Venezia, Kike Perez: "In B il gioco è molto fisico, ma ora mi sento bene"

Intervenuto in conferenza stampa, ha parlato il centrocampista del Venezia, Kike Perez. Di seguito le sue risposte alle domande poste dai giornalisti presenti in sala.
Su cosa avete lavorato in particolare durante questa pausa per le Nazionali?
"Abbiamo lavorato bene e con costanza per la squadra. Mancano 4-5 giocatori, i quali sono andati a giocare con la Nazionale e li stiamo aspettando per analizzare questa settimana la partita contro l'Empoli".
Come ti stai trovando con il modulo e la filosofia di gioco di mister Stroppa?
"Mi sto trovando molto bene. Il suo gioco è bello, ma l'importante è vincere tutte le partite perché siamo una squadra molto forte e, per poter andare in Serie A, dobbiamo dimostrarlo giorno per giorno. Sono contento e a mio agio".
Come stai fisicamente?
"Mi sento bene. Qui è difficile perché ci sono tante partite e con ogni squadra si gioca sia l'andata che il ritorno, ma con calma miglioriamo il gioco con la palla e, in questo modo, evitiamo ed eviteremo le difficoltà".
Quale atteggiamento servirà per la partita contro l'Empoli? Cosa ne pensate del vostro prossimo avversario?
"Sarà una partita difficile. Giochiamo fuori casa e dovremo stare attenti sin dai primi minuti. L'Empoli è una squadra forte, ma noi da subito dovremo mettere l'attenzione che serve per vincere la partita. Li analizzeremo per capire poi come colpire per poter essere più efficaci".
Nell'avvio di campionato hai fatto fatica a trovare posto tra i titolari ma, quando mister Stroppa ha cominciato a farti giocare, non ti ha più lasciato fuori: ti ha fatto soffrire il periodo nel quale non giocavi dal 1' minuti o hai sempre sentito la fiducia?
"Siamo trenta giocatori e non è semplice. Quando la squadra ha cominciato a giocare le prime partite del campionato stavo bene, ma c'erano giocatori che stavano un pò meglio di me. Penso che avere tanti buoni giocatori sia importante, perché la competizione è troppo lunga. L'importante è il bene della squadra, nel quale tutti si sentono importanti".
Bohinen ha detto che il Venezia è la squadra più forte della Serie B: anche tu sei convinto di questo?
"E' vero che siamo una squadra molto forte, ma la Serie B è difficile. Dobbiamo vincere soprattutto in casa nostra, ma dobbiamo dimostrarlo giorno per giorno. Non mi piace dire che siamo i più forti se poi non lo facciamo vedere in partita".
TVS - Il mister ti ha fatto giocare ovunque e tu stai mettendo grande qualità: c'è una posizione in campo che prediligi o per te l'importante è giocare?
"Mi piace giocare e stare in contatto con la palla tutta la partita. Sono a disposizione del mister sul dove devo giocare. Posso giocare dietro la punta o più indietro: a me interessa vincere tutte le partite e tornare in Serie A".
TVS - Come ti è parsa sin qui la seconda divisione italiana?
"E' diversa. C'è un buon ritmo e non c'è una squadra molto più forte delle altre. Molte squadre stanno sempre dietro la linea della palla ed è difficile rendersi pericolosi. Però, tutta la squadra deve attaccare e costruire molte occasioni da gol perché abbiamo i giocatori in grado di farlo".
TVS - Tornando sul maggiore impiego in campo, c'è stata un evoluzione nel rapporto con l'allenatore, conoscendovi meglio e da un punto di vista tattico, oppure è più dovuto alla crescita della condizione fisica e atletica?
"Bisognerebbe chiedere meglio a lui. Penso sia più una questione dovuta alla condizione fisica. Ora sto bene mentre, prima della partita contro il Bari, c'erano giocatori che stavano meglio di me. Poi, quando il mister ha deciso di cambiare, ho cominciato a giocare. Io voglio giocare, ma siamo tutti importanti perché la competizione è molto lunga e ci saranno tanti momenti nel quale giocherà uno piuttosto che un altro. Dobbiamo rimanere tutti concentrati e giocare meglio possibile".
TVS - Essendo che ormai sei al Venezia da quasi un anno, quale differenza trovi tra il campionato spagnolo e la Serie B?
"Ho giocato solo 4-5 partite nella seconda divisione spagnola quindi non saprei bene, ma penso sia diversa. Qui c'è un gioco molto fisico, ma è anche molto divertente. Non ci sono troppe occasioni da gol, però mi piace così".
TVS - L'arrivo di un altro connazionale come Casas è un aspetto che ti fa piacere?
"Sì, ma sono io adesso che aiuto lui (ride ndr). E' diverso perché ovviamente, come è normale, parliamo la stessa lingua. Poi, Casas è un buon giocatore da molti gol. Da lui, Adorante, Yeboah e Fila necessitiamo che facciano dieci gol a testa per tornare in Serie A (ride ndr). In realtà, l'importante è che se non segna un giocatore, segni un altro. E' questo che serve per la squadra".