Venezia, Vanoli: "Per la mentalità vincente c’è bisogno di un processo, noi stiamo imparando, la Cremonese è già pronta"
Mister Paolo Vanoli ha inquadrato la sfida di domani del Venezia contro la Cremonese. Queste le sue parole in conferenza stampa.
La prossima gara è uno scontro diretto con la Cremonese:
“Come tutte le partite di insidie ce ne saranno tante. Incontriamo la squadra che ha per me la rosa più completa della Serie B. Ha fatto un po’ di fatica all’inizio, è normale subire un po’ il contraccolpo della retrocessione, ma si sono ripresi anche velocemente. Stanno seguendo le idee del nuovo allenatore e penso che alla lunga sarà una concorrente alla promozione diretta”.
Situazione infortunati:
“Sverko e Zampano sono recuperati, gli altri sono lungodegenti, resteranno fuori Olivieri, Idzes, Joronen, Pohjanpalo e Svoboda. La settimana prossima però qualcuno potrebbe aumentare i carichi”.
Ce l’avevi con qualcuno in particolare nel monologo finale post Ascoli?
“Non ce l’ho con nessuno, ho detto solo che a volte bisogna capire che cosa si sta facendo e il come si è arrivati a farlo. Una cosa ordinaria è che sia lassù la Cremonese, non il Venezia. Noi dobbiamo vivere d’entusiasmo, è positività, è fare qualcosa in più rispetto a quello che sai fare, ma senza perdere l’umiltà che ti ha portato a essere lì. Viviamo questo entusiasmo, ma non perdiamo mai l’umiltà. La mia paura più grossa è che non vorrei che se perdiamo una partita scoppiano i musoni, questo mi fa paura. Se si perde una partita basta, si volta pagina si riprende e si continua. Ai miei giocatori dico uguale, gli dico sempre di continuare a fare i professionisti con allegria, ho fatto il calciatore, so come funzionano certe dinamiche. I tifosi quando riempiono lo stadio ci aiutano e vuol dire che anche tu fai qualcosa in più, cose che messe insieme devono portarci a vincere. E’ un attimo però passare dall’umiltà alla presunzione. Le squadre vere approfittano di questi momenti tenendo a mente che a Cremona sarà difficilissima. Per superare la Cremonese dovrai dare tutto, loro possono superarci dando anche il 90%. Per essere al 100% noi dobbiamo essere pronti tutti, chi è rimasto fuori deve recuperare in fretta, perché abbiamo bisogno di tutti per restare in un sogno. Zanetti e Novellino qui hanno vinto, noi non si vince a metà il campionato, dobbiamo arrivare fino in fondo e per fare grandi cose bisogna continuare fino in fondo. Avete visto con l’Ascoli, quando giochiamo da Venezia andiamo sul 2-0, appena prendi gol vai in difficoltà, perché dobbiamo ancora crescere, non siamo già fatti e finiti. Per avere una mentalità vincente c’è bisogno di un processo. L’ho vissuto all’Inter, è diventata forte quando ha vinto lo Scudetto, da lì ha imparato a vincere. La Cremonese sa in Serie B come si vince. Noi stiamo imparando e il nostro percorso è lungo”.
“È una cosa che dico serenamente a tutti, anche ai tifosi. L’anno scorso tutto quello che veniva era di guadagnato, quest’anno basta un pareggio e sembra subito che non abbiamo guadagnato più nulla. La strada è ancora lunga, non funziona così. Sento un po’ questo nell’ambiente, oggi se il Venezia pareggia, gioca un pochino meno bene non va più bene. Ci siamo divertiti tutti e dobbiamo continuare a divertirci, sapendo che in questo momento qua abbiamo avuto tanti infortuni, che abbiamo superato grazie all’organizzazione e chi è subentrato, però conosco il calcio, la cosa più bella è vedere Venezia e i tifosi orgogliosi di andare in trasferta. Questa è sicuramente una cosa bella, noi dobbiamo riuscire a mantenerla ricordandoci che abbiamo fatto 33 punti, che è un qualcosa di straordinario, non ordinario, chi viene intervistato dice sempre che non si aspettava il Venezia così tanto in alto. Di questo ne sono consapevole e l’ho detto dall’inizio, io sto in silenzio e sono ambizioso, lo stesso dev’essere la mia squadra, dev’essere un carroarmato. Talvolta si vorrebbe da Manchester City, ma non lo siamo e la forza di questa squadra e che nei momenti di difficoltà sa tirarsi su le maniche e lavorare nonostante ci siano tanti giovani. Con l?Ascoli poi subentra Jajalo che è un’arma in più per i giovani, i nostri giovani però stanno facendo molto bene”.
