Contro tutto e tutti, avanti VeneziaMestre!

15.04.2023 17:26 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Contro tutto e tutti, avanti VeneziaMestre!

Crederci. Sempre. Questo conta, tutto il resto è un puro contorno. Quando l’atmosfera è quella giusta, quando sai che qualsiasi cosa accada stavolta raggiungerai il tuo scopo, quando riesci per un attimo, o novanta minuti, a nascondere i tuoi limiti concentrandoti esclusivamente sulla consapevolezza dei tuoi punti di forza, non ce n’è, per nessuno. Il calcio è e resta lo sport più bello del mondo per il filo di rasoio in cui si giocano vittorie e sconfitte, ed oggi al Penzo abbiamo avuto l’ennesima riprova di come saper cogliere l’attimo, leggere il momento, stringere i denti, possa trasformare un incubo in un sogno. Il VeneziaMestre sceso in campo contro i rosanero non è la squadra caparbia e sicura vista due giornate fa contro i comaschi, lo si percepisce fin dalle prime battute, e la rete di Brunori sull’ennesimo lapsus di un Ceppitelli oramai in balia di se stesso, ne è la prova più lampante. Nonostante l’assetto sia lo stesso, il tema tattico consolidato, la tenuta fisica apprezzabile, gli arancioneroverdi non girano. La voragine in mezzo al campo è drammatica, Tessman e Milanese escono sconfitti da ogni contrasto, perennemente in ritardo in fase difensiva e confusi in quella offensiva. Ellertson prova a tamponare offrendo ciò che può, ovvero correre, ma non basta ed il Palermo dà la sensazione di poter chiudere il match. Ma per una volta il regalo lo consegnano i nostri avversari e Johnsen è bravo ad insaccare per il punto del pari. L’Unione è consapevole di dover salvare la pelle e riesce indenne a chiudere il primo tempo in parità. Vanoli dall’alto dimostra ancora una volta di avere il coraggio giusto ed in avvio di ripresa capovolge la squadra con gli ingressi di Cheryshev ed Andersen. È la svolta. I lagunari magicamente ritrovano distanze, tempi e coraggio, e come natura ordina, l’episodio giusto che stavolta Gariglio non può proprio far finta di non vedere. Rigore di Joel e 2-1. Passano due giri di lancette ed il Vanolismo diventa arte, con il contropiede perfetto a sigillare il 3-1 di Tessman. L’Unione diventa trascendentale, la palla gira a meraviglia ed ancora una volta la dimostrazione che le fasce siano l’ago della bilancia appare evidente, con la crescita di Zampano e Candela che spostano equilibri ed incontro. Ma che stagione sarebbe senza il solito assolo dell’uomo col fischietto? Così ecco che in pochi minuti si annulla prima una rete per fuorigioco di sopracciglio di Candela e subito dopo l’apoteosi con il capolavoro del rigore donato ai siciliani, così, tanto per non far annoiare le nostre stanche vene cardiache. Ci sarebbe veramente da sorridere persino se la rete di Tutino fosse valsa come decisiva, alla luce di una stagione che ormai si sta trasformando quasi in un cabaret per i colori arancioverdi. Ed invece qui si sta parlando della nostra passione, del nostro futuro, anche se per alcuni evidentemente conta così poco. Meno male che i ragazzi di Vanoli sembrano aver colto il valore di quei minuti finali di puro terrore, riuscendo a portare a casa tre punti di platino. Questa ormai è la nostra stagione, questo il nostro destino. Cinque pagine ancora da scrivere, cinque battaglie ancora da affrontare. Minuto per minuto, trascinati da un popolo ed una provincia che nella sofferenza ha saputo tirare fuori il meglio di sè, sperando e sognando un domani più sereno.

Avanti Unione mia!