Reyer, DS Frosini: "Abbiamo allestito una squadra di alto profilo che sta lavorando per competere ad alto livello"

Nel primo pomeriggio di oggi la Reyer Venezia ha presentato il nuovo direttore sportivo Alessandro Frosini. Frosini è un direttore sportivo di grande esperienza che in passato ha lavorato per nove stagioni a Reggio Emilia con cui ha ottenuto la promozione in Serie A, due finali Scudetto, una Supercoppa e la FIBA Eurochallenge. In seguito, si trasferisce alla Scaligera Verona con il ruolo di General Manager e direttore sportivo, conquistando una promozione in Serie A e sviluppa il progetto sportivo della Scaligera.
"Prima di tutto ci tengo a ringraziare la proprietà e il Presidente Casarin, per la grande opportunità che mi è stata concessa. Sono arrivato in Reyer da un mese e mezzo abbondante. Chiaramente sono entrato in punta di piedi cercando di capire che tipo di club è la Reyer, anche se da fuori l'idea che avevo di questa società era di un club di altissimo livello. Ora che vivo il club dall'interno posso confermare che la struttura, il pensiero e la visione del club stanno confermando le mie aspettative.
Per me essere qui è un piacere e un onore, ma anche una responsabilità cercando di dare il mio meglio cercando di portare idee nuove e i giusti suggerimenti per permettere a questa società di essere uno dei primi club in Italia.
In vista della prossima stagione ho sensazioni positive, chiaramente siamo solo all'inizio della stagione e la squadra è stata costruita con sei giocatori nuovi. Ma la continuità è rimasta con la conferma dello staff tecnico delle ultime stagioni.
Adesso stiamo partendo cercando di mettere un mattoncino nuovo giorno dopo giorno per poter aiutare la squadra a farsi trovare pronta all'esordio stagionale in Eurocup del 30 settembre".
Quali sono gli elementi, le idee che cercherà di portare alla squadra? Lei ha accumulato tanta esperienza nelle scorse stagioni. Cosa può fare la differenza in una stagione dove affronterete due competizioni come Campionato e Eurocup?
"In questa stagione sarà fondamentale che a squadra impari l'etica del lavoro, l'ambizione di voler competere ad alto livello. Io stesso insieme allo staff tecnico cercheremo di trasmettere l'importanza di questi fattori ai ragazzi e all'ambiente.
Io ho avuto la fortuna di giocare ad altissimo livello e di vincere trofei importanti. In carriera ho vinto trofei importanti sia da giocatore che da dirigente, chiaro che anch'io ho mancato degli appuntamenti importanti, ma questo fa parte dello sport.
Dentro di me sento di essere un vincente, con un idea di come lavorare sulla squadra.
L'obiettivo del club è quello di competere ad alto livello in entrambe le competizioni e per riuscirci dovremmo essere bravi a lavorare giorno per giorno, mettendo di volta in volta un mattoncino".
Quali sono le caratteristiche e lo stile di gioco della squadra che avete costruito?
"Ricalcando lo stile di gioco di coach Spahija abbiamo cercato dei giocatori leggermente diversi rispetto a quelli della scorsa stagione. Abbiamo aggiunto in squadra giocatori di talento offensivo e fisicità, come Bowman, Valentine e Cole che è un playmaker piccolo, solido e coriaceo. Poi abbiamo cercato di dare un po' più di pericolosità sul perimetro, spostando un giocatore straniero in più sugli esterni. Poi abbiamo preso un centro fisico come Horton che però è molto dinamico, verticale, che ha bisogno di essere innescato dagli esterni, ma che con la sua velocità in pick and roll crea vantaggi sia per se stesso che per i compagni, perché le difese in qualche modo saranno costrette a stringersi.
Siamo qui tutti i giorni a lavorare per far si che la squadra possa giocare la miglior pallacanestro possibile, ma questo si costruisce con il lavoro quotidiano".
