Niang, perché il Venezia lo aveva scelto? Henry diverso, ma stesso risultato

05.08.2021 08:00 di  Davide Turco   vedi letture
Niang, perché il Venezia lo aveva scelto? Henry diverso, ma stesso risultato
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

M’Baye Niang, 26 anni, è la telenovela del mercato estivo del Venezia e ora c’è pessimismo sulla buona riuscita dell’operazione. Già da quando il suo nome era iniziato a circolare in rete le perplessità erano molte, sia vista la fama di talento mai veramente esploso, sia vista la discontinuità dell’attaccante francese, che non è proprio il massimo per una squadra che punta a salvarsi in un campionato altamente competitivo. A quanto pare, però, la richiesta di portarlo in laguna era arrivata direttamente da mister Paolo Zanetti. Perché dunque i Leoni speravano di chiudere il colpo?

Niang si sarebbe andato ad aggiungere ad un reparto offensivo formato da Aramu, Di Mariano, Forte, Johnsen e Karlsson. Il francese poteva essere molto utile per completare il reparto in quanto abile sia come puro esterno d’attacco alla Johnsen, sia come prima punta mobile alla Forte (dove manca un elemento), ruolo che ha già ricoperto più volte in carriera. Questa duttilità avrebbe potuto permettere a Zanetti di alternare gli uomini ma soprattutto il modo di giocare della sua squadra a seconda del tipo di partita che si vuole disputare. Immagino per esempio un possibile 4-3-1-2 con Aramu dietro a Niang e Forte, ma anche un 4-3-3 con Forte punta centrale e Niang e Johnsen ad agire come esterni, con l’ex Milan che poteva tranquillamente intercambiarsi con lo squalo per non dare punti di riferimento.

La scommessa pare però non si farà, dato che da M’Baye Niang sono arrivate richieste giudicate troppo elevate dalla società lagunare. Caduto il jolly a questo punto la società ha deciso di andare dove si sente maggiormente la necessità di un elemento. L’ex Milan può fare la prima punta, Thomas Henry, il nome nuovo, è invece centravanti di professione. Alto ma al contempo agile, è seguito da tempo dai Leoni e ora il colpo si può provare a chiudere. Una punta di questo tipo consentirebbe, anche se in modo diverso, di utilizzare comunque più moduli, con Zanetti che vedrebbe la sua richiesta di duttilità soddisfatta, anche se non proprio nei modi previsti inizialmente.