Un inizio promettente

Sarà la noia di questo infinito weekend senza Unione, sarà perchè mi sento ancora in colpa per aver mancato l'ultimo editoriale (i matrimoni in ottobre andrebbero vietati per legge) o semplicemente un regurgito di professionalità, sta di fatto che mi sento in vena di analizzare con voi questi primi mesi a tinte arancioverdi (si, senza nero, così gli ospiti dei distinti possono sbizzarrirsi nelle polemiche aumentando i like del nostro direttore!).
Iniziamo da una campagna acquisti a tratti sontuosa, un inizio scoppiettante, la presentazione della squadra stavolta sì, centrata in pieno, e la nemmeno tanto velata speranza di tenere qualche big, meglio se motivato. Poi però c'è tutto agosto da temere, le sirene si fanno sempre più forti, ed alla fine quasi tutti i pezzi grossi salutano e le casse societarie sorridono. Un po' meno i tifosi che avevano in massa sottoscritto l'abbonamento. attirati anche dalla sagace mossa societaria di aggiungerci sopra pure una t-shirt, e chi la butta via? I mancati botti finali lasciano un retrogusto amaro in molti, convinti che osare qualcosina in più avrebbe alzato, e di molto, le chance di un campionato da protagonisti. Ma se Felici non è arrivato, così come quell'esterno tanto cercato e richiesto dal mister, ci si può consolare con una ritrovatissima salute finanziaria, che da queste parti è tutt'altro che scontata. Le parole di Antonelli, i "rumors" sui debiti finalmente estinti, le notizie su eventuali nuovi soci o reimpasti di governo fanno definitivamente togliere dallo stomaco dei veneziani un peso enorme che da gennaio 2024 e dal famoso ratto del Magic nostrano non sembrava lasciarci respirare. A completare il golden moment unionista ci pensavano poi le notizie provenienti da Tessera, dove dopo circa 70 anni, giorno più giorno meno, si vedeva vicinissima la data della famigerata prima pietra.
E la squadra invece? La squadra partiva col botto, quattro reti al Mantova, cinque al Bari (si, cinque), la curva in festa, l'entusiasmo alle stelle. Poi però qualcosa si incaglia, si scende a Castellammare ma i ragazzi sembrano imballati, poco fluidi, e l'ingenuità di Yeboah ci costa una partita di grande sofferenza e grandissimo Stankovic. Pochi giorni dopo si riparte da Pescara, sessanta minuti di surplace sono sufficienti per un doppio vantaggio netto, ma in una manciata di giri di lancetta cambia tutto, due episodi riportano gli abruzzesi in parità e l'occasione gettata al vento è di quelle fastidiose da mandar giù. Il calmo, freddo e decisamente mai pessimista popolo dei social inizia a mugugnare; ma è chiaro a tutti che, in ogni caso, l'atteggiamento non è quello giusto, la serie B non sarà mai un torneo che si può vincere in ciabatte, bisogna lottare. Al turno successivo si affronta il lanciatissimo Cesena che sembra già aver letto il libro di Giovanni Stroppa; un ritmo lento, compassato ed una serie di amnesie totali regalano agli ospiti il due a zero, e la tardiva reazione arancioneroverde non sarà sufficiente a rimettere in piedi il match. I mugugni si fanno grida di dolore. I commenti li conosciamo già, quelli di una squadra mediocre, di un bomber strapagato, di un gruppo sopravvalutato e senza grossi stimoli, un mister che è evidentemente in totale confusione. E ci sta, perchè al di là delle incongruenze tattiche, l'Unione appare veramente una squadra troppo leggera, a tratti superficiale, con poca personalità. I dubbi vengono e, seppur all'inizio della corsa, la presunta superiorità di questo VeneziaMestre fatica a concretizzarsi. Poi però si va a Verona, c'è la coppa, ed una sfida che sembra più riguardare la tifoseria. Eppure, stavolta, un gruppo carico di novità sfoggia una partita gagliarda che alla fine si porta a casa nel migliore dei modi, dal dischetto con il nostro Nunzio a far esplodere gli oltre 500 ultrà lagunari.
Si torna al Penzo e stavolta è una gara da non fallire. Lo Spezia è alle corde ma resta in ogni caso squadra temibile; i padroni di casa partono a razzo e trovano la superiorità numerica ben presto. Da lì un match in discesa, un due a zero senza storia, ma una squadra che sembra ancora subire di carenza di idee nei venti metri finali. Poco importa, si vola a Palermo adesso, la sfida delle sfide. Ed è lì, nell'inferno del Barbera dove tutti i nostri incubi hanno ottime chance di diventare carne, che una formazione quasi pittoresca regala un lampo di grande squadra. I padroni di casa ci capiscono poco o nulla, l'Unione assedia l'area rosanero per lungo tempo, ma la rete non arriva e tra rimpianti e soddisfazione è la seconda a pulsare più forte. Improvvisamente ci si ritorna a render conto di avere una rosa di una certa profondità; calciatori come Lella, Sverko e Kike Perez che sembravano partire in seconda fila nelle idee del mister, si prendono la scena alzando il livello di competitività nella rosa. Quattro giorni dopo andrà in onda al Penzo la miglior versione dell'Unione targata Giovanni Stroppa. Un tre a zero alla capolista netto ed inequivocabile, una superiorità collettiva che lascia finalmente intravedere le reali capacità e prospettive di crescita di questo gruppo. Ora nei social ritorna il kaos, la squadra non sarà lo schiacciasassi che si poteva sognare a luglio, ma il materiale c'è, eccome. La questione mentale sembra il fattore chiave di questa stagione, così come l'ecuadoregno appare come la vera lancetta delle ambizioni veneziane. Quanto riuscirà a calarsi in questa lotta chiamata cadetteria deciderà le nostre chance di trionfo, poichè sembra poter essere proprio Yeboah il "go to guy" dei momenti difficili. Ma è evidente che per vincere la serie B servirà molto, molto di più; un bomber (magari due) capace di timbrare con regolarità, una difesa ermetica e cattiva come vista nelle ultime gare, una panchina dalla quale pescare giocatori freschi e motivati, ed un'ambiente positivo in cui le difficoltà che tutti troveranno in questa stagione, andranno affrontate con lo spirito giusto, consapevoli di avere una squadra magari non perfetta, ma di grandissimo livello. Gli alti e bassi, le montagne russe di questa serie le conosciamo bene, ma è quando siamo rimasti compatti con i nostri ragazzi, trascinandoli quando era il momento, che abbiamo scritto le nostre pagine migliori. Ricordo l'atteggiamento di questa città dopo la drammatica sconfitta di La Spezia, all'ultima di due stagioni fa. Sembrava finita, la solita "società che no vol ndar su", un gruppo cotto.. ed invece fu la loro voglia di vincere, e la bolgia di sant'Elena a donarci quel sogno. Discutere di pallone, criticare (e sapete bene quanto io non mi tiri certo indietro..) è parte integrante dell'essere tifosi, ma bisognerebbe sempre farlo ricordando l'unico scopo, il futuro del nostro VeneziaMestre. E ciò che sta avvenendo in curva sud è oramai sotto gli occhi di tutti, lo sviluppo enorme di numeri ed entusiasmo è andato persino controcorrente agli stessi risultati del campo, ma ciò che hanno fatto i gruppi è stato mostrare tre cose a tutti: orgoglio, dignità e rispetto per chi veste i nostri magici colori. Ed è cosi che anche dalle sconfitte possono rinascere delle storie meravigliose. Come quella che vogliamo, anzi, dobbiamo scrivere tutti assieme anche stavolta.
Avanti Unione!