Nunzio Lella, il pupillo di Ranieri che vuole spiccare il volo
La carriera professionistica di Nunzio Lella, neo acquisto del Venezia, ha un turning point preciso e facilmente individuabile. E questo punto di svolta è rappresentato dall’arrivo in Sardegna di Sir Claudio Ranieri.
Dopo aver fatto tutta l trafila nelle giovanili del Bari, si trasferisce al Cagliari in seguito al fallimento della squadra pugliese. Gioca un anno in primavera e viene immediatamente spedito in prestito all’Olbia, in serie C. Arriva da ragazzino e, tre anni dopo, se ne va da giocatore formato. Il triennio con l’Olbia lo vede protagonista di 100 partite tra i professionisti, sempre in crescendo, partito dai play-out al primo anno e culminato con degli storici play-off l’ultimo anno. “Andare all’Olbia mi ha fatto capire qual è il calcio dei grandi, l’importanza dei tre punti” dice Nunzio, che per quella maglia è pronto a tutto, ma letteralmente. Nella partita contro il Como gioca senza un dente, rimosso dopo che gli si era scheggiato qualche partita prima, lui vuole comunque giocare a tutti i costi e fa doppietta. Anche se i denti costano caro, in caso di occasioni importanti Nunzio sa come fare.
Il Cagliari lo ritiene quindi pronto sotto tutti i fronti e, complice anche la retrocessione della squadra sarda in Serie B, Lella viene fatto tornare alla base e aggregato al gruppo squadra. Con Liverani la squadra parte male e il giovane centrocampista non è mai preso in considerazione. Poi arriva, come detto, il turning point non solo della stagione del Cagliari, ma anche della carriera di Nunzio Lella: l’arrivo in panchina di un certo Claudio Ranieri, che, prima di un Modena-Cagliari, dirà di lui: “Lella per me è un fior di giocatore, un giocatore che trova la porta e che ha il goal nei suoi bagagli tecnici. Son convinto che sia lui che Rog abbiano la stessa probabilità di giocare. È un giovane di cui sentiremo parlare”. Dall’essere l’ultima scelta alle 12 presenze con un goal con Ranieri. Dall’anonimato alla promozione in Serie A con la vittoria dei play-off. “Ho sempre dato il massimo in allenamento, di farmi rispettare, anche quando non giocavo. Quindi quando ho avuto l’occasione mi sono fatto trovare pronto”.
Vanoli e Antonelli erano alla ricerca di giovani affamati che sappiano cosa vuol dire vincere, e Nunzio Lella ne rappresenta l’identikit perfetto, senza di certo alcuna voglia di fermarsi.