Il VeneziaMestre impatta sotto gli occhi di una meravigliosa curva sud

04.09.2023 02:18 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Il VeneziaMestre impatta sotto gli occhi di una meravigliosa curva sud

La nostra vittoria più grande sta tutta in questa curva, in questa gente. Nei volti che ritrovo dopo così tanto tempo a fianco a me, quegli occhi pieni di passione e gioia per una squadra che ci rende orgogliosi e fieri di portare i nostri colori in giro per il paese. Dopo aver sperimentato il conflitto, tutto è chiamato alla riconciliazione e poi, alla fusione. Quella fusione che finalmente abbiamo riscoperto con quei ragazzi che vestono la nostra maglia, con quella società che ha intrapreso la strada giusta, quella dell’ascolto. Ed il risultato non può che essere questo, dove una squadra di pallone si incarna totalmente come simbolo di un intero popolo; è l’abbraccio della venezianità, dove l’unionismo dovrà diventare, e sta diventando, l’obiettivo da centrare, un VeneziaMestre come esempio ed emblema delle speranze e della grandezza di questa gente, della nostra gente. Ed i ragazzi di Vanoli si sono calati perfettamente nel ruolo di chi ha l’unico scopo di far sognare, di lottare per chi non è più disposto a svendere e dimenticare le proprie origini, la propria storia. Nonostante una partita sofferta, rognosa, fastidiosa come lo stesso Cittadella sa essere, l’Unione dimostra di volersi migliorare, di ambire alla vittoria, sempre e comunque. Non l’avremmo meritata la vittoria, come non l’avrebbero meritata i  nostri avversari; complicato portare a casa i tre punti quando si crea poco, quando la mediana fatica nel trovare ritmo e distanze con il nuovo modulo adattato per l’occasione, quando gli avversari attaccano le nostre fonti di gioco e si fatica tremendamente a trovare le alternative. Ma se nel primo tempo la pressione e le occasioni pendono agilmente verso la sponda granata, è ancora una volta la ripresa a regalarci il VeneziaMestre migliore, abile nell’invertire l’inerzia della gara e ad alzare quel baricentro rimasto troppo basso nei primi 45 di gioco. Probabilmente è la quinta partita in venti giorni a tagliare l’aggressività degli arancioneroverdi che quando giocano a basso ritmo stentano a proporre quel calcio che abbiamo dimostrato di saper proporre. Così il primo tempo si trasforma in una corrida in cui sovente sono i padroni di casa ad uscirne vincitori, mentre i lagunari sono costretti ad ancorare i terzini, provando a respirare cercando la testa di Pojhanpalo e qualche guizzo di Pierini. Andersen lotta ma non entusiasma per personalità ed idee di gioco, mentre sia Lella che Tessman alternano lampi di qualità a minuti di nulla. Bjarkason si conferma invece in grandissimo spolvero, in particolare dal punto di vista mentale, dimostrando la propria voglia e la propria crescita. La seconda frazione aumenta invece la consapevolezza dell’Unione che pare approfittare del naturale calo dei patavini. I cambi sembrano spingere il VeneziaMestre all’arrembaggio, ma la ruggine estiva sembra colpire la concretezza dell’ultimo passaggio. I nuovi entrati non incidono, sebbene la coppia vichinga dia la sensazione di essere quella più adatta ad attaccare l’alta classifica.  E’ comunque una squadra, quella di Vanoli, che appare matura nel saper leggere i momenti della gara, e conscia dell’importanza del muovere la classifica. I ragazzi hanno voglia di imparare a conoscersi, provando a costruire mattone dopo mattone quell’autostima che sarà fondamentale nel corso della stagione. Il lungo applauso finale della sud rende quindi onore ad una primissima parte di stagione di assoluta soddisfazione, sia per ciò che si vede in campo, sia per quello che i gruppi della curva stanno costruendo dietro alle balaustre. Perché è ormai chiaro che c’è un unico modo per realizzare il nostro sogno, ed è quello di marciare uniti, sostenerci a vicenda, tracciare un sentiero realista ma ambizioso, continuando a trasportare questa città verso quel successo che abbiamo la necessità di dimostrare. Un passo alla volta, sempre al tuo fianco.

Avanti Unione.