Ad un solo passo dal paradiso... Avanti VeneziaMestre!!!

23.05.2021 23:52 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Ad un solo passo dal paradiso... Avanti VeneziaMestre!!!

Prendete una stele di basalto e chiamate uno scriba. Prendete un bambino di 8 anni, portatelo a vedere una partita dell’Unione, raccontategli di un campionato in cui c’era un gruppo di 25 eroi, guidati dal più prode dei condottieri. In entrambi i casi avrete impresso per sempre il senso della storia.

E’ la notte in cui splende alto il tricolore arancioneroverde, e ore in cui si avvicina ciò che definirei “l’ora del destino” se l’espressione non fosse stata abusata nel passato. Ci sono serate che non si dimenticano, quelle stesse sere che ti conducono ad una nottata insonne fatta di sogni ad occhi aperti e poesie che scorrono nella mente. Ci sono momenti in cui quel senso di solitudine ti abbandona, stretto nell’abbraccio di centinaia di persone che sentono il cuore battere per lo stesso scopo. Abbiamo riscoperto il gusto di stare insieme mentre questa mattina abbiamo caricato la squadra in quel di Gozzo Padovano, sperando di portare più carica che tensione nelle gambe dei nostri eroi. Abbiamo cantato per l’Unione, e non parlo solo della compagine veneziana, ma della simbiosi di un intero popolo che si sente spettatore di un evento che attendiamo da due decenni, lo sliding door che può per sempre sconvolgere la storia di questo club. Guardavo gli sguardi dei ragazzi di Zanetti questa mattina, cercando di scorgere la vena della convinzione. Ho visto qualcosa di più, e l’ho rivisto soprattutto nel terreno del Tombolato. E’ la responsabilità, l’orgoglio, la passione. Se ci pensate, è tutto ciò che abbiamo sempre desiderato dal VeneziaMestre. Siete la concretizzazione di un pensiero, siete la pensione dopo una vita di lavoro, il respiro dopo secoli di apnea. Oggi avete fatto il match perfetto. Concentrati, convinti, sicuri. Fin dall’avvio siete stati la squadra che ha calato l’asso, quella che questa mano non voleva proprio farsela scappare. Li abbiamo messi sotto, nel ritmo, nello spazio, nell’intensità. Abbiamo alzato ed abbassato il volume del gioco, sopperendo all’assenza di Maleh con un centrocampo perfettamente bilanciato tra muscoli e fosforo. Dezi si guadagna a forza l’obbligo di riscatto, perennemente concentrato, elegante ed alle volte giustamente concreto. Crngoj il leone di una mediana conquistata attraverso lotta ed equilibrio. Taegordeau in controllo e presente come soluzione di passaggio. Ma è la difesa il vero emblema di questa sfida. Mazzocchi, Ceccawall, Svoboda e Molinaro è la filastrocca da imparare a memoria questa estate, perfetti interpreti di una squadra senza paura e senza affanno. E poi il tridente, pallina impazzita di un flipper che dava costantemente l’impressione di poter arrivare al tilt. La maturazione di Johnsen è completata nel momento più opportuno. Forte è tornato a combattere dopo la sfortunata pausa, tornando l’eterna minaccia di ogni retroguardia. La gamba e la voglia di Di Mariano ci portano al Penzo in vantaggio di due reti, e con la consapevolezza di quanto i padovani temeranno le sgroppate del talento siciliano.

Non è ancora finita. Lo spumante sta ancora bene lì dov’è, al fresco. I sogni ben riposti nel cassetto, ma sempre con lo sguardo puntato. Perché manca l’ultimo miglio, quello decisivo. Ma comunque andrà a finire esiste una cosa che mai potrà essere cancellata. Che quel bambino di otto anni potevo essere io, potevano essere centinaia di tifosi unionisti nati in anni più rosei, precipitati all’inferno, vessati da anni ed anni di delusioni ed illusioni. Adolescenti cresciuti con il racconto di Recoba, di una curva sud piena, di una Mestre imbandita di arancioverde in ogni strada. Adulti che rimembrano di quei tempi come un latin lover ormai anziano ricorda i primi amori. Poi però c’è la mano giusta. Le scelte giuste. I ragazzi giusti, quelli che in un anno tremendamente triste (ciao nonna) ci portano quell’energia, quel carico di ottimismo che dà ad una giornata grigia una pennellata di colore. Mancano solo novanta minuti. Novanta minuti in cui magari smarriti nei silenzi di uno stadio vuoto, capirete quel che ci state regalando. Quello che il vostro lavoro regala a migliaia di persone. Quello che il vostro entusiasmo potrà significare per il tessuto sociale stesso di due intere città. Da giovedì potrà cambiare tutto. Da giovedì l’arancioneroverde potrebbe brillare a Venezia, Mestre ed in tutta la provincia. Da giovedì sera potreste diventare la leggenda che unirà un popolo intero.

Avanti Unione mia, un ultimo, piccolo, sforzo!!!