Venezia, ultima chance per Ullmann? Metà stagione per convincere Vanoli

Ullmann è rimasto al Venezia nonostante il poco spazio trovato sinora: quella del terzino appare l'ultima possibilità per far cambiare idea a mister Vanoli
13.09.2023 18:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Venezia, ultima chance per Ullmann? Metà stagione per convincere Vanoli

I tempi in cui l'acquisto di Maximilian Ullmann apriva la (disastrosa) campagna acquisti invernale 2021/22 del Venezia sono ormai uno sbiadito ricordo. In quel gennaio di circa un anno e mezzo fa, il club arancioneroverde versava ben cinquecento mila euro nelle casse del Rapid Vienna per assicurarsi le prestazioni di uno dei giocatori considerati in patria tra i più promettenti terzini della Fußball-Bundesliga austriaca. L'idea del Venezia era presumibilmente quella di aumentare il livello qualitativo della catena di sinistra. La stessa la quale poteva contare all'epoca su Ridgeciano Haps e Cristian Molinaro, con quest'ultimo che però lascerà successivamente il posto tra i venticinque della rosa per la Serie A proprio per far spazio all'austriaco. Mai intuizione fu più un abbaglio.

A fuorviare gli addetti ai lavori del Venezia, con il senno di poi, fu in primo luogo l'invitante curriculum del terzino sinistro austriaco. Con l'approdo di Ullmann gli arancioneroverdi prelevavano, o credevano di prelevare, un giocatore dall'apparente comprovata affidabilità. Perché oltre alle varie presenze nel campionato austriaco, non esattamente tra quelli di primo piano in Europa, il giocatore poteva comunque vantare diverse apparizioni in Champions League e in Europa League, rispettivamente 4 e 19, seppur per lo più quasi completamente in match preliminari di qualificazione.

In secondo luogo, anche le inopinabili statistiche del calciatore sembravano dar ragione al Venezia: nelle ultime quattro stagioni in Bundesliga austriaca, il terzino aveva raccolto 121 presenze impreziosite da 13 gol e 10 assist tra le fila del LASK e del Rapid Vienna. A venticinque anni e con un bagaglio più che rispettabile, parve comprensibile fosse arrivato per il giocatore il momento di tentare il salto di qualità in un campionato tecnicamente più probante. E fu il Venezia, per l'appunto, a permettergli di mettersi alla prova nel massimo campionato nostrano.

Passano quattro giorni dal suo ingaggio che il giocatore viene subito gettato nella mischia. Il 22 gennaio 2022, un Venezia falcidiato dalle positività al Covid si presenta stoicamente allo Stadio San Siro per sfidare l'Inter. Maximilian Ullmann giocherà quella partita dal 1' minuto, anche perché gli arancioneroverdi possono contare si e no su dodici giocatori di movimento, austriaco compreso, più qualche ragazzino prestato dalla Primavera.

Tra la sorpresa di tutti, in quella partita il Venezia passerà in vantaggio al 17' minuto con Thomas Henry per poi venire raggiunto da un gol al 40' di Nicolò Barella, dopo un lunga azione sviluppata da una prima gomitata lampante di Edin Dzeko a Marco Modolo, ma clamorosamente non valutata dall'arbitro (nonostante le fattezze fuori norma dello zigomo del difensore arancioneroverde). Infine una rete al 90' minuto siglata da el Toro Lautaro Martinez completa la beffarda rimonta nerazzurra.

In quella partita Ullmann disputerà un match per lo più senza infamia e senza lode. Encomiabile in primis considerando tutto il contesto sopracitato e parso utile a fugare i timori dei tifosi del Venezia dopo aver assaporato per qualche tempo le prestazioni angoscianti di David Schnegg, suo connazionale poco lusinghiero.

Se allora qualche avanguardista avesse profetizzato che da li alla fine del campionato il giocatore avrebbe disputato non più di altre quattro partite, di cui solo una da titolare, sarebbe probabilmente stato additato come un individuo esageratamente scettico. Soprattutto perché, dopo i fuochi d'artificio delle primissime apparizioni, anche le prestazioni di Haps non parevano da un pezzo più così incontenibili da non poter pensare a un eventuale alternativa. Ecco perché lo scarso minutaggio di Ulmann è suonato presto come, se non una sonora bocciatura, prima con Paolo Zanetti e poi con Andrea Soncin, quantomeno una poco meno rumorosa scarsa fiducia nelle sue capacità.

