Maniero: "Noi eravamo favoriti, questo Venezia no, un merito ulteriore. Stadio nuovo? Secondo me serve"

12.07.2021 14:23 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Maniero: "Noi eravamo favoriti, questo Venezia no, un merito ulteriore. Stadio nuovo? Secondo me serve"
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Bomber Pippo Maniero, tra i protagonisti del Venezia in Serie A a cavallo tra fine e nuovo millennio, è stato raggiunto dal Gazzettino per parlare dei Leoni, che riassaggiano dopo tanto tempo la massima categoria. Queste alcune delle sue dichiarazioni.

"Fa piacere, dopo tanti anni vissuti non in modo esaltante, rivedere il Venezia in alto. E' bello per tutta la città, i tifosi, la società e la squadra. Il Venezia in A dà lustro alla nostra serie A".

Analogie tra quel Venezia e quello attuale?

"Non l'ho visto molte volte, ma se conquisti la promozione vuol dire che hai determinati valori. E qualche similitudine c'è, non vinci mai per caso, ma perché hai fatto le cose per bene durante l'anno. Noi però eravamo tra i favoriti, mentre il Venezia quest'anno non lo era. Un merito ancora maggiore per i ragazzi".

Cosa serve ad una neopromossa per evitare di ripiombare immediatamente in B?

"Domanda difficilissima. Tra A e B c'è un abisso, hai cinque-sei squadre che lotteranno per restare in A e dovrai giocartela con queste. Da metà classifica in su ogni partita diventa difficilissima, quando giochi contro chi lotta per scudetto o l'Europa devi sapere che è difficile non perdere".

Perché la qualità è scesa così tanto?

"Un po' perché nei settori giovanili facciamo fatica a tirar fuori giocatori che possano arrivare in prima squadra, un po' perché si vanno a cercare all'estero troppi giocatori che in realtà valgono meno degli italiani. Bisognerebbe avere più coraggio ed investire nei prodotti dei nostri vivai anzichè pescare stranieri mediocri".

E' possibile invece che il Venezia riesca ad avere uno stadio nuovo?

"Per me ne ha bisogno, una struttura in terraferma non troppo grande, da 15-20mila spettatori, aiuterebbe la squadra a raggiungere gli obiettivi. Con Zamparini si era vicini allo stadio nuovo, è difficile capire perché non gli abbiano consentito come imprenditore di realizzarlo. Ma spesso lo sport va in una direzione e la politica dall'altra".