ESCLUSIVA - Cardinaletti: "Tanti processi in atto per la crescita del Venezia, non siamo da vent'anni in A, c'è un percorso da portare avanti con fiducia"

25.03.2022 17:57 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Fonte: Giuseppe Malaguti, trascrizione a cura di Davide Marchiol
ESCLUSIVA - Cardinaletti: "Tanti processi in atto per la crescita del Venezia, non siamo da vent'anni in A, c'è un percorso da portare avanti con fiducia"

Il Vice Presidente del Venezia Andrea Cardinaletti ha ricevuto il Leone d’Oro a testimonianza dello straordinario lavoro fatto in un breve periodo per la messa a punto dello stadio Penzo dove poi gli arancioneroverdi hanno potuto giocare tutte la partite di Serie A. In esclusiva ai nostri microfoni il direttore ha commentato questo encomio e ha dato le sue sensazioni sul processo di crescita della società arancioneroverde.

Sulla soddisfazione per questo premio:

“Non è un premio alla carriera, ma per quanto ho fatto a Venezia e quindi ho grande piacere di condividere il riconoscimento con il presidente Niederauer che mi ha voluto qui e poi con tutti coloro che l’anno scorso in B e quest’anno in A mettono come prioritari gli interessi della società e che credono che quanto stiamo facendo debba essere totalmente dedicato alla nostra città. Quando ho ritirato il premio ho detto di aver fatto una scelta, prima di entrare nel Venezia sono entrato a Venezia, mi sono preoccupato di conoscere la storia della città, che cosa rappresenta, è tutto collegato all’identità quanto di buono stiamo facendo.

Dove può migliorare il club?

“Di buono e di originale rispetto a tante altre squadre abbiamo che le infrastrutture riflettono i bisogni della società, non facciamo monumenti. Inoltre non credo che abbiamo aree di miglioramento da perseguire con cambi di rotta, stiamo lavorando giorno dopo giorno, mese dopo mese e inevitabilmente dobbiamo crescere ancora molto. Non siamo da vent’anni in A, non siamo una squadra di veterani. Io sono l’ “anziano” gli altri sono tutti giovani e hanno bisogno di crescere. Lo abbiamo già definito come processo da continuare. Tutto il nostro lavoro si vede rispetto ai risultati dei vari campi perché siamo una squadra di calcio, il nostro obiettivo è far funzionare la squadra”.

Sul momento del Venezia e l’importanza di compattarsi tutti insieme per mantenere la Serie A.

“E’ il momento di stare uniti e lottare tutti insieme per un comune traguardo. Ho fiducia nella squadra, ho fiducia nell’allenatore, la partita non è chiusa. Non voglio che l’ambiente pensi che ci sia una resa quando mancano ancora 9 partite alla fine: ho grande fiducia per rimanere nella categoria, vorrei trasferire la metà della fiducia che ho io nella società, nello staff e in questo gruppo. Basterebbe probabilmente per tranquillizzare tutti, la sensazione è che manchi fiducia, forse il tutto è anche figlio della nostra inesperienza”.

Le due anime del Venezia, quella americana e quella italiana, anche qua c’è un percorso:

“È un processo in corso. La mia visione è che il punto di forza di questo Venezia è proprio rappresentato dalla capacità di avere il meglio da parte di quello che può essere rappresentato sia dalla cultura americana che dalla cultura italiana, coniugare il meglio delle due culture sarà il vero punto di forza di questa società in futuro”.