Venezia, Adorante: "Mi ispiro a Icardi. Pohjanpalo? Ambisco ad avvicinarmi a quello che ha fatto qui"

27.08.2025 14:55 di  Flavio Zane   vedi letture
Venezia, Adorante: "Mi ispiro a Icardi. Pohjanpalo? Ambisco ad avvicinarmi a quello che ha fatto qui"

In conferenza stampa, è intervenuto l'attaccante del Venezia, Andrea Adorante. Di seguito le sue risposte alle domande poste dai giornalisti in sala.

Cosa ti ha fatto scegliere il Venezia? Quali sono le tue prime impressioni dal tuo arrivo?

"Non ho esitato molto al fatto di venire qui a Venezia. Appena ho capito la voglia del club di avermi qui in squadra sono venuto subito, soprattutto per un fattore di miglioramento, sia personale, sia come uomo e sia come calciatore".

Quali sono le tue caratteristiche principali?

"Mi reputo un calciatore che si mette a disposizione della squadra e del mister, che penso sia la cosa principale. In campo credo di essere un attaccante d'area di rigore a cui piace comunicare e giocare con la squadra. Però, la priorità è quella di mettermi a disposizione. Il gol è un pallino importante per me, ma non penso solo a quello".

C'è un giocatore a cui ti ispiri tra stranieri e italiani?

"Mi sono sempre ispirato a giocatori come Lewandowski o Icardi e con quest'ultimo ho avuto la fortuna di allenarmici insieme. Di giocatori italiani ce ne sono tanti, ma principalmente guardavo Icardi e lo guardo anche tutt'ora, anche se purtroppo ha avuto questo infortunio. Mi sono ispirato tanto a lui e da lui ho imparato tanto".

Nella prossima partita incontrerai il tuo recente passato: riuscirai a mettere da parte l'emozione di affrontare la Juve Stabia? Che accoglienza ti aspetti dai tuoi ex tifosi?

"L'emozione sarà sicuramente messa da parte, nel senso che salterà fuori dopo la partita. Penserò al campo come ho sempre fatto. Dai tifosi spero di essere accolto al massimo. Naturalmente è una partita di calcio ed è giusto che ci siano i tifosi che tifino per la loro squadra, quindi non so cosa mi aspetterà. Io ho rispetto per la squadra e la società che mi hanno fatto ritrovare il percorso sul quale mi ero perso, facendomi ritrovare la strada, re-inquadrandomi. Per il resto, punterò a dare il massimo".

Come mai dici che avevi smarrito la direzione?

"Ci sono stati tanti episodi ed eventi, ma è successo soprattutto per colpa mia. I calciatori danno sempre la colpa agli altri, però principalmente penso sia colpa di se stessi se qualcosa non arriva. Non so cosa potevo far meglio o cosa ho fatto, però adesso sono contento di essere qui e di dare il mio contributo. Sono contento di essere in un club così forte e ambizioso".

TVS - Come ti stai trovando con mister Stroppa? Che tipo di allenatore è e che tipo di lavoro state facendo?

"Con mister Stroppa mi trovo molto bene. E' un mister molto propositivo a cui piace far giocare con la palla, ma che va anche più al sodo. Non gli piace il palleggio sterile, ma vuole andare presto a far gol e a far male agli avversari. Sicuramente è un calcio che richiede un pò di tempo, quello che serve per far amalgamare i compagni e per capire le richieste durante la partita. Quindi ci vorrà un pò di tempo, ma siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare così".

TVS - Secondo te qual è l'obiettivo del Venezia?

"Penso che sia pensare di partita in partita. Il campionato di Serie B non è facile e dobbiamo pensare di far bene ogni partita, migliorandoci soprattutto in allenamento. Bisogna arrivare a portare a casa, non dico punti, ma i miglioramenti che si fanno durante l'allenamento, portandoli in partita e infine rivedendo quello che si è fatto bene o male".

Tornano al match contro il Bari, qual è la tua interpretazione dei falli che ti hanno fischiato sui due gol annullati?

"Sul secondo gol annullato, quello dell'intervento su Vicari e del successivo gol di Bjarkason, secondo me è un contatto di gioco. Però, giustamente l'arbitro ha visto che non guardavo principalmente la palla e ha dato fallo. Non condivido, ma è una situazione di gioco. Sul primo secondo me era fallo su Partipilo perché quando sono andato a calciare ho preso lui e non il pallone".

TVS - Cosa ti ha lasciato l'esperienza alle giovanili dell'Inter e la gavetta in Serie C con le diverse squadre?

"Sono quelle esperienze che mi hanno fatto arrivare qua e hanno costruito quell'ambizione personale che ho adesso per raggiungere qualsiasi tipo di sogno personale, sia come uomo che come calciatore. L'Inter mi ha formato come uomo, perché sono andato lì a quindici anni, partendo da casa e lasciando la mia famiglia. Mi ha cresciuto e piano piano, dalle giovanili fino ad arrivare in Primavera, ho avuto la possibilità di allenarmi in prima squadra, quindi di farlo con giocatori di quel calibro che mi hanno formato anche come calciatore.

Le esperienze in Serie C mi hanno dato tantissimo , nonostante abbia giocato poco. Ho avuto la possibilità di allenarmi con giocatori di un certo livello e, essendo le prime esperienze che facevo al di fuori della Primavera, come quella del Messina, sono esperienze che ti fanno crescere. Sembra che giocando poco non hai spazio, ma allenandoti e facendoti i tuoi primi passi, ti danno quella formazione che ti permette di poter esplodere in un futuro. Però, spero più in la di dare di più".

TVS - Seppur con qualche mese di distanza, sei arrivato al Venezia al posto di Pohjanpalo: pensi mai a questa eredità? Senti la responsabilità di sostituirlo?

"Sicuramente è qualcosa a cui qualcuno pensa perché Pohjanpalo è stato uno dei giocatori fondamentali qui. Penso sia normale pensarci e ambire a fare qualcosa di simile, però pressioni non ne sento e penso siamo anche due giocatori diversi da un certo punto di vista. Io penso a me stesso e a quello che posso dare al Venezia e alla squadra. Cercherò sempre di far sudare la maglietta, che credo sia la cosa più importante, e il resto verrà da sè".

A tuo avviso, quali sono le avversarie del Venezia per la promozione?

"Il campionato di Serie B è difficile e l'ho vissuto l'anno scorso. Eravamo una squadretta, ma che credeva in quello che faceva. Ambivamo a qualcosa di grande, ma non pensavamo di arrivare alle semifinali play off. Pensavamo prima a salvarci e lo abbiamo fatto anticipatamente per poi, piano piano, arrivare fino alle semifinali. Ci sono tante dinamiche in campionato che mi portano a non saper dare una risposta a questa domanda. L'importante è che pensiamo a noi stessi, migliorandoci giorno dopo giorno. Naturalmente l'obiettivo deve essere sempre quello in grande, però penso ci siano obiettivi principali prima e che sono quelli della salvezza, poi del play off e poi si vedrà".

Non mancheranno le sorprese?

"Daremo tutto per arrivare a quello che si spera".

Che differenze hai notato qui rispetto alla Juve Stabia a livello di ambiente, squadra e allenamenti?

"Sicuramente il calore di questa città e il blasone di questa squadra è altissimo. C'è tanto calore da parte dei tifosi e vestire una maglia del genere credo sia un onore incredibile".