Con la discesa di categoria, le cose per Ullmann non sono sostanzialmente mutate. Anche i due successivi allenatori alla guida del Venezia non hanno visto in lui quel elemento di sicura affidabilità per il quale la società aveva investito mezzo milione di euro pochi mesi prima. In Serie B, l'austriaco collezionerà solamente altre cinque presenze, di cui tre da titolare. Unico sussulto, l'assist per Domen Crnigoj nei 6' minuti disputati al Rigamonti contro il Brescia che ha permesso agli uomini di Ivan Javorcic di strappare l'1-1 finale.

Con l'avvento di mister Paolo Vanoli, il calciatore giocherà la sua ultima partita il 27 novembre 2022 nella vittoria per 1-0 contro il Palermo al Renzo Barbera. Da allora al giocatore toccherà osservare i compagni per un mese e mezzo dalla panchina o dalla tribuna fino all'accordo per il prestito al Magdeburgo, squadra di seconda serie tedesca.

Anche qui, nonostante il discreto spazio, Ullmann faticherà a imporsi, disputando da titolare solo 6 delle 11 partite in cui timbrerà il cartellino. Tutto il resto è recente passato, con il calciatore, con Haps e Luca Fiordilino, aggregato al resto della squadra per il ritiro di Falcade pur rimanendo, nelle idee di società e allenatore, ai margini del progetto tecnico. Così come per Crnigoj, Mikael Cuisance e Andrija Novakovic, il giocatore è libero di cercar miglior fortuna altrove, ma complici le imprevedibili dinamiche del calciomercato, Ullmann è rimasto l'unico che è riuscito nell'impresa di rientrare tra i ranghi della squadra di mister Vanoli.

Le difficoltà palesate nel calciomercato del Venezia, ingolfato dai tanti giocatori da cedere, imprigionati essi stessi dai loro lauti stipendi, e nel quale il direttore sportivo Filippo Antonelli ha dovuto districarsi, si è concluso con molte uscite all'ultimo respiro o poco meno. Risolvendo le questioni, almeno fino alla prossima stagione, della quasi totalità degli esuberi della rosa.

Per il caso di Ulmann, la sensazione è quella che al ds arancioneroverde sia mancato tempo, modo, ma soprattutto concreti acquirenti. Suggellando così la campagna acquisti con il semplice prestito secco di Ali Dembelè (qui la sua scheda)  per le fasce a poche ore dal gong della chiusura del calciomercato. Almeno apparentemente, Ullmann è rimasto infine come il vice Francesco Zampano per la corsia sinistra.

La realtà non è così rosea per il terzino austriaco, come dichiarato dalla stesso mister Vanoli alla vigilia del match contro la Sampdoria. Al di là del plauso per l'atteggiamento e l'entusiasmo mostrato dal giocatore rimasto al Venezia, il tecnico degli arancioneroverdi ha principalmente flirtato con Marin Sverko davanti ai microfoni in sala stampa.

Quest'ultimo è stato innalzato dallo stesso allenatore a jolly difensivo per le sue capacità di disimpegnarsi validamente sia sul settore centrale che su quello sinistro, nonostante le doti non particolarmente spiccate in fase di spinta. Le stesse virtù sono rimaste ben nascoste nel match contro il Cittadella, ma sufficenti a rivelare di fatto le gerarchie sulla catena di sinistra, con Ullmann scivolato a terza scelta nel settore.

Seppure per il giocatore austriaco vale l'attenuante di una pre-season vissuta psicologicamente con una valigia costantemente stretta in mano, è anche altrettanto vero che tutti gli indizi tenderebbero a far pensare che il croato sia l'unico effettivo sostituto di Zampano in rosa considerato dall'allenatore. Di fronte a tale realtà, la mission di Ullmann di convincere il tecnico Vanoli a concedergli più spazio in campo appare ad oggi una scalata ripida e impervia. Ecco perché, l'ultima plausibile occasione di Ullmann al Venezia rischia di non essere molto più che un addio posticipato solo di un pò.