ESCLUSIVA, Altare: "Venezia società sana. Cerco di trasmettere il mio agonismo, c'è tutto per far bene"

Nell'appuntamento del Talk Show TVS in onda sui social, Giorgio Altare, difensore del Venezia, è stato l'ospite speciale della trasmissione
12.10.2023 18:50 di  Flavio Zane   vedi letture
ESCLUSIVA, Altare: "Venezia società sana. Cerco di trasmettere il mio agonismo, c'è tutto per far bene"

In calce la replica della diretta, altrimenti link: https://www.youtube.com/watch?v=TVWKdKeYk3o

Nell'appuntamento puntuale per molti dei tifosi del Venezia con Talk Show TVS, andato in onda sui social ne giornata di mercoledì 11 ottobre, a prendersi la scena è stato Giorgio Altare, ospite speciale della serata. Di seguito l'intervista integrale del difensore della squadra arancioneroverde.

Sei arrivato questa estate ma sembri inserito nel gruppo cose se fossi qui da anni. Come stai vivendo questi due mesi in un Venezia che sta superando forse anche le più rosee aspettative rispetto a quanto si pensava in estate?

"E' un ottima squadra e lo si era visto già l'anno scorso negli ultimi sei mesi che hanno fatto fino ai playoff. Si sapeva che fosse una squadra di ottima qualità anche grazie alla forza sia del mister che dei giocatori. Quest'anno stiamo proseguendo con quello che si era già visto l'anno scorso. Dovremo fare il possibile per raggiungere i nostri obiettivi, partita dopo partita. Con il lavoro si conquistano gli obiettivi, come le vittorie che stiamo ottenendo".

Quanto vi fa lavorare Vanoli da cento a mille?

"Sono passato a lavorare molti di più. Ci tiene molto sul campo, ci tiene tanto e chiede la prestazione in partita quando giochiamo".

Sei tra i giocatori che caricano maggiormente i tifosi a fine partita. Ti sarai già reso conto della percezione di come città e pubblico sta vivendo questo momento, un vero e proprio Rinascimento. Come la state vivendo nello spogliatoio? Anche perché sembra che hai già imparato a memoria tutti i cori della Curva...

"A memoria non ancora... voglio ringraziare i tifosi perché ci state e ci stanno sostenendo fin dal primo minuto. C'è una bella atmosfera, è arrivata tanta gente dai 9 mila ai 10 mila ma si parla comunque di record ed è bello fare un cammino così con loro che sono il dodicesimo uomo in campo. Ci sostengono dal primo all'ultimo minuto. Per noi è importante e fondamentale. Noi ricambieremo il tutto in campo con prestazione, determinazione e sudare la maglia. Le stesse cose che chiede il mister. Secondo me il tifoso chiede il massimo: poi non si potrà sempre vincere però l'importante è dare tutto. Ma se si da il massimo e si fa quello che chiede il mister si raggiunge l'obiettivo, cioè la vittoria".

Sei entrato nel cuore della gente per lo spirito che metti in campo. Sei il tipico difensore roccioso che ami quando gioca nella tua squadra e ti sta meno simpatico quando è nella squadra avversaria. Qual è il tuo rapporto in campo con Idzes? Sembra giochiate insieme da molto tempo anche se sono passati pochi mesi. E cosa vi chiede mister Vanoli nello specifico come coppia di centrali?

"L'intesa è data dal lavoro che stiamo facendo con il mister in settimana. Ogni giorno proviamo, sia che impostiamo a tre o a quattro abbiamo sempre delle soluzioni in base a come vengono a prenderci gli avversari. Sappiamo già tutto quello che ci chiede il mister e noi con determinazione, sacrificio e la corsa in più per il compagno lottiamo per vincere la partita. Soprattutto io con Jay nel nostro reparto sappiamo che nel calcio come nello sport in generale bisogna aiutarsi perché così raggiungi gli obiettivi prima possibile. Bisogna lavorare e continuare così. Come ho detto in presentazione, ci vuole testa bassa e pedalare. Il campionato è lungo, incontreremo sicuramente degli ostacoli, speriamo minori possibili, e continueremo il nostro cammino".

L'anno scorso hai raggiunto un certo tipo di obiettivo con il Cagliari. Vedi dei punti in comune tra la tua squadra l'anno scorso e il Venezia di questo avvio di campionato?

"E' un altro calcio. Qui si gioca molto di più con la palla e c'è più movimento. Ogni mister ha il suo metodo di lavoro. Abbiamo conquistato la promozione con un modulo diverso e un altro modo di giocare. Qui è totalmente differente: si sta notando, non c'è un modulo base. Alla fine conta che quello che fai in campo lo fai nel modo giusto e con determinazione".

Mentre ci sono dei punti comuni sotto l'aspetto mentale con quello che avete costruito al Cagliari nella parte finale di campionato? Da questo punto di vista oggi date la sensazione di essere un gruppo forte e lo fate percepire in campo. Sembra il punto principale di forza del Venezia quando si incontrano un certo tipo di avversari come il Parma nell'ultimo sabato.

"Certo, bisogna essere forti mentalmente. Credo che bisogna trovare delle cose positive per poi trasferirle in campo. Dalle partitelle, al calcio tennis... chi sta con me sa che deve vincere perché io sono competitivo a livelli altissimi. Rosico perdere anche  quando gioco a teqball quindi per me bisogna sempre dare il massimo in campo".

