De Raffaele: "L'impatto fisico sarà uno degli aspetti fondamentali nella sfida contro Brindisi"

03.02.2023 18:15 di  Alberto Bison   vedi letture
De Raffaele: "L'impatto fisico sarà uno degli aspetti fondamentali nella sfida contro Brindisi"

Oggi pomeriggio nella consueta conferenza stampa pre-partita, coach Walter De Raffaele ha presentato il match di domenica contro Brindisi e approfondito il momento poco felice che la formazione orogranata sta attraversando.

"Brindisi è reduce da due importanti vittorie casalinghe e ha cambiato faccia nella misura in cui ha aggiunto sul perimetro due giocatori di talento con il recupero di Harrison e con Lamb. Proprio il talento negli esterni e la presenza di Perkins in area sono elementi fondanti di una squadra che gioca con molto atletismo e fisicità. Credo quindi che l’impatto fisico e la capacità di limitare questi giocatori possa essere un elemento importante per portare a casa una partita altrettanto importante."

Come sta la squadra?

"La squadra sta abbastanza bene, Bramos ha preso un colpo a Lubiana, ma nulla di rilavante da compromettere la sua presenza nel match di domenica."

Domenica dovrete affrontare la partita con un giocatore in meno, vista la partenza di Freeman? Se ci sarà l'opportunità proverete a prendere un sostituto?

"Diciamo che a livello di prestazioni non c'era soddisfazione sia da parte nostra che da parte sua. Il nostro obiettivo è quello di essere sempre competitivi e quindi siamo sempre molto attenti sul mercato."

Brindisi è stata una delle partite che ti ha deluso di più nel girone d'andata?

"Si. Assolutamente, soprattutto per come si è sviluppata la partita. Direi che forse in tutta la stagione è stata una partita in cui Brindisi è stata molto brava e noi abbiamo avuto tanti demeriti perché la partita è stata poco in discussione, mentre in tante altre partite che abbiamo perso punto a punto abbiamo avuto anche delle chance per vincere la partita."

I risultati negativi e le uscite di Sima e Freeman stanno a significare che avete trovato più difficoltà di quelle che avevate preventivato ad inizio stagione?

"Decisamente, perché la squadra era stata pensata in un modo diverso. Granger doveva fare il playmaker e invece negli ultimi due mesi ha dovuto fare la guardia. E' naturale che quando pensi la squadra in un certo modo e poi i risultati non ci sono bisogna trovare delle soluzioni. Chiaro che le vere dinamiche e le chimiche della squadra si formano solo quando i giocatori si trovano insieme negli allenamenti. Non dimentichiamo che abbiamo avuto un paio di infortuni, Parks, Bramos e Moraschini fuori anche per mesi e alla fine abbiamo sempre giocato senza la guardia titolare o quasi. Poi, senza dover cercare sempre una motivazione, questa è una cosa che può succedere in tutte le squadre."

In proiezione dei playoff. Le due partite consecutive in casa possono essere un fattore importante?

"Io penso ad una partita per volta. Giochiamo ogni tre giorni e mi sembra che non siamo in una condizione di dover fare grandi calcoli. Dobbiamo pensare alla partita di domenica che è una molto difficile contro una squadra con grande desiderio di vittoria, e che viene da due vittorie consecutive. Poi penseremo alla partita con il Lietkabelis e infine alla partita con Pesaro. E' naturale che vincerle ti porterebbe verso un momento positivo e perderle ti porta da un'altra parte."

Il prossimo avversario di Eurocup sarà il Lietkabelis di Orelik che sta facendo una grande stagione?

"Alla fine si conosce il talento del giocatore. Adesso che ha sistemato l'infortunio al ginocchio è tornato a ad essere decisivo perché è un giocatore di grande personalità e qualità. Purtroppo quando si è infortunato ha dovuto aspettare tre stagioni per tornare al top. Quel tipo di infortunio è uno dei peggiori ed ha un recupero molto lungo se sei un giocatore di stazza come Orelik".

Ti senti un po' messo in discussione?

"Questa è una domanda da fare alla società. Comunque, io continuerò sempre a fare il mio lavoro. Onestamente sono uno che si mette in discussione  da solo. Il mio obiettivo è quello di far vincere più partite possibili alla Reyer, com'è sempre stato. Poi, ci sono persone che sono preposte a giudicare il mio lavoro. Io ho uno splendido rapporto con la proprietà e con i membri della società, e poi alla fine si parla sempre di lavoro. Sinceramente le critiche non mi fanno ne caldo ne freddo, posso capirle ma non incidono sulla mia qualità, sul tempo che dedico al lavoro, così com'è sempre stato nei sette anni di successi che abbiamo avuto."