare. TAZ TAZ TAZMANIA voto 7

DEZI: a Jacopo spetta forse il compito più difficile, quello di non far rimpiangere l’ubiquo Maleh, ci riesce sotto il profilo della qualità e mette tutta l’intensità di cui è capace non avendo a disposizione i 17 polmoni del compagno. Da un suo svolazzo di testa al limite della nostra area scaturisce l’azione del gol partita. CUCCURUCUCU PALOMA voto 6,5 - CREMONESI: entra al novantesimo per esprimere solidarietà alla difesa arancioneroverde. ENRICO LETTA sv

JOHNSEN: già nel primo tempo porta presagi di sventura nell’area avversaria con un paio di belle sgambate, ma è nella ripresa che con una finta di sopracciglio manda al bar l’avversario e serve il pallone del vantaggio a Kekko. Decisivo quanto basta. UN PASO ADELANTE voto 7 - ARAMU: non è il tipo di partita che predilige Mattia, non trova conigli nel suo cilindro, ma in compenso trova un arbitro con sguardo torvo che lo ammonisce e lo giudica. GIORDANO BRUNO voto 6

DI MARIANO: l’uomo del prosciutto è il match winner: fa detonare una scaloppina di livello nel primo tempo mettendo in risalto la bravura del portiere avversario, nella ripresa invece Johnsen gli mette sui piedi un cioccolatino che lui calcia un po’ in infradito, ma stavolta Kastrati perde il senso dell’orientamento e la palla si insacca. Bene così. CRUDO E MOZZARELLA voto 7 - BJARKASON: entra per ringhiare sulle caviglie dei difensori avversari, lo fa con slancio. LEVRIERO sv

FORTE: ha qualche chance per timbrare il cartellino, una girata complicata che va sul fondo, una capocciata da due passi che finisce alta, una volè d’altri tempi che meritava miglior sorte. CENTRO DI GRAVITA’ PERMANENTE voto 6,5 - ESPOSITO: una decina di minuti per poterlo raccontare alle tipe in disco, ma solo fino alle 23. CENERENTOLO sv

ZANETTI: martoriato dalle assenze specie a centrocampo, mette comunque in campo una squadra che gioca con la diligenza di un perito contabile, gestendo bene le fasi della partita e concedendo agli avversari non più di una sola vera occasione in novanta minuti. Ora ne mancano altrettanti, testa a quelli. RAGIONIERE voto 7,5