Fino a un anno fa si respirava un aria molto pesante nella società. Contestazione e caos, ma poi sono arrivati miracolosamente Vanoli e Antonelli e tutto sembra cambiato. Qual è la tua percezione della situazione della società e dal punto di vista dell'ambizione? Che margini di crescita vedi per la società in questo momento?

"Appena sono arrivato ho trovato un ottima aria e una società sana che crede in quello che fa dal direttore al presidente. Hanno stipulato un loro obiettivo e lo stanno seguendo per bene. Poi indipendentemente da quanto lavorano siamo noi gli artefici del cammino. Loro possono solo che incitarci e stimolarci essendo persone più esperte di noi".

Quali sono le differenze tra la difesa a tre e quella a quattro che provate in allenamento? C'è un modulo con cui ti trovi meglio? Puoi darci un parere generale sulla Serie B a circa metà del girone d'andata e dopo aver affrontate le due squadre, Parma e Palermo, probabilmente più attrezzate?

"Magari con le squadre che giocano di più sei in un certo senso più avvantaggiato perché vogliono giocare anche loro mentre le squadre di medio-bassa classifica cercano di chiudersi ed è più difficile trovare spazio e il gol. Il campionato di Serie B è molto difficile ma dovremo trovare il modo di andare a vincere anche quelle partite perché il campionato si vince cercando di fare più punti possibile. Sul modulo, noi giochiamo sempre a quattro però anche se giochiamo a tre noi non diamo riferimenti alla squadra avversaria perché possiamo interpretare entrambi. Abbiamo giocatori che per caratteristiche possono giocare sia a quattro che a tre, per esempio con il centrocampista che si butta nella linea e altre che si alzano. Come ho detto, non diamo riferimenti agli altri per crearli più difficoltà".

L'intesa con Idzes è perfetta nonostante vi conosciate da poche settimane. Il rapporto si crea anche fuori dal campo o è una magia che avviene all'interno del rettangolo verde?

"Lui è un ragazzo semplicissimo e ci sono stato anche a cena insieme con le ragazze poco tempo fa. Io mi faccio voler bene anche se c'è un bel mix tra italiani, finlandesi, islandesi e tanti giocatori che parlano in inglese . E' un bel mix. Per vincere le partite, oltre alla prestazione, ci vuole anche il gruppo sia fuori che soprattutto in campo. Creare un legame, coinvolgere anche gente che fa pochi minuti. Io ho avuto l'esperienza di giocare meno e bisogna sempre stare sul pezzo. E' una cosa molto importante e infatti lo chiede il mister. La differenza la sta facendo anche chi sta entrando dalla panchina. Perché c'è gente fresca che sta sul pezzo da quando entra fino al novantesimo o al centesimo, come Bjarki (Bjarkason ndr) che è entrato e ha fatto un grande gol (con il Modena ndr). Ragazzi giovani che han voglia di dimostrare e guadagnarsi il posto. Meritano. Meritano come tutti, a partire dallo staff e dall'organizzazione. C'è tutto per far bene quest'anno e siamo in grande forma".

Hai fatto la scelta di Joel di vivere in laguna o sei in terraferma?

"Sono in terraferma a Mestre vicino al campo e comodo".

In un intervista passata con Candela gli abbiamo chiesto chi fossero i giocatori più simpatici, che facevano gruppo e più carismatici e fece il tuo nome. Negli ultimi due anni, con il boom di tanti giocatori stranieri abbiamo subito un pochino la carenza di leadership in squadra, percepita anche nelle interviste. Ti senti un leader di questa squadra? Ce ne sono altri nello spogliatoio e un giusto equilibrio?

"Cerco di trasmettere il mio agonismo e la mia voglia di portare a casa il risultato. Il leader assoluto è Marco Modolo. Con la sua esperienza si può fare un grande campionato. D'altronde le partite si vincono in undici più quelli che entrano dalla panchina. Ci vuole determinazione, agonismo e sacrificio per il compagno per arrivare a grandi obiettivi. Perché quest'ultimi sono belli, momenti indimenticabili e quindi dobbiamo crederci. Non bisogna mai avere la pancia piena o non si arriva da nessuna parte".

Qual è il punto forte di questa squadra e dove si può migliorare? Al momento manca un tassello che voi vivete in allenamento e che è Jajalo che potrebbe portare moltissimo a livello carismatico e di esperienza.

"Possiamo migliorare a livello tecnico nonostante la qualità che c'è già in campo. Magari quello che un pò ci manca è la determinazione davanti alla porta. Però si è visto a col Parma, dove Pohjanpalo è stato marcato molto bene e lui con Christian ci hanno creato spazio per far fare gol ad altri come Mike (Ellertsson ndr) e Busio. Anche noi difensori diamo filo da torce davanti: se non fanno gol i nostri attaccanti devono far gol altri giocatori creando delle alternative. Come le mezzali quando si buttano dentro nei cross".

Cosa non è andato contro il Palermo, unica gara dove forse non siete stati i soliti?

"L'episodio mio sicuramente ha un pò destabilizzato. Nonostante quello lo abbiamo recuperato. Forse a livello fisico e di tensione. Non tutte le partite si riescono a vincere. Magari potevamo portare il risultato e non ci siamo riusciti. Però abbiamo cancellato e a Modena abbiamo ricominciato il nostro percorso. Speriamo non ricapitino di più sconfitte. Cercheremo di limitare gli errori".