Bosco dello Sport, Rosteghin: "Stadio? Sedicimila posti sono pochi"

Il Consigliere Comunale Emanuele Rosteghin è intervenuto per discutere sul tema stadio tenutosi presso il centro Candiani a Mestre
30.11.2023 09:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Bosco dello Sport, Rosteghin: "Stadio? Sedicimila posti sono pochi"

Durante l'incontro "Lo stadio nel bosco, quale futuro per il calcio in città" tenutosi mercoledì 29 novembre presso il centro culturale Candiani a Mestre e organizzato da Arancioneroverdi United in collaborazione con L'Unionista, ha preso la parola il Consigliere Comunale Emanuele Rosteghin. Di seguito riportiamo integralmente il suo intervento:

"E' abbastanza evidente che l'amministrazione non abbia ripensamenti e andrà avanti con questo percorso. Forse da un lato riflettere se lo stadio di Tessera vada bene o no non ha più quasi ragione d'essere. Qualche interrogativo invece può esserci sul luogo e sul progetto. Sul luogo si è avviato un percorso nel quale ci sono le gare e i fondi sono stati reperiti.

L'amministrazione ha deciso di andare su questa strada, peraltro già evidenziata dal PAT. Quando questo è stato approvato nel 2014 la giunta precedente aveva indicato Tessera come la cittadella dello sport dove poter collocare stadio, palazzetto e tutto l'impianto sportivo. La maggior parte dei terreni che verranno utilizzati appartengono al Casinò tramite un percorso di acquisizione fatto dalla precedente amministrazione. Avviato questo percorso è difficile oggi cambiare collocazione.

Alcuni interrogativi devono però farci riflettere. Nel momento in cui veniva votato il PAT, la Municipalità di Venezia, Murano e Burano aveva 64.848 abitanti. Oggi la stessa ne ha 57.764. Nel giro di 9 anni è stato perso il 13% degli abitanti della stessa municipalità. I numeri lo confermano: la città insulare si sta svuotando. Non solo di residenti, ma anche di funzioni. Ad esempio, la Camera di Commercio da qualche tempo ha sede solo a Mestre. In campo sportivo, se si vuole fare calcio amatoriale, si è obbligati a indicare uno stadio nella terraferma. In caso contrario non ti fanno partecipare al campionato perché è troppo scomodo. Venezia sta perdendo delle funzioni vitali e lo stadio era una di queste. Un istituzione che permetteva, soprattutto alla zona Castello, di essere vivace.Tutti abbiamo in mente viale Garibaldi due ore prima di arrivare allo stadio e due dopo la partita.

Un altro elemento riguarda il consumo del suolo. Dieci anni fa non ne parlava nessuno ne il tema ambientale. E' vero che in quella zona non c'è consumo del suolo, ma anche se non lo è tecnicamente in pratica lo diventerà. Al tempo non c'era questa discussione ma ora è prepotente. Gli eventi climatici ne sono la dimostrazione. Lo dico anche alla luce di una legge regionale lungimirante recentemente approvata che parla che se entro 5 anni non fai un piano di attuazione di quella stessa area, il territorio può azzerarla e riprogrammarla. Il motivo è che se entro 5 anni ciò che hai progettato non lo hai applicato forse va ripensato. E' la prima volta che in urbanistica va riconsiderato un diritto acquisito.

Inoltre, rispetto a dieci anni fa, l'approccio con il quale si va allo stadio è cambiato. Andare allo stadio non è come andare al centro commerciale. Non è che vai più vicino possibile, parcheggiare più veloce possibile, fare presto e andare a casa... soprattutto nel caso del Venezia è un esperienza. E' vivere; è prendersi il tempo necessario per andare.

Sul progetto ho due riflessioni e spero si possa cambiare qualcosa anche se ho i miei dubbi. Sul tema finanziamento, il Bosco dello Sport ha un costo di circa 304 milioni. Questo è suddiviso in tre macro blocchi: avanzo di bilancio del Comune di Venezia, un terzo a mutui a tiraggio e una parte sono i finanziamenti europei. Oggi è giusto che tutto questo investimento sia pubblico? E' pensabile che una società non possa contribuire a questa operazione? Negli anni '90 c'era questa politica ma oggi il mondo sta andando in un altra direzione. I nuovi stadi sono privati o in parte privati. Forse un tutto privato porta dei diversi problemi ma una collaborazione pubblico-privato credo sia considerabile.

Il secondo tema è la dimensione. Sedicimila posti rischia di essere un numero insufficiente. In Serie A ci puoi andare e speriamo di andarci... ma si rischia di non poterci fare altro. Per esempio per un concerto non è competitivo... Lo stadio Euganeo tiene sei mila posti in più. Perché un artista dovrebbe rinunciare a più di 50 euro a biglietto per venire a Tessera?".