Signori miei, questo VeneziaMestre è una squadra!

28.11.2020 16:49 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Signori miei, questo VeneziaMestre è una squadra!

Sembri stanco, supponente e poco convinto. Crei occasioni, certo, ma le sprechi malamente. Balli dietro, rendi un avversario in difficoltà migliore di ciò che è. Appari superiore, in ogni zona del campo, ma non riesci a concretizzare mentre i minuti passano ed i fantasmi crescono. Hai un paio di giocatori appesantiti da errori pesanti e la paura che possano risultare decisivi. Senti sfuggirti di mano la possibilità di dimostrarti ufficialmente come una squadra importante. Ma torni negli spogliatoi con la serenità di un gruppo che può superare ogni ostacolo.

E rientri.

Rientri con quello spirito e quella voglia che non erano mancati nemmeno nel primo tempo, ma che semplicemente non erano sufficienti affinché il Dio del calcio ci concedesse di raggiungere il pareggio. Ma poi non molli, non cali il ritmo, chiudi gli avversari dal primo secondo nella loro metà campo, quando le loro forze svaniscono e le tue crescono, azione dopo azione. Ed allora ci pensa il genio, nella settimana dell’addio del più grande di sempre, è ancora una volta il talento pure a brillare  nel pomeriggio di sant’Elena, con la rovesciata di Aramu a gonfiare non solo la rete, ma pure le ambizioni di un VeneziaMestre che scopre di poter contare su giocatori veramente importanti per la categoria.

E poi una squadra. Una vera squadra che s’impone d’autorità, una marea che aumenta, ondata dopo andata, finché ai coriacei marchigiani non resta che capitolare davanti alla reazione morale di un Fiordilino che in gol scaraventa rabbia e consapevolezza del grande centrocampista che sta diventando.

Nel mezzo di tutto ciò si può discutere di un Felicioli che è stato punito per la seconda settimana di fila da un errore in marcatura e che conferma di avere margini di miglioramento che, se sviluppate a dovere, possono portarlo a breve in categoria superiore. Possiamo parlare di un Taegordeau solido e preciso, lievitato nel momento decisivo nel match e colpevole di regalare a Zanetti un ballottaggio con Vacca Jr tutto da gustare. Si può solamente alzarsi ed applaudire alle sublimi prestazioni di Mazzocchi, inarrestabile sull’out di destra, ed Aramu concreto e deciso come mai. Ma preferisco concedere questi ultimi pensieri di un fantastico pomeriggio a Di Mariano, un ragazzo costantemente vittima di un talento che prometteva ed esigeva ben altro dai suoi tifosi, ma che contro i bianconeri ha saputo interpretare alla perfezione quel ruolo richiestogli da Zanetti in questi mesi, quello della mina vagante, di quel giocatore  spaccapartite che a volte riesce ad essere. Il suo ingresso in campo ha cambiato e deciso il match, è stato pungente e mortale con un assist paradisiaco per la rete decisiva. Questa è la chiave del VeneziaMestre, trovare nella panchina, in tutta la rosa, quella motivazione, quello stimolo che può portarci ad accorciare il divario con le grandi big del torneo.

Oggi siamo stati grandi. Abbiamo creato 19 occasioni da gol, di cui almeno 7 gigantesche. Abbiamo reagito ad uno svantaggio che sembrava la naturale prosecuzione del lutto di Brescia. Abbiamo mostrato un calcio spettacolare ed in seguito abbiamo amministrato senza patemi. Io non so se sia il mio sangue arancioneroverde a parlare, non so nemmeno se le ultime grigie annate mi hanno portato ad esaltarmi prima del dovuto. Ma a me questa, sembra una grande squadra. Speriamo di avere ragione almeno una volta.

Avanti Unione, a Lecce senza paura!