Alberto Pomini: "In questo momento è giusto pensare alle persone che soffrono e a quelle che sono in prima linea per curare le persone contagiate"

17.04.2020 18:26 di Giuseppe Malaguti Twitter:    vedi letture
Alberto Pomini: "In questo momento è giusto pensare alle persone che soffrono e a quelle che sono in prima linea per curare le persone contagiate"
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© foto di Gabriele Di Tusa/TuttoPalermo.net

Il portiere del Venezia Alberto Pomini ha parlato oggi pomeriggio in conferenza stampa telefonica, queste le sue parole:

Come stai passando questo momento ?

“I questo momento mi manca un po’di libertà, ma mi adatto alla situazione come fanno tutti. Ora sono a Treviso con mia moglie e le mie tre figlie. Questa pandemia ha cambiato completamente il modo di vivere delle persone. Si naviga a vista cercando di limitare i contagi per proteggere la vita di tutti. Probabilmente il modo di vivere cambierà anche quando sarà finto tutto. Il calcio si è fermato e penso che oggi sia giusto mettere in secondo piano il mondo del pallone anche per rispetto delle tante persone che soffrono e delle tragedie che ci sono state. È giusto pensare a chi è in prima linea per curare le persone contagiate.”

Il calcio in tutte le maniere sta cercando di rientrare in campo. Cosa pensi di questa situazione ?

“Sono anche io in attesa di una decisione. Attendo indicazioni da chi è preposto a darle, così come fanno tutti i cittadini ognuno per il proprio ambito. Nelle condizioni attuali, credo sia impossibile praticare qualsiasi tipo di sport in particolare quelle che per caratteristiche prevedono il contatto fisico. In questo momento le incognite sono talmente tante. Onestamente finché non ci saranno le condizioni per ripartire, non si dovrà pensare di farlo. Bisogna cercare di essere realisti.”

Il morale della squadra ?

“Il fatto di ritrovarsi con i compagni di squadra, anche se solo virtualmente e grazie alla tecnologia, facendo gli esercizi fisici aiuta moltissimo a mantenere lo spirito di squadra. È una cosa che faccio molto volentieri è un piccolo sprazzo di normalità.

Le partite giocate a porte chiuse “Giocare a porte chiuse è davvero triste. Scendere in campo senza i tifosi e gli appassionati non è la stessa cosa. Sono parte integrante nel nostro lavoro, vivere la partite senza di loro toglie tantissimo al calcio.