È una notte piena di sogni per il VeneziaMestre

20.05.2023 02:44 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
È una notte piena di sogni per il VeneziaMestre

Ora lo sapete. Ora lo capite, lo percepite in ogni cellula, in ogni respiro. Ora lo vivete. Questo è il nostro posto. Questa è la nostra passione. Questo è il nostro momento. Se siete veneziani o mestrini, se il vostro cuore batte al ritmo della marea, se l’arancio ed il verde inondano le vostre vite, se il calcio non è e non sarà mai un semplice sport, questa sera avrete scoperto come è magnifico sentirsi tutti fratelli dietro un’unica bandiera. Dentro esistenze felici oppure sguazzando in un mare di imprevisti e difficoltà, abbiamo la necessità, l’esigenza, di credere in qualcosa che ci unisca. Nei valori delle nostre famiglie, nell’orgoglio di una terra millenaria, nelle tradizioni di un popolo, le emozioni di un campo di pallone soverchiano ogni razionalità, ogni sofferenza, ogni barlume di lucidità. Perché prima di tutto, di ogni altra cosa, noi siamo la gente del VeneziaMestre. Comunque andrà a finire questa stagione, qualunque sarà il risultato di Cagliari, stasera abbiamo scritto la storia. E lo abbiamo fatto come curva ferita, come tifoseria consapevole del percorso di crescita, come città. Da oggi in poi la nostra identità è e sarà definita, d’ora in poi non ci sarà più spazio per invidie, personalismi, imbarazzi. La squadra di mister Vanoli non ha solamente il merito di averci portato ad un post season totalmente utopico fino a pochi mesi fa, ma quello di averci fatto riscoprire quanto sia bello soffrire e gioire per questa maglia. I 90 minuti di tifo incessante, commovente, indimenticabile, gli interminabili secondi finali appiccicati ad uno schermo collegato con Palermo, fino a quel fischio che consacra non solo un’impresa sportiva, ma la certificazione stessa di una comunità che ha compreso come, stando insieme, appianando le divergenze, non può temere confronti con nessuno. Perdere a Parma in una serata così, in cui i ragazzi lottano su ogni pallone, rispondendo colpo su colpo alla qualità dei ducali, è uno stemma, un marchio sul lavoro portato avanti da questa società da gennaio. Chiunque fosse al Tardini questa sera, tutti quelli che hanno sofferto davanti agli schermi per questi colori, ora credono. Credono davvero. E quello che il campo ci regalerà da sabato prossimo fino alla prossima estate non sarà che un dettaglio in un destino che oramai ci appartiene di diritto. Abbiamo aspettato troppo tempo, abbiamo sprecato troppe occasioni, questo è il momento di riunificare un’intera provincia, di stringersi intorno a dei ragazzi che esultando insieme a noi sotto lo spicchio di una curva mai così splendida, ardente e colorata, hanno dimostrato quella passione e quella consapevolezza che tanto avevamo sognato in questi mesi bui. Perché nonostante il 2-1, malgrado le opportunità sprecate e le reti regalate, abbiamo una squadra. Un undici convinto, ordinato, aggressivo. Tempo per l’ultimo step ora ne resta poco, tutto ciò che rimane, tutto quello per cui avete lavorato, ora si deciderà in una novantina di giri di lancetta. Ma quel che avete ricostruito dalle ceneri, quello che ci avete regalato questa sera e nell’ultimo mese, è qualcosa che chi ama l’Unione non dimenticherà mai. Basta così poco. Basta credere. Datecene ancora. Datecene finché ce n’è. E vedrete che il contagio di questa passione supererà le barriere di una città tanto strana ed eterogenea, perché tutti, tutti, capiranno quanto sarà bello ed impareggiabile lottare per lo stesso obiettivo. Quello di un VeneziaMestre cuore ed anima di una città che deve ricordare la propria grandezza. E non dimenticarlo più. In fondo, abbiamo sempre lo stesso sogno nel cuore.. 

Avanti Unione mia, fino alla fine!!