Cuisance: "Ho scelto di restare per gratitudine per il club. La 10? Mi dà responsabilità"

31.08.2022 15:26 di Davide Marchiol Twitter:    vedi letture
Fonte: Giuseppe Malaguti, trascrizione a cura di Davide Marchiol
Cuisance: "Ho scelto di restare per gratitudine per il club. La 10? Mi dà responsabilità"
© foto di Jure Šadl

Mickael Cuisance ha parlato in conferenza stampa per fare il suo punto della situazione in casa Venezia. Queste le sue dichiarazioni.

Due partite e due gol importanti:

“Chiaramente fa sempre piacere avere un ruolo decisivo, ma la stagione è cominciata da tre giornate, è presto, dobbiamo continuare su questa strada e valutare di volta in volta i progressi”.

TVS Giuseppe Malaguti – Ti aspettavi di avere un impatto così importante già in queste gare? La scelta della maglia numero 10 dimostra personalità:

“Sicuramente lavoro ogni giorno per ottenere il meglio dalle mie prestazioni, la stagione è lunga, quindi il lavoro dev’essere costante per mantenere questi livelli”.

La scelta di restare:

“Chiaramente non è stata una decisione semplice, ma ho considerato l’essere arrivato solo a gennaio e il rapporto che ho con i compagni, mi trovo bene con loro. E’ prevalsa la gratitudine alla fine per il club e la cosa mi ha spinto a continuare”.

La Serie A:

“Gli ultimi sei mesi in Serie A non sono stati semplici, ma perché è una categoria anche difficile già di per se con tante squadre molto forti, ma ho un conto aperto con la categoria, lavoro per quell’obiettivo, per quanto riguarda la posizione non ho preferenze, mi trovo bene ovunque a centrocampo”.

La scelta della 10:

“Ho scelto la 10 perché è un numero che ha un peso e una responsabilità e voglio questa responsabilità nel trascinare i compagni e farmi aiutare da loro, è stata una scelta di consapevolezza”.

Un giudizio su questo avvio di campionato:

“Le partite che abbiamo giocato finora sono state molto differenti una dall’altra, proprio per le circostanze in cui ci siamo ritrovati a giocare. Però ogni gara è utile per imparare, abbiamo fatto alcune cose bene altre meno bene, ci aiuta a lavorare. La squadra ha grande potenziale e ambizione, ma dobbiamo lavorare giorno dopo giorno, anche in termini di tempi la stagione sarà molto lunga”.

Fisicamente a che punto sei?

“Per quanto riguarda la condizione fisica mi sento in ottima forma e pronto per giocare in ogni partita, nonostante l’arrivo un po’ tardi in ritiro il lavoro che poi è stato fatto è stato duro e i problemi dell’estate sono risolti. Ho piena fiducia nel mister che sa che la mia condizione è al massimo e sono a disposizione per fare ciò che chiede il tecnico”.

Cosa hai imparato nei sei mesi di Serie A?

“Chiaramente la Serie A è stata una lezione per l’intera squadra e società che era da tanti anni che non era nella massima serie, non so indicare una sola partita che mi ha fatto imparare tanto perché ogni avversario ti insegna qualcosa, tutto il bagaglio della A ce lo portiamo in B per tornare su il prima possibile”.

Bisogna segnare prima e anche subire di meno:

“Convivono un po’ entrambi gli aspetti, l’obiettivo sarebbe quello di segnare per primi e andare in vantaggio, ma le rimonte indicano anche che il morale della squadra è tale che prevale il desiderio di rifarsi e non di mollare. L’obiettivo per le prossime gare chiaramente è concedere il meno possibile all’avversario e segnare per primi”.

Senti di poter essere uno dei leader di questa squadra? C’è qualche compagno che sta facendo da trascinatore?

“Non mi sento di poter esprimere giudizi sulle mie capacità di leader e di trascinatore, ma neanche su quelle dei miei compagni, ci sono tante personalità forti, veterani, in spogliatoio ci sono tanti giocatori che possono essere trascinatori e leader e posso solo essere contento di essere qui”.

Il tatuaggio sull’avambraccio:

“E’ un tatuaggio dedicato a mio figlio nato nel marzo scorso, c’è l’ora in cui è nato e poi un angelo che lo protegga”