VeneziaMestre, quanto è dolce il gusto della vittoria

22.08.2022 00:59 di Manuel Listuzzi   vedi letture
VeneziaMestre, quanto è dolce il gusto della vittoria

Beh diciamocelo. Fa uno strano effetto ritrovare un VeneziaMestre che fa la partita, la prova ad ammaestrare in ogni modo, compreso quello disordinato, va sotto per il gusto di farci disperatamente sentire coinvolti, per poi reagire da squadra vera, senza perdere la testa, sublimando con quel pizzico di fortuna che pensavamo smarrito definitivamente nelle pieghe del Karma una vittoria di cui avevamo un dannato, impellente, bisogno. 

Eh già, è proprio così. Possiamo (e forse dobbiamo) parlare per settimane di tutto ciò che ci infastidisce, dei timori di un ritorno all’anonimato sportivo, di quel che vorremmo diverso e decisamente più vicino, ma quel che sconvolge i nostri umori, che ci fa inorgoglire e palpitare, maledire e sognare, è sempre e comunque il terreno di gioco. 

Ed è un palcoscenico che oggi ha mostrato un’Unione in fase di costruzione, decisamente acerba nella gestione della fase offensiva, ma paradossalmente consapevole di una certa qualità, di un’esperienza che alla lunga può assottigliare il gap con le big di questo torneo. Per una volta dopo un’oceano di tempo siamo noi a spuntarla all’ultimo respiro; ed in quella rocambolesca auto zampata ci sta tutta la storia di un match che ci ha visto dominare per tre quarti di campo ma che ha evidenziato carenze nel reparto avanzato che vanno per forza di cose sedate se veramente si vuole puntare ad un campionato di vertice. Di fronte ad una delle compagini meno dotate della lega si è infatti faticato troppo per trovare buone occasioni con una squadra che ha dato raramente la sensazione di marciare compatta ed omogenea verso l’obiettivo. L’ennesima prestazione sottotono di un Busio che ha dimostrato una volta di più di faticare moltissimo nel ruolo di play, incapace di garantire allo stesso tempo sicurezza nel palleggio ed idee degne di nota. Stanno probabilmente qui i problemi di questo VeneziaMestre in stato embrionale, in una manovra che raramente riusciva ad innescare con i tempi giusti le catene laterali e facendosi trovare a volte sbilanciata in fase di ripiegamento. Ma ci sono anche note positive da sottolineare, e se la copertina la merita un giocatore che può realmente spaccare il torneo come Cuisance, va anche detto che si son visti lampi di uno Johnsen che, quando in fiducia, può strappare i match. In crescita anche Tessman, in particolare dopo l’uscita del connazionale che ha come alleggerito i suoi compiti in impostazione. Se invece i due terminali Novakovich e Pierini hanno ancora da dimostrare il loro reale valore (o almeno così si spera), l’ingresso del nuovo bomber finlandese ha comunque portato agli arancioneroverdi un assist ed una ventata di peso in area avversaria. La difesa è apparsa compatta ed ordinata, mentre bisognerà lavorare molto sulle diagonali degli esterni bassi, che se da un lato garantiscono spinta a discreta qualità oltre i 50 metri, hanno bisogno di alzare il livello in ripiegamento per donare a Javorcic quella sicurezza che è marchio di fabbrica del suo calcio.

Insomma, ci avete finalmente fatto riassaporare il gusto di una vittoria. Ci avete fatto vedere che il carattere non manca e che il gruppo sembra pian piano iniziare a formarsi. 

Ora serve diventare squadra per risvegliare una città ancora confusa e delusa di un’annata da incubo.

Noi saremo in ogni caso al vostro fianco, perché il VeneziaMestre è l’unica cosa che conta, e che sempre conterà.

Avanti Unione!