Venezia-Cesena 1-2, UP&DOWN degli arancioneroverdi

La quarta giornata di Serie B, quella nel quale il Venezia ospita il Cesena al Pier Luigi Penzo, coincide con la prima sconfitta in campionato degli uomini di mister Stroppa. Dopo un primo di tempo a reti bianche, ma non privo di occasioni da una parte e dall'altra, il match è sbloccato dagli ospiti al 54' dall'ex di turno Ciervo, il quale piega le mani a Stankovic dopo una percussione che coglie facilmente impreparati gli arancioneroverdi. Sempre il Cesena raddoppia alcuni minuti più tardi con Mangraviti, il quale vince il duello aereo con Venturi e ribadisce in rete una palla inizialmente respinta dal portiere del Venezia.
All'83' Busio riaprire la gara su un rigore procurato da Fila, steso dallo stesso Mangraviti, che però non è sufficiente a raddrizzare una gara che vedrà i padroni di casa chiudere in dieci uomini per un fallo di Duncan ad Adamo, colpito accidentalmente con un calcio nel tentativo di recuperare la palla trattenuta a due piedi dallo stesso giocatore della squadra bianconera.
UP
2) YEBOAH
Contro il Cesena, il Venezia riesce ad accendersi offensivamente a fasi alterne, per lo più negli stessi istanti nei quali l'attaccante ecuadoriano arriva a mettersi in mostra. La sua performance contro la squadra emiliana non è appunto la più continua e smagliante dal suo arrivo in arancioneroverde, ma fa ben capire l'importanza della sua fantasia e delle sue caratteristiche in un sistema di gioco che rischierebbe al contrario di risultare un pò inevitabilmente appiattito dai medesimi attacchi a opera degli esterni. In particolare, la palla servita sul piatto ad Adorante al 19' minuto, dopo che lo stesso fantasista si era ottimamente liberato del suo diretto avversario, reclama giustizia e ne è la più lampante dimostrazione.
Non è l'unico buon servizio per i compagni, perché Yeboah si comporta adeguatamente anche nel caso dell'assist al 67' per Fila, o in quello della buona intuizione del giocatore del velo al 51' minuto sul passaggio di Bjarkason che permette a Doumbia di tentare di battere a rete. In nessun dei casi sopra citati arriverà il gol, ma questo non toglie i meriti a un giocatore che era riuscito a crearne sufficienti presupposti.
1) BUSIO
La prestazione dell'attuale giocatore con la fascia da capitano al braccio ricalca grosso modo quelle viste dallo stesso calciatore in questo primissimo scorso di stagione. L'americano opera un lodevole lavoro di raccordo tra i reparti e, contro il Cesena, lo esegue in particolar modo sulla trequarti offensiva. Se Doumbia è chiamato ad inserimenti in progressione, Busio lo è maggiormente a ripulire, addomesticando e lavorando dei palloni che sgravino in parte il lavoro di Yeboah e soprattutto Adorante.
Nel complesso, il centrocampista riesce discretamente bene nel suo compito, pur non risultato ancora una volta particolarmente brillante in fase conclusiva. Nonostante questo, cresce nella ripresa e dopo pochi minuti apre la strada a Bjarkason per una delle azioni più importanti del Venezia, vicina successivamente al gol con Doumbia. In altre occasioni, appare sempre molto vicino a poter incidere anche personalmente e alla fine ci riesce, seppur da calcio di rigore, tirato comunque in maniera impeccabile.
DOWN
3) VENTURI
Mister Stroppa lo inserisce al posto di Schingtienne dopo lo 0-1, prediligendo le sue caratteristiche al comando della difesa al posto di Korac, traslato a destra con il suo ingresso. La nuova difesa, completata anche dall'ingresso di Sverko, è però presto nuovamente abbattuta. Da calcio da fermo, Mangraviti sale in cattedra proprio sul centrale ex Crotone, riuscendo ad anticiparlo anche in un secondo momento nella ribattuta che vale lo 0-2. Successivamente, il calciatore pare pure riprendersi a guida della retroguardia, ma è troppo tardi per un Venezia sempre più costretto a cedere il fianco alla ricerca di un risultato sempre più insperato.
2) FRANJIC
Giunto in laguna come primissimo acquisto della campagna acquisiti estiva del Venezia e moralmente considerato l'erede di Idzes, quantomeno per l'esperienza e delle caratteristiche tecniche sopra la media, dopo gli incoraggianti esordi, il difensore croato pare andando disperdendosi. Non irreprensibile contro il Pescara, anche contro il Cesena la sua verve di difensore pronto a imbastire delle ripartenze non si è vista ma anzi, ancora una volta il giocatore è sembrato timido e a tratti distratto.
Nel gol che apre le danze al successo avversario, è protagonista in negativo della squadra colta troppo facilmente alla sprovvista da un errata gestione di un fallo laterale, oltre a essere probabilmente il più sorpreso tra tutti. In generale, dalle sue parti il Venezia pare particolarmente sofferente, anche nel semplice collocamento posizionale e nella comunicazione con i compagni. Lascerà il campo per infortunio, ma non avrebbe sorpreso una sua dipartita dal match indipendente dallo sfortunato problema fisico.
1) ADORANTE
Dopo tre partite dal lodevole lavoro "sporco", ha finalmente l'occasione nitida e pulita per segnare il suo primo gol su azione in arancioneroverde. La palla buona arriva dopo appena diciannove minuti e l'errore davanti al portiere, completamente smarcato, è difficile da spiegare. Invece, sicuramente la mancata inquadratura della porta condiziona il resto della sua gara. Da quel momento, Adorante non ha più l'occasione di ripetersi, pur non rinunciando a far si che questa si manifesti. Inoltre, prova a farsi apprezzare nel suo gioco a servizio dei compagni, ma la sua minore lucidità e frenesia lo portano più a un eccessiva generosità via via più irritante che apprezzabile per un giocatore da cui ci si aspetta maggiormente la "cattiveria" del cannoniere insaziabile alla continua caccia della soluzione personale.