VeneziaMestre, un punto e tanta stanchezza.

22.12.2020 22:43 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
VeneziaMestre, un punto e tanta stanchezza.

Non credo che ci ricorderemo di questa partita in futuro, né di come sarebbe potuta finire se solo qualche pallone fosse girato in un altro modo. Ha vinto la stanchezza, da ambo le parti. Ma bisogna saper accettare anche serate come questa, quando le gambe non vanno, le idee sono confuse e la voglia non basta per portare a casa la seconda vittoria consecutiva in terra calabra. Ha funzionato poco nel VeneziaMestre, nonostante una superiorità che a volte appariva evidente, ma che troppo spesso è stata vanificata da imprecisione e poca cattiveria. Abbiamo avuto le occasioni per vincerla, una di esse con grande probabilità toglierà il sonno al Doge per qualche notte, ma è altresì vero che pure i padroni di casa hanno sfiorato il vantaggio in un paio di circostanze, malgrado una sterilità innegabile del reparto offensivo. E’ comunque un’Unione che ha provato a comandare, con un Cosenza che è sembrato rispettare anche troppo la squadra di Zanetti, concedendo possesso e baricentro. Ma i ritmi bassi sono stati il limite degli arancioneroverdi che non hanno saputo accompagnare quasi mai la manovra con gli esterni bassi, lasciando troppo isolato il tridente offensivo. Le armi veneziane sono così apparse decisamente con le polveri bagnati, partendo da un Aramu in palese giornata no, passando per un bomber Forte che sembra aver bisogno di riposo, e concludendo con Johnsen che ancora una volta ha dato la sensazione di poter spaccare il match, ma che continua a perdersi nei momenti decisivi. L’assenza, oramai definitiva, di Maleh risalta ancor di più quando c’è bisogno del cambio di passo, di quell’accelerazione che l’italo marocchino sapeva regalare; c’è da lavorarci, soprattutto sull’idea di fondo di un centrocampo così tecnico. Volitivo e combattivo Capello, sebbene il dilemma sulla sua posizione in campo terrà banco ancora per parecchio. Si è confermato Svoboda, ed è una splendida notizia anche per l’affiatamento con un Ceccaroni impeccabile.

Continua dunque la serie positiva, aumenta la consapevolezza nei propri mezzi, cresce l’autostima di un gruppo che anche con le forze ridotte al lumicino riesce a non crollare, offre una prestazione dignitosa e porta a casa un punto che fa comunque classifica e morale. Mancano ancora alcune partite al riposo invernale e riuscire a recuperare energie fisiche e mentali sarà a chiave per riuscire a mantenersi nella zona più nobile della classifica. Poi inizierà il mercato, dove scopriremo se questo leone ha ancora appetito, e se i sogni del popolo arancioneroverde potranno definitivamente spiccare il volo.

Avanti Unione!