TVS Giuseppe Malaguti – Hai la tentazione di usare Jajalo dal primo minuto?
“Dev’essere un giocatore importante per il nostro club, per i nostri giovani. Indipendentemente che giochi o che parta dalla panchina, dev’essere importante per la nostra crescita. Dev’essere un esempio, ogni tanto magari mi prendono in giro perché Mato lo chiamo maestro, ma è uno di quei giocatori di cui mostro i movimenti perché ha tantissima esperienza. Domani vedremo se ci sarà l’occasione per usarlo, è sicuramente una carta in più perché nel girone di ritorno le cose cambiano, basti vedere il Cosenza che era ultimo e poi è risalito”.
La Cremonese:
“La paragono un po’ al Genoa dell’anno scorso. Rispetto a noi il percorso è stato diverso, il Venezia l’anno scorso aveva tanti stranieri, fargli capire dove si trovavano ha richiesto tempo, la Cremonese ha una rosa con tanti giocatori che conoscono alla perfezione la Serie B. Coda, Zanimacchia, Castagnetti, Bianchetti, Majer, tanti ragazzi in rosa che conoscono la categoria, per non parlare di Vazquez o Okereke che era con noi. Hanno cominciato con un ottimo tecnico come Ballardini che ha dato continuato e con Stroppa, comunque, come sistema di gioco hanno continuato a lavorare, poi Stroppa ha vinto a Monza, anche lui sa come si vince. Sanno che questa per loro sarà una gara importante per non staccarsi, noi dovremo essere altrettanto consapevoli che servirà una grande prestazione per uscire con un risultato positivo. Non penso di andare lì e fare novanta minuti la partita, ma siamo primi in classifica perché abbiamo dimostrato le nostre qualità e dovremo confermarle, migliorando dove serve”.
Il filotto positivo di risultati:
“Fino alla fine del girone d’andata guardiamo alla prestazione. Contro il Palermo abbiamo preso una bastonata di tre gol, ma ho detto che avevo visto il miglior Venezia dell’anno e infatti da lì siamo riusciti a risalire. Nella prestazione c’è tutto, se vinci ma non hai la prestazione alla fine lo paghi. Siamo lassù perché ce lo meritiamo per come giochiamo, poi sicuramente alcuni momenti della gara vanno gestiti meglio, ma siamo lassù con dei meriti”.
Come si contiene il miglior attacco della B?
“Giocando di squadra, sapendo la pericolosità dell’attaccante, quando prendi questi attaccanti qua sai che percorso vuole fare una squadra. Però devo dire che noi abbiamo attualmente in campionato la miglior difesa; quindi, ho difensori che hanno voglia e stimoli per confrontarsi con questi attaccanti. Penso alla gara con il Cagliari, abbiamo fatto una grande gara ma Lapadula in un attimo ci ha fatto due gol. I difensori si devono galvanizzare ad incontrare certi giocatori, io mi galvanizzavo, spero accada anche ai miei giocatori”.
Johnsen autore di un altro grande assist:
“Johnsen l’importante è che lavori per la squadra, poi come Coda quando ha il colpo d’intuito è bello. Non tolgo mai la fantasia a un giocatore, però bisogna continuare a lavorare per dare il proprio apporto alla squadra. La discontinuità non è quando non fai gol, arriva quando non aiuti la squadra. Sta maturando, sono contento, sono la bellezza anche del calcio questi giocatori qui, non dimentichiamoci però anche del lavoro fatto da Pierini, ha fatto un grande lavoro”.
Il Parma in Coppa Italia ha messo in grossa difficoltà la Fiorentina:
“La Serie B è molto difficile, ci sono tanti tecnici bravi, guardate Vivarini, il Catanzaro fa un ottimo calcio. Ci sono tanti tecnici preparati e sappiamo benissimo che tutto il mondo ci invidia gli allenatori italiani, fuori dai nostri confini hanno sempre vinto. Conte, Ancelotti, Ranieri che ha fatto un capolavoro. Il Parma è sempre stato riconosciuto che ha una squadra giovane, talentuosa, importante, contro la Fiorentina lo ha dimostrato, lo si è visto, ma in B lo avevano già dimostrato. Il problema è che in B ogni fine settimana devi affrontare un tipo di calcio diverso. In questo momento riconosco le difficoltà che ti presenta una grande squadra come la Cremonese. Per me tutte le partite sono fondamentali, a Cremona incontreremo un avversario forte, ma noi non siamo da meno, poi loro hanno strategie e caratteristiche completamente diverse. Il Parma è lì perché se lo merita, è giovane, è forte ed è una candidata, la Cremonese arriverà step by step, le altre poi si lotta”.