La politica si schiera per il Penzo, che farà il Venezia Fc?

14.09.2020 09:45 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
La politica si schiera per il Penzo, che farà il Venezia Fc?

Dall’idea di Arancioneroverdi United è nata una collaborazione con la nostra testata che c’ha portato ad organizzare congiuntamente la tavola rotonda che sabato mattina abbiamo potuto condividere in diretta streaming con tutti voi. Un coinvolgimento quello di TuttoVeneziaSport naturale e coerente ai principi che fin dalla nascita hanno contraddistinto il nostro modo di fare informazione. Mantenere il popolo unionista aggiornato sulla realtà arancioneroverde, ma anche ricreare intorno al VeneziaMestre quell’entusiasmo e quella passione che era andata ad affievolirsi negli ultimi, tormentatissimi lustri. Per questo quando gli amici di ANV United ci hanno proposto di schierarci per rimettere sotto ai riflettori la questione stadio Penzo non abbiamo avuto dubbi su quale fosse la strada da seguire. Ed a meno di una settimana dal voto siamo rimasti molto soddisfatti di una partecipazione politica che finalmente ha potuto (e dovuto) prendere una posizione chiara e definitiva sulla questione. Al nostro tavolo hanno preso la parola Roberto Ferrara (Forza Italia), Cecilia Tonon (Venezia è tua), Emanuele Rosteghin (PD), Lucia Greatti (Lega per Salvini), Nicola Ussardi (Tutta la città insieme) ed Ennio Zane (FDI). Rumorosa l’assenza della rappresentanza Fucsia, in particolare alla luce del lavoro svolto sotto questo profilo dalla giunta uscente. Sarebbe stata quanto mai gradita anche la presenza della società di Viale Ancona, seppur in veste puramente simbolica, ma la scelta aziendale è stata quella di mantenersi a distanza dalle questioni politiche a pochi giorni dal voto. Emblematico anche il distacco e lo scarso interesse della stampa cittadina che ancora una volta ha dimostrato come della questione Penzo e della comodità dei tifosi lagunari non si senta grande necessità di dialogo. Ce ne faremo una ragione..

L’apertura di Vianello Moro ha dato via alle danze, un valzer iniziale di toccate e parate da parte dei candidati consiglieri, tra chi difendeva il lavoro dell’attuale sindaco e chi sottolineava invece l’interesse personale dietro alcune scelte. Si è discusso anche di numeri e bilancio e le posizioni dei nostri interlocutori si sono fatte più definite con il passare dei minuti. Mentre Ferrara candidamente ammetteva come la ristrutturazione del Penzo non sia una priorità cittadina in un momento economico così delicato, Tonon ribadiva invece il fascino dell’impianto di Sant’Elena ed il legame affettivo che qualsiasi unionista percepisce con esso. Rosteghin sottolineava come i fondi si potrebbero trovare se solo ci fosse una scelta che andasse in questa direzione, Ussardi lanciava le  sue accuse ad un sistema gestito troppo ad personam e ribadendo le potenzialità di fascino e numeri del Penzo che potrebbe, a suo parere, entrare anche nel circuito turistico della città, sulla scia di Torino sponda Juve o Barcellona. Greatti ha invece ribadito la centralità dello sport nella vita cittadina ed il suo valore aggregante per le nuove generazioni e quelle più datate. Ha concluso il primo giro d’interventi Zane introducendo anche il discorso del Baracca su consiglio di amici arancioneri e puntando il dito verso i risultati non entusiasmanti da parte del VeneziaMestre come concausa alla carenza di pubblico. Di quest’ultimo anche la proposta di valutare il reinserimento della pista di atletica al Penzo, come ampliamento della platea sportiva locale. Si è parlato anche di viabilità e della storica difficoltà a raggiungere lo stadio dalla terraferma, con un sistema che secondo Tonon andrebbe totalmente rivisto e rinforzato.

Ma alla luce di quasi un’ora e mezza di appassionante dibattito quello che emerge sono fondamentalmente due considerazioni. La prima è la volontà quasi comune e totale di lavorare sul Penzo, sul suo riammodernamento, su un restyling che vada al di là di nuovi servizi igienici ed un rinnovato servizio di ristorazione, ma che sia coadiuvato da un progetto che comprenda tutta la zona di Sant’Elena in modo da consegnare alla città ed agli ospiti un’esperienza, non esclusivamente calcistica, di un certo livello. Sotto questo punto di vista è interessante la proposta di alcuni nostri ascoltatori che lanciavano l’idea di una ricostruzione modulare che a quanto pare non sembrerebbe nemmeno così dispendiosa. Il secondo punto fondamentale è la necessità, l’obbligo oserei dire, di una presa di posizione della società Venezia Fc.

La politica locale che si appresta a governare la città nei prossimi 5 anni ha ribadito all’unanimità come la volontà di sistemare lo stadio debba partire da Niederauer e soci, deve essere loro il primo passo e l’ammissione alla cittadinanza che per diversi anni ancora quella sarà la nostra casa, e che questa casa ha bisogno di ampia ristrutturazione. L’ultima legge sugli stadi passata alla camera pochi giorni fa potrebbe essere la spinta che mancava, ma al di là del sogno (o chimera?) di Tessera è evidente come per tornare a ripopolare le tribune locali e regalare alla squadra una cornice degna di Venezia occorra un Pierluigi Penzo rivisto e ridisegnato.

TuttoVeneziaSport, Arancioneroverdi United e la quasi totalità dei candidati al prossimo consiglio comunale si sono espressi. Che farà il VeneziaMestre? Speriamo di scoprirlo presto.