È un altro passo avanti per il VeneziaMestre

08.12.2022 19:19 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
È un altro passo avanti per il VeneziaMestre

Portiamoci a casa la reazione d’orgoglio, di rabbia, di voglia. Riportiamo in laguna un punto che fino a poche settimane fa sarebbe stato decisamente più improbabile. Proviamo a cogliere il lato positivo di questa splendida giornata di sport e fratellanza tra popoli e città che condividono gli stessi valori e la stessa passione. Ed il proverbiale bicchiere mezzo pieno lo si può cogliere nel settimo punto di queste ultime tre giornate, lo si percepisce in una rimonta confusa, arruffata, caotica ma almeno convinta. Il nuovo VeneziaMestre targato Vanoli inizia a far vedere la propria vera essenza, fatta di distanze accorciate, di aggressione sulle fasce e traversoni nel mezzo, troppo spesso vanificati però dall’imprecisione degli avanti arancioneroverdi. È ancora lunga la strada verso la piena consapevolezza dei propri mezzi, lastricata di insidie la via verso quella dose di autostima necessaria per uscire definitivamente dai bassifondi di una classifica che, fortunatamente, si fa ogni settimana più corta. Ciononostante si continuano però a notare i soliti difetti congeniti di una rosa costruita con falle evidenti, con troppi interpreti che, per motivi diversi, appaiono totalmente inadatti alla categoria ed ad una posizione in classifica che richiede tutt’altra garra ed intensità agonistica. Dispiace infatti constatare l’incapacità di evoluzione di giocatori che sulla carta facevano aspirare a ben altre prestazioni, con un Haps ancora troppo incerto nelle due fasi, con Busio che si conferma troppo banale e leggero per questi campi, ed un Pierini che al netto dell’assist dell’uno a due non riesce ad incidere minimamente nella fase offensiva unionista. In una partita di classica serie b come quella del Braglia sono infatti gli episodi ad indirizzare match e punteggio, ed a poche giornate dal giro di boa si ricordano a fatica giocate decisive da parte di questi ragazzi che faticano a sbloccarsi. Lo stesso tipo di discorso va fatto anche per una retroguardia che è apparsa concentrata ed attenta ma che per la terza volta di fila regala un rigore per volley illegale in area di rigore, stavolta con un Ceccawall che dopo la crescita delle ultime due partite ripiomba in due errori pesanti che andranno dimenticati al più presto. Piace però l’empatia che il nuovo mister sembra aver raggiunto con un gruppo di giocatori che poche settimane fa appariva totalmente apatico ed inabile alla benché minima reazione nervosa e che ora, quantomeno, riesce a mantenersi on focus ed in partita anche nei momenti più difficili. La trasformazione tattica della ripresa ha inoltre dato la sensazione di una squadra che fosse in grado di recepire con velocità i nuovi dettami tattici, cosa che con Javorcic era tutt’altro che garantita, e la difesa a 4 ha avuto gioco facile nel sostenere prima l’attacco a tre punte con l’ingresso di Johnsen, ed addirittura a 4 con l’entrata di Novakovich. La rocambolesca quanto meritata rete del pari è il naturale epilogo di un’Unione che ci ha creduto, di fronte ad un Modena che è sembrato pensare più a trascinare il match verso il fischio finale piuttosto che a controllare pallone e ritmo. 

Si torna quindi a casa con la voglia di vedere quanto altro VeneziaMestre sia nascosto sotto la superficie, quanto sarà profonda la metamorfosi che andrà a completarsi con il mercato invernale, e quanti altri conigli mister Vanoli riuscirà ad estrarre dal cilindro di una squadra che piano piano si inizia a calare nella lotta di questa cadetteria. 

E mentre il treno ci riporta nel profondo nord est con questo fantastico mix di sciarpe arancioverdi e gialloblu, la delusione per le manchevoli parole di Niederauer in conferenza stampa di lunedì, e la riprova della totale incapacità alla vera, sincera autocritica, si placa nella speranza che almeno sul campo le cose siano cambiate. 

Avanti Unione!