Ecco a voi un nuovo capitolo di “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “!

24.03.2021 23:17 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Ecco a voi un nuovo capitolo di “Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner “!

DONKEY KONG & PAUL KALKBRENNER

Carpi. 11 maggio 2019. Un luogo, una data, una partita, che rimarranno scolpite nella storia del VeneziaMestre. Inutile perdersi nella cronaca, tutti sanno cosa è successo. C’è Mister Cosmi dalla voce cangiante, ennesimo allenatore di una stagione tanto, troppo simile ad una di quelle più beffarde dei fratelloni trentini Poletti. C’è un uomo, Gianmarco Zigoni, capace di scardinare le convinzioni di eterosessualità di molti maschietti tifosi quanto Copernico il sistema tolemaico. E poi c’è lui, l’avvocato Joe, una specie di minotauro moderno, che dopo due anni da Annibale pare non imbroccarne più mezza. Finisce come finisce e siamo salvi, per ora, per sempre, chissà. Joe non resiste, corre sotto la curva e inscena una danza, sicuramente istrionica, sicuramente grottesca, sicuramente liberatoria. Più lo guardo mostrare i muscoli possenti come una coscia di Di Mariano e più la mente corre soave agli anni dell’infanzia, passata, in barba a tutti i pedagoghi e tate Lucia di turno, incollato ai videogame. E penso ad uno dei giochi più belli che la Nintendo abbia mai sfoderato, Donkey Kong Country. Donkey Kong era il mio idolo. Joe ora è il mio idolo. Si è salvi ma poi si retrocede, grazie ad uno spareggio giocato ormai in piena estate, dopo ricorsi e controricorsi, orrido copione ormai stanco che solo la federazione italiana e forse la congregazione delle suore cappuccine namibiane può regalare. Poi si è salvi di nuovo, perché c’è pur sempre una dignità da portare in salvo come un antico vaso a bordo di un aeroplano guidato da sbronzi. Ma si è rotto qualcosa. È l’inizio di un declino presidenziale che porterà il Cavaliere di San Marco, di Malta, di New York e di un quarto e mezzo dell’Impero Romano d’Oriente a farsi via via sempre più da parte. Uomo di azione, alla costante ricerca di nuove avventure, Joe se ne andrà, con qualche frase al veleno un po’ evitabile. Troppo poco per poter serbare rancore, a noi unionisti abituati a veri e propri predoni del deserto. Matto come un cavallo, l’Avvocato Joe. Pure un po’ burino. Ma gagliardo, guascone. Uno con cui crei una sorta di empatia, anche se qualcosa nel tuo intimo ti dice di non farlo. 

A gennaio 2020, proprio quando il battito d’ali di un pipistrello nello Hubei stava per scatenare un uragano di dimensione epocale, il mitologico Joe lascia la presidenza arancioneroverde; non sapremo mai in che percentuale si sia dimesso lui e quanto sia stato calorosamente accompagnato all’uscio. Resta il fatto che sotto i nostri piedi sembra avvertirsi il riverbero dell’ennesimo terremoto societario.

“Siamo fottuti”. Ammettiamolo, ammettetelo, abbiate un minimo di onestà intellettuale. Chi non ha pensato diversamente, quando si è saputo di suddetto terremoto? 

Ma poi si è palesato il nuovo Presidente, tal Duncan Niederaurer. Cognome esotico, ai limiti dell’impossibile, dal sapore amaro di Golban, del Mago Ribas e dei tanti, troppi nomi ameni che hanno insozzato le cronache arancioverdi. Chi lo chiama Kaiserslautern, chi Monchengladbach, per noi è semplicemente Paul Kalkbrenner. Lo si nota nelle prime partite per una piacevole vicinanza alla squadra, una certa somiglianza a Rupert Sciamenna e degli strani rituali da boy scout yankee con cui tenta di coinvolgere i giocatori a centrocampo nei post partita, che si lasciano trasportare con una certa reticenza e ancor meno convinzione. 

Sarà quel mercato estivo al sapore di Safari, o saranno quegli occhi azzurri come il Golfo di Venezia, ma pian piano la creatura del nuovo Presidentissimo comincia a prendere una forma interessante e le profezie di sventura che spesso circondano le sorti della nostra squadra a poco a poco cessano, per fare spazio a una viva curiosità, poi alla simpatia, e infine addirittura a quella parola che facciamo fatica a pronunciare da tanto poco siamo abituati ad utilizzarla: speranza.

Mestre, Carpenedo; Venezia, Cannaregio. 23 marzo 2021. Quinti in classifica, sulla bocca di tutti. Sembra passata una vita, forse lo è davvero. Il mondo di sicuro è cambiato e per fortuna almeno l’Unione è cambiata in meglio. La realtà più divisa e divisiva d’Italia sembra di nuovo unita. Probabilmente finirà, probabilmente ci sveglieremo, ma pazienza, non è ora il momento del pessimismo. C’è un sogno fatto di giocatori, allenatori, società, tifosi, uomini. Gli uomini di Paul Kalkbrenner.