È stato tutta la settimana a Falcade, che impressione ha avuto da questa prima settimana di ritiro?
"L'impressione è ottima perché vedo da parte di tutti la disponibilità di impegno, sacrificio e la voglia di allenarsi al 100%. Abbiamo giocato la prima amichevole in condizioni fisiche non ottimale per via dei carichi di lavoro elevati. E soprattutto nei primi due quarti la squadra è sembrata un po' imballata a livello fisico. Nel secondo tempo mi è piaciuta la reazione della squadra alle difficoltà, in un amichevole contro una Verona coriacea che lotterà per vincere il campionato di Serie A2.
Però nel momento in cui noi siamo riusciti a rompere fiato e acido lattico sulle gambe, si è visto il cambio di passo della squadra evidenziando la differenza di categoria nel finale.
Chiaro che c'è ancora tanto da lavorare e siamo solo all'inizio, anche se tra 28 giorni saremo in campo per la prima partita ufficiale. Nel mentre ci sarà un percorso di amichevoli e di tornei per trovare il ritmo".
Visto il mercato, ci sono state trattative più difficili di altre? Come vede gli altri contender per il campionato, in una lega che sembra aver alzato ancora il livello?
"Il mercato non è mai facile. Le trattative con i nostri giocatori sono state abbastanza veloci perché il progetto proposto da un club come la Reyer è molto stimato tra le agenzie e i giocatori che militano in Europa. Possiamo dire che le nostre scelte di mercato sono state raggiunte.
Sulla carte è sempre facile dire che i due contender per lo scudetto saranno Milano e Bologna, poi ovviamente bisogna vedere chi saranno le avversarie quest'anno. Ovvio che noi dobbiamo pensare di essere tra le grandi protagoniste del campionato.
Noi non possiamo relegarci in una posizione secondaria, poi è chiaro che Milano e Bologna sono due squadre da Eurolega, ma noi dovremmo essere bravi a posizionarci subito dietro.
Poi ogni anno ci delle sorprese: non so se Trento riuscirà a ripetere l'ottima scorsa stagione. Sicuramente Tortona, potrà contare su un roster di buon profilo e sulla grande esperienza di coach Fioretti che esce da Milano dopo tanti anni. Per me Treviso ha allestito un roster esperto ed interessante che potrebbe far bene, contando anche sull'esperienza del nuovo General Manager Pasquini. Trieste sarà una squadra interessante per filosofica di gioco e per la mentalità della società.
Chiaro che poi sarà sempre il campo a dire la verità e a proclamare al squadra vincitrice. Come ogni anno sarà un campionato difficile e avvincente, senza risultati scontati e ogni partita sarà da sudare fino in fondo, però lo sappiamo e siamo qui per lavorare e dare il massimo.
Come vedi la Nazionale Italiana all'Europeo e quale può essere il cammino dei nostri ragazzi a questo Europeo?
"La nazionale è un bel palcoscenico per tutti i giocatori che giocano ad alto livello.
Credo che negli ultimi anni, la nostra nazionale ci abbia un po' illuso. Perché nelle scorse edizioni abbiamo avuto delle nazionali molto forti sulla carta, che avrebbero potuto raggiungere un podio o qualcosa di più.
Purtroppo negli ultimi anni non siamo riusciti ad arrivare a podio. Quest'anno partiamo sicuramente con tante difficoltà, per via delle assenze. Però c'è un gruppo ben rodato con i ragazzi che danno tutto per la maglia. Ci aspetta un campionato difficile e stasera affronteremo la Spagna. Però è una squadra che gioca con il cuore.
Adesso dobbiamo pensare a finire il girone che ci qualificherà per gli ottavi e poi faranno la differenza i vari accoppiamenti. Una volta nella fase ad eliminazione diretta saranno importanti gli accoppiamenti, ma potrebbe essere un punto di svolta in crescendo che può dare una mano ad arrivare più avanti possibile".